L’incontinenza urinaria è definita come un’inappropriata emissione di urina che, di solito, insorge per difficoltà di raccolta dell’urina all’interno della vescica.
Le forme di incontinenza urinaria osservate più frequentemente sono rappresentate dall’incontinenza da stimolo infiammatorio e quella influenzata da secrezioni ormonali.
L’incontinenza si verifica quando la pressione interna della vescica supera quella esercitata dal muscolo sfintere dell’uretra. Il controllo dello svuotamento è mediato da stimoli nervosi volontari e involontari.
I disturbi della minzione possono essere suddivisi in due grandi categorie: disturbi di tipo neurologico e disturbi di tipo ormonale.
La condizione di incontinenza può anche essere provocata dall’età avanzata e da alcune patologie come il diabete, la piometra, l’iperadrenocorticismo, l’ipercalcemia.
Cause di incontinenza urinaria nella femmina
Un’altra importante causa dell’incontinenza urinaria è la sterilizzazione. Diversi autori hanno effettuato numerosi studi su casi di incontinenza dopo ovariectomia che si presenta nella femmina con una frequenza variabile da 1,3% a 20,1%.
Nella maggior parte dei casi a seguito della sterilizzazione si verifica un’alterazione funzionale dello sfintere uretrale. Le principali cause di tale alterazione comprendono difetti anatomici quali la posizione della vescica, la conformazione uretrale e/o la sua lunghezza e cause ormonali come la concentrazione di estrogeni nel sangue.
Il tipo di intervento effettuto (ovariectomia o ovarioisterectomia) non sembra indurre una diversa incidenza dell’incontinenza urinaria. Sembra però importante la predisposizione di razza con particolare riferimento a Boxer, Pastore tedesco, Dobermann, Bob Tail.
Il rischio di incontinenza è in stretta relazione con il peso corporeo, infatti si presenta con una percentuale maggiore in cani con peso superiore ai 20 Kg.
L’età al momento della castrazione è un evento da tenere in considerazione. Si pensi infatti che l’incidenza di incontinenza urinaria è pari al 21% in cagne castrate prima del loro primo calore, e si riduce allo 0,5-0,6% se castrate dopo il primo calore.
L’incontinenza si presenta nel 75% nei primi 3 anni dopo l’intervento con una incidenza che arriva sino al 20,1%. Tra questi casi il 97,6% ha incontinenza esclusivamente nel sonno e solo il 2,4% è incontinente sia nel sonno che nello stato di veglia.
Complicazioni post-operatorie da ovarioisterectomia e isterectomia possono portare ad incontinenza. L’adesione del moncone cervicale con la vescica, uretere o colon provoca una alterazione meccanica dell’attività fisiologica dello sfintere che porta ad incontinenza. La posizione della vescica, in particolare, sembra determinare incompetenza del meccanismo dello sfintere. Quando il collo della vescica è in cavità pelvica addominale, un aumento di pressione intraddominale viene trasmesso non solo alla vescica, ma anche al collo della vescica e dell’uretra. Ciò determina un’aumentata pressione intravescicale con nessuno o scarso aumento concomitante della pressione nell’uretra, con conseguente perdita di urina. Inoltre vi è una differenza significativa nella posizione del collo della vescica in cagne continenti e incontinenti. Questa differenza incide sulla lunghezza e sull’andamento dell’uretra, rilevando che cagne incontinenti hanno una lunghezza maggiore dell’uretra rispetto a cagne continenti. Poiché nell’uretra sono stati evidenziati dei recettori per gli estrogeni si presume che le mucose e il tono dello sfintere siano sensibili a questi. Gli estrogeni a livello di uretra aumentano la sensibilità dei recettori alfa nei confronti di farmaci alfa-agonisti (simpaticomimetici). Tuttavia è improbabile che la sola carenza di estrogeni sia determinante per l’incontinenza.
Cause di incontinenza urinaria nel maschio.
Anche nei maschi si possono avere cause di origine neurologica oppure cause di origine infiammatoria. Spesso si può avere incompetenza del meccanismo dello sfintere uretrale dopo la castrazione, anche se meno frequente rispetto alla femmina. In condizioni normali una prostata di normali dimensioni può esercitare una trazione sull’uretra, mantenendo il collo della vescica più craniale rispetto al margine del pube. Dopo la castrazione la riduzione della prostata provoca uno spostamento caudale del collo della vescica che verrà ad assumere una posizione intrapelvica. Inoltre una prostata di normali dimensioni comprime fisiologicamente l’uretra prostatica aumentando così la resistenza uretrale al flusso dell’urina.
Diagnosi
La sintomatologia principale dell’incontinenza urinaria è la perdita involontaria di urine. Questa si può verificare durante il sonno, durante la veglia e quando vi è un aumento di pressione in addome, cioè quando l’animale è sdraiato o quando abbaia o è eccitato. Le indagini che devono essere effettuate sono:
-esame neurologico
-esame delle urine
-urografia discendente e uretrografia con mezzo di contrasto
-ecografia
-elettromiografia
-esame ematochimico completo
Terapia medica
Il trattamento delle cagne incontinenti con estrogeni è stato per alcuni anni la terapia standard. Gli estrogeni accrescono il tono dello sfintere uretrale interno sensibilizzando i recettori a-adrenergici nei confronti delle sostanze a-agoniste. Oggi sono scarsamente utilizzati poiché vengono riconosciuti possibili effetti collaterali come la depressione midollare. Vengono preferite sostanze simpaticomimetiche che stimolano i recettori del collo della vescica e dell’uretra craniale aumentando il tono dell’uretra e le chiusura dello sfintere. In particolare la fenilpropanolamina cloridrato è uno dei più sicuri a-agonisti per uso clinico. L’efficacia della fenilpropanolamina è del 90-92% nella femmina, mentre nel maschio è del 50%.
Terapia chirurgica
In letteratura vengono riportati diversi interventi chirurgici per la risoluzione dell’incontinenza urinaria, che comprendono l’Atopa, iniezioni di teflon, iniezione di collagene, colposospensione, cistouretropessi, protesi sfinteriche. In particolare i risultati della colposospensione dimostrano che questa è la procedura con la quale si è risolta l’incontinenza urinaria nelle cagne, in quanto vi è la ricollocazione del collo della vescica in posizione intra-addominale con spostamento craniale della vagina e conseguente spostamento craniale del collo della vescica. Nel cane maschio l’intervento più sicuro è lo spostamento craniale della vescica ottenuto agendo con una leggera tensione sui dotto deferenti fino a che la prostata non viene spostata cranialmente di circa 1 centimetro. Questo intervento associato a una terapia medica adeguata porta a risoluzione circa l’ 85% dei casi di incontinenza nel maschio.
A cura della dott.ssa Katiuscia Camboni della Clinica Veterinaria Borgarello.
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