Il corso per il «patentino» è aperto (e consigliato) a tutti i proprietari di cani. Un week end a tu per tu con etologi, esperti in comportamento, veterinari, ricercatori dell’Università Statale, in un percorso formativo utile a «conoscere, capire e vivere meglio con il proprio cane». È obbligatorio, invece, per i proprietari di cani classificati «a rischio potenziale elevato». E non sono pochi in città. Cinquanta le ordinanze restrittive firmate dal direttore generale della Ast (ex Asl) dal 2010 nei confronti di cani che hanno provocato gravi danni (fino alla morte dell’animale e ferite alla persona con prognosi superiore ai 20 giorni), oltre 60 al mese le segnalazioni di cani morsicatori o coinvolti in zuffe. Dati che meritano di essere osservati con la lente di ingrandimento.
I cani registrati con microchip sono poco più di 90 mila in città. Tre le razze maggiormente interessate dalle ordinanze restrittive, perché classificati «a rischio potenziale elevato»: Pittbull, Doberman, American Staffordshire.
L’ordinanza impone al proprietario regole severe ed è un po’ come mettere l’animale agli arresti domiciliari: obbligo di utilizzare museruola e guinzaglio quando il cane si trova al di fuori dell’ambito domestico, copertura assicurativa di responsabilità civile per danni contro terzi, l’intervento di un esperto di comportamento animale oltre al corso per il patentino. L’inottemperanza all’ordinanza prevede la segnalazione all’Autorità Giudiziaria ai sensi dell’articolo 650 del Codice Penale (arresto fino a 3 mesi o ammenda fino a 206 euro).
I veterinari della Ast di Milano, che hanno organizzato il corso, lo ritengono utile anche a proprietari che hanno cani di taglia grossa (senza voler demonizzare nessuna razza) «non adeguatamente gestibili o con problemi comportamentali» e a chi vorrebbe un cane e non ha esperienza. Accade spesso che i problemi comportamentali del quattrozampe siano generati dalla nostra incapacità di relazionarci con lui. «Ci sono esemplari la cui docilità ci consente qualsiasi tipo di errore — spiega Daniele Mazzini, istruttore cinofilo ed educatore —, altri la cui remissività produce problemi comportamentali nel cane senza che questi creino problemi al proprietario o a chi gli sta vicino. Ma esistono nostri errori che quando compiuti su cani con una personalità spiccata abbinata a indoli tipiche di alcune razze possono produrre delle mine vaganti capaci di arrivare al danno estremo».