L’indagine a campione sulle uova contaminate con Fipronil – un insetticida il cui uso è vietato negli animali destinati alla catena alimentare e ritenuto moderatamente tossico per l’uomo – che secondo fonti di stampa ha rivelato 2 campioni positivi su 114, con tracce in Lombardia, Marche e Lazio, appare assai debole, del tutto insufficiente, tanto quanto il Piano Nazionale dei Residui del Ministero della Salute, ovvero il programma annuale di controlli che dovrebbero assicurare la salubrità degli alimenti.

Nel 2015, infatti, il Piano Nazionale dei Residui del Ministero della Salute ha previsto analisi su 1234 campioni di uova. Poiché ogni campione comprende al massimo 6 uova, si può dedurre che in tutto nel 2015 al massimo sono state analizzate meno di 7500 uova: un numero irrilevante rispetto all’enorme quantità di uova prodotte in Italia annualmente, ovvero circa 11 miliardi!

Inoltre lo scandalo uova al Fipronil conferma che la tanto sbandierata autosufficienza nazionale nella produzione di uova, non corrisponde all’esatta realtà dal momento che secondo i dati Eurostat ogni anno l’Italia importa più di 50 milioni di tonnellate di uova e ovoprodotti.

A tutela del consumatore e per dovere di trasparenza, chiediamo al Ministero della Salute di rendere pubblici i nomi delle aziende e dei prodotti con uova risultati positivi al Fipronil, inclusa l’informazione sulla distribuzione di questi prodotti per la vendita.

Infine, invitiamo i consumatori a considerare con attenzione queste notizie in quanto le uova sono un prodotto ampiamente utilizzato nella catena alimentare, e fare scelte alimentari più consapevoli, tema che da molti anni ha ispirato il nostro sito di alimentazione www.cambiamenu.it dove si possono trovare tante informazioni e ricette per un’alimentazione che rispetta gli animali, la nostra salute e quella del Pianeta.

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