Domenica 18 settembre circa 620.000(*) cacciatori italiani si ritroveranno pronti a imbracciare i fucili, inaugurando una nuova stagione venatoria che tornerà a mietere centinaia di milioni di vittime animali.
428.859.211: quasi mezzo miliardo gli animali selvatici che, in tutta Italia, i cacciatori possono legalmente uccidere ogni anno nel corso della stagione venatoria, tra la terza domenica di settembre e il 31 gennaio. Un numero ricavato dai dati analizzati dalla LAV, con riferimento a quattro regioni campione (Veneto, Lombardia, Toscana e Sicilia), per le quali è stata effettuata l’analisi dei calendari venatori, dei carnieri giornalieri e stagionali e del numero di cacciatori abilitati.
Uno scenario già tragico, che si apre in alcune Regioni con leggi e norme regionali in contrasto con la legge nazionale o, addirittura bocciate dalla Corte Costituzionale. Come in Liguria, dove le nuove norme sul tesserino venatorio e sul conteggio degli animali uccisi dai cacciatori contrastano con ciò che impone la legge nazionale, o in Toscana, dove la Giunta regionale nel giro di un paio di giorni ha approvato una legge che ignora il pronunciamento della Corte Costituzione sull’istituzione degli Ambiti Territoriali di Caccia in contrasto con la legge nazionale. Senza dimenticare l’Abruzzo, dove il TAR ha sospeso il calendario venatorio per conclamate violazioni delle disposizioni legislative.
“Non possiamo più tollerare che i cacciatori siano considerati cittadini privilegiati a cui è consentito interpretare a proprio favore le leggi dello Stato a discapito della stragrande maggioranza degli italiani, persone che uccidono milioni di animali innocenti per esclusivo divertimento”, ha affermato Massimo Vitturi, responsabile LAV Area Animali selvatici.
(*) Fonte: ISPRA 2014