Il coniglio non fa parte della classe dei roditori, ma appartiene alla classe dei lagomorfi. Si differenzia dai roditori perché ha sei incisivi invece di quattro.
In particolare, la mandibola, ovvero l’arcata inferiore di un coniglio presenta per ogni lato 1 incisivo, 2 premolari e 3 molari, mentre la mascella, l’arcata superiore, 2 incisivi, 3 premolari e 3 molari.
I conigli non hanno canini, ma al loro posto c’è un ampio spazio vuoto, chiamato diastema. Le due coppie di incisivi superiori sono sovrapposte, una coppia più grande davanti ed una più piccola dietro costituita da denti chiamati retroincisivi, che sono infatti la caratteristica tipica dei lagomorfi.
In condizioni normali gli incisivi inferiori si infilano fra le due coppie superiori per tagliare il cibo, che viene portato dalla lingua fino ai molari dove viene macinato.
La parte visibile sia dei molari che degli incisivi è solo una minima parte dell’effettiva lunghezza del dente che in effetti prosegue in profondità. La struttura interna è simile a quella degli altri mammiferi, che abbiamo già descritto; dentina, smalto, cemento e polpa. Nei conigli dentina e cemento sono in continua produzione, per cui i denti crescono senza limiti. Sono denti cioè a crescita continua. La corretta masticazione e la dieta appropriata mantengono in equilibrio la loro lunghezza. La masticazione nei conigli è piuttosto complessa. É composta da tre fasi differenti:
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una preparatoria, durante la quale gli incisivi tagliano il cibo in piccoli pezzetti che la lingua trasporterà fino ai molari;
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una masticatoria, nella quale i molari macinano il cibo secondo un movimento ciclico;
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e l’ultima fase che precede la deglutizione.
La prima fase è quella che mantiene la giusta lunghezza degli incisivi, mentre la seconda, per attrito e sfregamento, regola la forma dei molari.
Quando la masticazione, per motivi genetici o acquisiti, non è regolare l’equilibrio di forma e misure dei denti si perde e si parla di malaocclusione. La malattia dentale progressiva nel coniglio è caratterizzata da una perdita dei normali rapporti occlusali tra i denti mandibolari e mascellari. Essa può essere ereditaria, ma molto spesso si fonda su un’errata alimentazione.
Il problema è che l’insorgere di questa patologia non è immediato. I danni nel caso di un’alimentazione sbagliata, si possono osservare parecchi mesi dopo e spesso è troppo tardi per risolvere completamente il problema.
I conigli debbono essere alimentati per tutta la vita con il fieno o eventualmente con pellets di erba medica, evitando di somministrare alimenti ad alto valore nutritivo ed a basso contenuto di fibre vegetali.
Per provvedere ad un adeguato consumo dentale il coniglio deve masticare per almeno 4-6 ore al giorno; in caso contrario le corone dentali si allungano progressivamente causando una progressiva perdita di contatto delle superfici occlusali, ovvero le aree di consumo dei denti, innescando il meccanismo patogenetico della malattia.
Contemporaneamente all’allungamento delle corone si verifica, a causa di un alterato equilibrio occlusale, un allungamento delle radici che possono invadere, con il loro apice,le aree sottomandibolari o nasali o sottorbitali, a seconda dei denti colpiti, causando ascessi ed osteomieliti che rendono la prognosi piuttosto riservata od infausta.
E possibile curare la malattia dentale progressiva con trattamenti atti a ripristinare un adeguato equilibrio occlusale nelle fasi precoci di malattia,associando un cambiamento della dieta.
Prossimamente affronteremo il trattamento di questa importante patologia.
A cura della dott.ssa Noemi Faccoli della Clinica Veterinaria Borgarello.
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