Il caso risale a qualche mese fa ed era diventato immediatamente virale sul web. Lindsey, una giovane veterinaria texana di 31 anni, aveva postato sul suo profilo Facebook una fotografia di lei con il gatto ucciso, con il commento: «Il mio arco uccide…L’unico gatto selvatico buono è quello con una freccia in testa. Premio per la veterinaria dell’anno…accettato con gioia».
La foto aveva fatto velocemente il giro della rete e aveva scatenato le proteste degli animalisti. La donna, poi, era stata immediatamente licenziata dalla clinica veterinaria in cui lavorava.
Dopo le critiche, Lindsey si era difesa sostenendo che si trattava di un gatto selvatico, che avrebbe potuto attaccare i suoi animali domestici. Secondo altre fonti, invece, si sarebbe trattato di Tiger, un micio scappato dai padroni due settimane prima.
Durante l’indagine che è seguita, la Procura del Texas non è stata in grado di dimostrare che il gatto fosse stato ucciso in modo crudele e addirittura nemmeno quando e dove l’uccisione è avvenuta, anche perchè il profilo Facebook di Lindsey è stato cancellato prima che gli investigatori potessero intervenire.
Inoltre, l’ufficio del procuratore ha aggiunto che una freccia alla testa è considerato un metodo «umano» di soppressione degli animali, riconosciuto dalla American Veterinary Medical Association.
Gli attivisti per i diritti degli animali hanno manifestato per chiedere che Lindsey venisse incriminata, ma senza successo.
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