Rientrate a casa e il gatto vi viene incontro sollevando la coda ad arco. Tradotto potrebbe suonare: «Bentornati, è stata una buona giornata?». La prima domesticazione del gatto risale a circa 4000 anni fa, sempre che siamo stati noi ad addomesticare lui e non il contrario. Si potrebbe pensare che in un tempo così lungo, abbiamo avuto modo di conoscere gran parte del suo «linguaggio», ma la realtà è che solo i veri amanti dei gatti e i grandi studiosi del comportamento felino hanno il privilegio di conoscere (e solo in parte) il linguaggio dei gesti del più fascinoso animale domestico.
E per i principianti? Ci sono molti studiosi disposti a fornire consigli e, tra questi, spicca Anneleen Bru che, da anni si dedica allo studio dei gatti e ne decodifica il comportamento offrendone la corretta interpretazione a chi viene a contatto, per la prima volta, con il regale quattro zampe. «La maggior parte delle persone – scrive Anneleen sul Guardian – sa che le orecchie appiattite significano che un gatto è triste, ma se ci limitiamo a questo e non prendiamo in considerazione, baffi, occhi, mantello e abitudini in bagno, beh, perdiamo il 90% della conversazione».
E allora entriamo con Anneleen in questo straordinario mondo di gestualità apparentemente oscure ma che, una volta note, renderanno il rapporto con il vostro gatto molto migliore. Il gatto s’infila fra le vostre gambe (e rischia di farvi cadere)? Significa: «Sto bene». Spesso il gatto lo farà mentre state preparando del cibo. «Questa persona mi piace, con lei sono al sicuro e felice».
Il gatto si gira, alza la coda e mette in mostra (impudicamente) il proprio sederino. Il significato, sia per altri gatti che per voi, è inequivocabile. «Mi piaci e quindi ti accolgo in amicizia». Il gatto che fa le fusa invece emette un segnale molto complesso che, come capita a certi nostri termini, può avere significati diversi e talvolta contrastanti. Di solito significa: «Sono rilassato e felice». Talvolta invece è proprio il contrario: «Sono stressato e non sto per niente bene». In questo caso il gatto ricorre a un ancestrale richiesta d’aiuto nei confronti della madre. Anche i neonati infatti sono in grado di fare le fusa.
Il gatto dorme appartato e in luoghi alti. Significa: «Mi sento protetto, quindi lasciami dormire tranquillamente qui». Si tenga conto che il gatto, come tutti i felini predatori dai quali deriva, ama stare in alto per avere una buona visuale del territorio dove si possono celare le prede. Se dorme sulla caldaia o su un cuscino dentro l’armadio, lasciatelo fare. A lui piace dormire ben protetto.
Il gatto preme la vostra pancia con i piedi alternativamente. Significa: «Sono al massimo della soddisfazione». Si tratta di un comportamento messo in opera dai gattini per fare uscire il latte dalle mammelle materne. É l’epitome del gatto felice. Il gatto ti sta vicino e chiude gli occhi. Significa: «Ti amo». Questo è l’equivalente di un bacio e se voi guarderete il micio, aprendo e chiudendo gli occhi, ricambierete il suo amore. Il gatto appiattisce i baffi. Significa: «Lasciami in pace». Se poi fissa ad occhi aperti è come se mostrasse il dito medio alzato. La faccenda può finire male. Il gatto fa la pipì sullo scendiletto. Vuol dire: «C’è qualcosa che non va nella mia toilette». Ai gatti piacciono lettiere alte, non profumate e coperte. Insomma si fa presto a dire gatto, ma capire il suo mondo è un privilegio riservato a chi lo ama o lo studia profondamente.