in foto: Tartaruga Azzannatrice (Immagine di repertorio)
Una tartaruga azzannatrice è stata trovata in un parchetto pubblico ad Arconate, in provincia di Milano. Si tratta di un esemplare proibito in Italia, probabilmente acquistato attraverso il mercato clandestino da un privato che poi lo ha abbandonato liberandolo in natura. Il rettile è stato trovato ieri sera 21 agosto da alcuni passanti che si trovavano all’interno dell’area verde. Ad attirare la loro attenzione è stato l’aspetto particolare della tartaruga, diversa da quelle che si è abituati a vedere in Italia, molto più “massiccia”. Ma non solo: si tratta di un esemplare, lungo circa 40 centimetri, che può mordere e ferire seriamente, da ciò deriva il nome “azzannatrice”. I passanti hanno chiamato subito i carabinieri poi, sono rimasti a controllare l’animale senza perderlo di vista. Sul posto sono intervenuti i militari della Caserma di Busto Garolfo che lo hanno preso con attenzione e lo hanno portato in caserma per affidarlo ai colleghi della Forestale del Nucleo recupero animali selvatici.
Tartaruga azzannatrice vietata in Italia
La tartaruga azzannatrice è un animale vietato in Italia. I carabinieri stanno indagando per individuare il proprietario dell’animale, in base alla Legge Speciale 150 del ’93 sulla “commercializzazione e la detenzione di esemplari vivi di mammiferi e rettili che possono costituire pericolo per la salute e l’incolumità pubblica”. Infatti se si trova al di fuori del proprio habitat manifesta particolare aggressività, anche nei confronti dell’uomo. I militari indagano anche per abbandono di animali.
Cos’è la tartaruga azzannatrice
La Chelydra serpentina comunemente conosciuta come tartaruga azzannatrice è un rettile originario del nord America che predilige le acque stagnanti o i fiumi a lento corso. È una delle tartarughe d’acqua dolce più grandi, insieme alla tartaruga alligatore. Il suo carapace può raggiungere i 48 centimetri con un peso che varia dai 4,5 ai 6 chili. Ha un corpo robusto, il carapace increspato e una lunga coda. Ad aprile scorso ne sono stati trovati altri due esemplari, uno vicino e l’altro in provincia di Lodi.