“La filosofia di Napapijri è guidata da un principio chiave, che noi amiamo definire: ‘make it better’. Questa attitudine, che permea il brand ad ogni suo livello, ci ha spinto, e ci spinge ancora, a fare del nostro meglio per migliorare la vita dei nostri consumatori, preservando l’ambiente che ci circonda. L’attenzione ai temi vicini al benessere animale nasce all’interno di questo contesto e ha portato nel tempo Napapijri a prendere coscienza delle problematiche relative all’utilizzo di pellicce e piuma”.
Così Anna Maria Rugarli, Director Sustainability and Corporate Social Responsibility di VF Corporation, presenta lo storico brand Napapijri, che ha recentemente annunciato insieme a LAV la sostituzione di piume e pellicce con materiali innovativi e senza componenti animali, nella prossima collezione A/I.
Le abbiamo fatto qualche domanda per conoscerla meglio.
Perché Napapijri ha deciso di non usare pellicce e piume?
Siamo riusciti a escludere l’utilizzo di questi due materiali grazie a un grande investimento in ricerca e sviluppo, che ha permesso di sviluppare fibre innovative che offrono ai nostri consumatori non solo prodotti non di origine animale ma anche performance tecniche all’altezza delle loro aspettative.
Napapijri si è avvicinata a LAV per consolidare queste scelte aziendali?
La relazione con LAV, così come con altre organizzazioni sensibili al tema del benessere degli animali quali Human Society International e Four Paws, è stata di grande importanza per Napapijri. Il dialogo costruttivo che si è venuto a creare con LAV, e che è una delle migliori testimonianze della nostra filosofia ispirata a ‘Make it better’, ha rafforzato la scelta di Napapijri di investire in tessuti innovativi. Non è perciò un caso che la policy relativa ai prodotti di origine animale, recentemente rilasciata da VF (l’azienda di cui fa parte anche il marchio Napapijri), vieti per esempio l’utilizzo di qualsiasi pelliccia animale e che la definizione di pellicia utilizzata nel documento ricalchi esattamente le linee guide offerte da LAV.
Oltre a pellicce e piume, quali altri materiali Napapijri già non usa o pensa che escluderà a breve dalle prossime collezioni?
Negli ultimi anni abbiamo concentrato la nostra ricerca su tecnologie innovative che permettesero di eliminare l’utilizzo di due componenti animali quali la pelliccia e le piume, convinti che fosse la miglior scelta da fare. Questi due materiali erano infatti le principali fonti di origine animale utilizzate da Napapijri. Fedeli alla nostra filosofia e consapevoli che questi cambiamenti fanno parte di un percorso di lungo periodo, stiamo investigando la possibilità di poter procedere in questa direzione anche per altri materiali di origine animale.
Come rispondono i clienti di Napapijri a queste scelte?
Abbiamo riscontrato un grande interesse riguardo al tema. Nelle stagioni scorse abbiamo immesso sul mercato prodotti con la tecnologia Thermo-Fibre™, ovvero quell’innovazione che ci ha permesso di eviutare l’utilizzo di piuma, e abbiamo registrato una buona predisposizione nei nostri consumatori. Proprio tra qualche mese lanceremo nei nostri negozi un prodotto che è la sintesi del percorso fatto in questi anni: il Super LightParka, un parka invernale che utilizza solo materiali alternativi alla pelliccia e alla piuma. Inoltre, grazie anche a queste nuove tecnologie e grazie a un’accurata scelta dei materiali, il Parka pesa in media un kg in meno rispetto a un normale parka invernale andando incontro al desiderio di agilità dei nostri consumatori.
Anna Maria Rugarli sarà ospite del meeting “40 anni dalla parte degli animali” nella sezione “La moda animal free”, a cura di Simone Pavesi, responsabile LAV area Moda Animal Free, sabato 10 giugno 2017 alle ore 15, presso il Palazzo Santa Chiara, in Piazza di Santa Chiara 14 a Roma (dietro il Pantheon).