Mercoledì, 06 Aprile 2016 10:40

madiaC’è la firma di Aran e Sindacati sull’accordo quadro che ridefinisce i nuovi comparti e le nuove aree di contrattazione del pubblico impiego.

Secondo l’Aran, l’Agenzia negoziale della pubblica amministrazione, l’accordo siglato il 5 aprile semplifica, ma salvaguarda le caratteristiche del sistema amministrativo italiano:  è stata mantenuta la distinzione tra PA centrale e PA regionale e locale e si è tenuto conto, con riferimento alle aree dirigenziali, della nuova organizzazione amministrativa, disegnata dalla riforma della pubblica amministrazione. Inoltre, per accompagnare la transizione al nuovo assetto contrattuale, le parti hanno stabilito una breve finestra temporale all’interno della quale i sindacati potranno realizzare processi di aggregazione o fusione. Si tratta di una previsione che intende agevolare il percorso verso il nuovo assetto della rappresentatività sindacale del pubblico impiego.

I nuovi comparti


– Funzioni centrali, nel quale confluiscono gli attuali comparti Ministeri, Agenzie fiscali, Enti pubblici non economici
– Funzioni Locali, che conserva il perimetro dell’attuale comparto Regioni-autonomie locali;
– Istruzione e ricerca, nel quale sono compresi gli attuali comparti Scuola, Accademie e conservatori, Università, Enti pubblici di ricerca
– Sanità, che non muta sostanzialmente la sua fisionomia, ricomprendendo gli enti ed aziende dell’attuale comparto Sanità.

Le nuove aree dirigenziali
– Area delle Funzioni centrali, comprendente i dirigenti delle amministrazioni che confluiscono nel comparto Funzione centrali, cui si aggiungono i professionisti e i medici degli enti pubblici non economici;
– Area delle Funzioni locali: dirigenti degli enti del comparto Funzioni locali;  dirigenti amministrativi, tecnici e professionali degli enti ed aziende del comparto Sanità; segretari comunali e provinciali;
– Area dell’Istruzione e della ricerca, comprendente i dirigenti del comparto Istruzione e ricerca;
– Area della Sanità, all’interno del quale sono collocati i dirigenti degli enti ed aziende del comparto Sanità, ad eccezione dei dirigenti amministrativi, tecnici e professionali.

“La dirigenza sanitaria ha preservato la sua autonomia- spiega un comunicato della Federazione Veterinari e Medici. La dirigenza tecnica e amministrativa delle ASL/O è stata collocata nell’area delle funzioni locali. L’Istituto superiore di sanità nell’area della ricerca. I medici e i veterinari del Ministero della salute sono nell’area delle funzioni centrali.

FVM: adesso il nuovo ontratto– “Finalmente ci sono le condizioni per aprire la contrattazione e Governo e Regioni non hanno più alibi per rimandare il nuovo contratto dei medici e dei veterinari pubblici” commenta il Presidente di Federazione Veterinari e Medici, Aldo Grasselli. Si tratta di un accordo importante, la riserva di una area specifica per la nostra dirigenza aveva un senso e oggi ha un riferimento contrattuale preciso. Il nuovo contratto che attendiamo da tanti anni non può più essere rimandato- dichiara nel comunicato diffuso dopo la firma.

Un contratto di lavoro serve alla difesa degli interessi e dei diritti delle lavoratrici e dei lavoratori ma anche alla riorganizzazione funzionale dei servizi e alla motivazione del personale che è la risorsa fondamentale della sanità pubblica- si legge nella nota. Dopo le sentenze che sanzionavano il Governo per non aver aperto la stagione dei contratti, il Ministro Marianna Madia aveva preso tempo dando la colpa dei ritardi ai sindacati che non si mettevano d’accordo sulla definizione di aree e comparti. Quello che doveva essere fatto da parte nostra è stato fatto e sottoscritto. I sindacati hanno accettato un nuovo regime contrattuale e hanno sottoscritto un impegno preciso. Ora tocca al Governo stabilire nel Documento di programmazione Economico Finanziaria le poste disponibili per la contrattazione- conclude la nota FVM.

pdfIL_TESTO_DEL_CONTRATTO_COLLETTIVO__QUADRO_2016_2018.pdf1.95 MB

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