Cosa accadrebbe se un giorno, improvvisamente, tutti gli animali del nostro pianeta prendessero coscienza di loro stessi, iniziando a pensare, a provare emozioni, a parlare addirittura la nostra lingua?
La risposta, verosimilmente, purtroppo può essere solo una: la distruzione della società per come la conosciamo, o forse addirittura la guerra.
Animosity, l’ultima uscita Aftershock edita in Italia da Saldapress, è un fumetto sorprendentemente originale e avvincente.
Marguerite Bennet, attraverso gli ottimi disegni di Rafael De Latorre, ci racconta una storia matura e decisamente impressionante che segue le avvenuture una ragazzina di nome Jesse e del suo cane Sandor, in una road tale davvero bella.
Chi di voi ha un animale domestico col quale magari è cresciuto? Quanti di voi considerano il proprio cane, ad esempio, un membro della famiglia?
Dal Libro della Giungla, alle favole tradizionali, fino ai classici film per ragazzi come Beethoven, Air Buddy & co. tutti hanno sognato di poter parlare con gli animali, di potersi confrontare con loro su un piano “umano”. Ovviamente senza pensare alle conseguenze.
Animali cresciuti in cattività, allo zoo o al circo, il bestiame allevato a fini alimentari, specie condannate all’estinzione dall’incuria e dalla cupidigia dell’uomo, fino ai nostri animali domestici più conosciuti, cani e gatti, a volte maltrattati e abbandonati, a volte semplici testimoni silenziosi di tanti, troppi drammi familiari. Pensateci bene. Non vorreste vedere certi animali presentarvi il conto.
Ed è da qui che la Bennet parte, da questo “risveglio globale” che improvvisamente mette a nudo le debolezze umane, le paure e le divisioni di una società che non potrà mai più essere la stessa, ma che allo stesso tempo “premia” gli animi gentili, come quello di Jesse, 11 anni e una bontà quasi fiabesca, cresciuta col proprio mastino Sandor (in tributo al nostro caro vecchio Sandor Clegane di Game Of Thrones), il quale non solo rimane suo “amico”, ma ne diventa custode e guardiano nel viaggio che farà da tema portante per la trama.
Il mondo è spaccato in due, la “rivolta” degli animali ha mietuto tante vittime e non stiamo parlando solo di animali carnivori e predatori. I più arrabbiati sono spesso gli animali considerati più docili o addomesticabili, i quali rendendosi conto degli abusi patiti, diventano in questa storia anche i più pericolosi e imprevedibili.
Il viaggio quindi di Jesse e Sandor da New York a San Francisco, alla ricerca del frattellastro Adam (ora che i genitori di Jesse sembrano essere morti) si farà difficile, perché in un mondo diviso tra uomini e animali, loro rappresentano un’eccezione vista con notevole sospetto da entrambe le “fazioni”.
E si, uso il termine “fazioni” perché di fatto ci troviamo di fronte ad una guerra, una rivolta armata (vedrete come si armeranno gli animali) che non si risparmia.
Jesse e Sandor sono la dimostrazione che anche in questo nuovo mondo, la convivenza pacifica tra uomini e animali è possibile.
Ma in mezzo a questa atmosfera a metà tra la favola (grazie alla meravigliosa bontà di Jesse e al grande rapporto di fiducia che c’è con Sandor) e il survival horror, gli interrogativi sono molti, a partire proprio dall’origine di questo risveglio animalesco.
Il perno centrale della storia, ovvero l’amore tra Jesse e Sandor in un mondo diviso da una guerra, assomiglia un po’ alla storia tra Alana e Marko di Saga, seppur con le variazioni sul tema.
Rafael Delatorre disegna in modo realistico, dando spessore ai personaggi umani e rispettando le anatomie animali in modo decisamente maniacale (e provateci voi a mettere un fucile in mano ad un panda o a montare dei mitra sulle corna di un alce).
In particolare mi ha colpito moltissimo la sua capacità di rendere credibili le espressioni degli animali, ora umanizzate, senza stravolgere i connotati degli stessi, lavorando di fino sui dettagli e trasmettendo ulteriore fascino con i colori di Rob Schwager.
Dal punto di vista estetico Animosity si gode appieno anche senza troppi effetti speciali o l’uso smodato di paginoni e inquadrature insolite, premettendoci un’ottima fluidità di lettura, pregio spesso sottovalutato, ma
Ci troviamo di fronte ad una rivisitazione nuova ed entusiasmante del genere road trip, mischiato ad elementi survival alla The Walking Dead, con un messaggio unificatore (e vagamente rivoluzionario) simile a quello di Saga ma decisamente più dolce e morbido nei modi. Ma senza quel fastidioso senso di déjà vu che avrebbe potuto verificarsi.
La collana Aftershock segna un altro colpo riuscitissimo (dopo i notevolissimi Dreaming Eagles e American Monsters), non ringrazierò mai abbastanza i ragazzi di Saldapress per averci portato questa super linea editoriale in Italia.
Procuratevi subito una copia di Animosity e… attenti la prossima volta che vorrete accarezzare un cane… 😉
- Animosity di Marguerite Bennett e Rafael De Latorre (amazon.it)