Un animale in casa può essere fonte di malattie. Tra le infezioni emergenti, quelle trasmesse da insetti vettori quali zecche e zanzare, destano preoccupazione tra gli specialisti. L’attenzione è alta anche in seguito all’allarme degli scorsi mesi sul virus Zika che, ad oggi, sembra però di non avere grandi probabilità di diffusione in Italia.
Se ne è discusso a Baveno in occasione del 15° Congresso Internazionale SIMIT, Società Italiana di Malattie Infettive e Tropicali.
GLI ANIMALI DOMESTICI – Tra le tematiche discusse, una particolare attenzione è stata attribuita alle patologie di frontiera tra animali da compagnia o da reddito e l’uomo.
E’ importante l’attenzione e la cura dei “pets”: dal cane ai rettili, le infezioni causate dagli animali possono essere pericolose.
Nel caso della Leishmaniosi, il serbatoio tra i cani si va allargando, “anche in considerazione di quanto è accaduto negli scorsi anni in Spagna, in particolare nell’area di Madrid, con una importante epidemia umana causata dalla diffusione a partire da un serbatoio alternativo, le lepri selvatiche di un parco pubblico, e dalla grande disponibilità di vettori, in questo caso pappataci, dovuta probabilmente a fattori climatici favorevoli”.
Lo ha detto il prof. Galli, vicepresidente SIMIT, aggiungendo:
“Va anche ricordato che quando l’animale domestico è un rettile, una tartaruga o un’iguana, incredibilmente anche queste ultime sono molto di moda, è imperativo maneggiarlo con cura. Le feci di questi animali albergano di regola salmonelle in grado di infettare anche l’uomo. I ratti domestici, divenuti di recente di moda, in Inghilterra e in Danimarca sono stati segnalati portatori del virus Seul, responsabile della febbre emorragica coreana con sindrome renale”.
“Mettersi in casa un animale selvatico poco noto può riservare brutte sorprese. L’anno scorso sono stati segnalati in Germania tre decessi in persone il cui unico punto in comune era essere allevatori di un grazioso scoiattolo dell’America Centrale (Sciurus variegatoides) che a loro ha passato un virus precedentemente sconosciuto, e a maggior ragione mai osservato dall’uomo, che ha a loro causato una encefalite mortale. Lo scrigno di Pandora è ancora e sempre pieno”.