Sono circa 103 i cani abbandonati e recuperati da inizio anno dai volontari dell’associazione Anpana, che gestiscono il Canile Rifugio La Cuccia e il Nido di Calvatone. Un problema, quello degli abbandoni, in continua crescita, come conferma la segretaria dell’associazione Patrizia Storti. “Il problema è in continua crescita e sta evolvendo, in negativo: non ci sono più solo quelli che li riportano al canile perché non possono tenerli, ma sono sempre più frequenti anche i casi di animali ritrovati a vagare sul territorio e sprovvisti di microchip (che invece sarebbe obbligatorio, Ndr)” spiega Storti.
“Fino a qualche anno fa il randagismo in Lombardia era contenuto, grazie a una buona legge regionale. Negli ultimi anni, invece, il problema si è allargato. Accanto ad esso, incidono molto le rinunce di proprietà, ossia chi ci porta i cani dicendo di non poterli più tenere, e spesso con motivazioni assolutamente futili e che moralmente non sono giustificabili. Fino al 2015 si trattava solo di problematiche economiche o di persone anziane con problemi di salute, che comunque erano motivazioni comprensibili. Oggi c’è chi si libera del cane perché cambia casa”.
Ma non è tutto, vi sono anche dei ritrovamenti sospetti, ossia di cani che sembra vengano ritrovati sempre nelle stesse zone, come se vi fosse dietro una struttura che si occupa di farli perdere lontano da casa. “Ci sono alcune situazioni strane, su cui abbiamo trovato indizi che vogliamo verificare” spiega Storti. A questo proposito, l’associazione farà degli esposti in Procura, perché determinate situazioni vengano verificate.
A cambiare sono anche le tempistiche: se un tempo era prevalentemente l’estate la stagione degli abbandoni, oggi è un trend costante. “Ci sono picchi a gennaio-febbraio perché ci sono le cucciolate e durante l’estate ci sono i ritrovamenti dei vaganti, mentre a settembre e ottobre arrivano i segugi persi durante le battute di caccia e che nessuno viene a reclamare” spiega ancora Storti.
E le adozioni? “Da inizo dell’anno ad oggi sono state 88 in tutto, ma ci sono altri sette cani che usciranno nel prossimo mese” continua la volontaria. “I numeri sono confortanti, ma ci piacerebbe che le persone che vivono vicino al canile venissero a conoscere personalmente i cani. Molti si innamorano di una foto o di una storia su Facebook, e scelgono l’animale senza onoscerlo. Ma per fare scelte che siano ponderati e consapevoli è bene entrare in contatto con il cane”.
Il problema degli abbandoni in ogni caso riguarda anche i gatti: sono stati circa 200 quelli ritrovati dall’inizio dell’anno dai volontari dell’associazione Gattile la cuccia e il Nido Onlus. “E’ un fenomeno assolutamente in crescita” commenta la presidente Fioretta Poli. “Per di più tutti i gatti ritrovati versavano in pessime condizione sanitarie ed erano tutti bisognosi di cure. La gente abbandona cartoni di gattini come fossero rifiuti, alcuni appena nati e che quindi necessitano di cure particolari e di essere allattati ogni due ore. Ne stiamo salvando tantissimi, fortunatamente con una mortalità molto bassa. Attualmente io ne ho tre in casa da allattare”.
Il problema dei gatti riguarda la mancata cultura della sterilizzazione, che specialmente delle campagne non è ancora assimilata. “La Legge non impone l’obbligo di sterilizzare i gatti” evidenzia l’associazione. “Quando però si tocca con mano la gravità del fenomeno del randagismo felino e la sofferenza che i piccoli randagi subiscono, non è più possibile pensare che gatti che hanno accesso all’esterno e che quindi possono incontrare altri gatti di passaggio, possano restare non sterilizzati”. Soprattutto considerando che potenzialmente una gatta potrebbe fare fino a 4 parti in un anno.
“Negli ultimi giorni sono arrivati nove gattini di cui 4 da allattare. Tutto perché la gente non sterilizza. Poi ci capita di trovare gatte gravide lasciate nelle colonie feline, così dobbiamo farle partorire e poi sterilizzarle, e ci troviamo con altri cuccioli da sistemare” spiega ancora la volontaria. “Noi facciamo il possibile e anche l’impossibile, ma le nostre risorse sono limitate perché gli enti pubblici non hanno obbligo di sostenere le associazioni che si occupano di gatti, e sono pochi i sindaci sensibili che ci danno una mano”.
La situazione è disastrosa, insomma, come conferma anche Maria Pia Superti, portavoce della Lav di Cremona. “Quest’anno vengono abbandonati continuamente sia cani sia gatti. Come il piccolo cane recuperato a Paderno Ponchielli, oppure quello che domenica abbiamo recuperato a Livrasco di Castelverde, un cucciolone che girava da due mesi, spaventato e terrorizzato, ovviamente senza microchip”.
Anche i recuperi di gatti sono all’ordine del giorno: “C’è gente convinta che il gatto se la cava sempre da solo, ma non è così. Soprattutto quando ad essere abbandonato è un gatto abituato a vivere in casa. Intanto i recuperi che facciamo sono tantissimi ma le adozioni sono ferme perché in estate si registra sempre un calo in questa senso, così diventa difficile sapere dove metterli. Purtroppo per i gatti non ci sono strutture e ricoveri competenti, mentre paradossalmente per il gatto non vi sono stutture di questo tipo”.
Una situazione confermata anche da Monica Gennari, presidente dell’Apac, l’associazione che gestisce la colonia felina cittadina di via Bissolati, che ad oggi ospita mediamente un centinaio di felini. “Sono sempre più numerosi i cuccioli, che vengono abbandonati con grande frequenza. A volte ci capita di recuperare anche 7-8 gatti in un giorno. Purtroppo poi sono sempre più frequenti anche i gatti d’appartamento che ci vengono portati perchè la famiglia non li vuole più. Per loro è ancora più urgente trovare adozioni, perché il gatto di casa non si abitua a stare in colonia. Dunque in quei casi diventa fondamentale farli adottare al più presto, e non è facile perchè la gente nella maggior parte dei casi preferisce i cuccioli”.
Laura Bosio