Sono davvero centinaia le persone che in queste ore stanno seguendo le vicende di Sally, una cagnolina di Seveso che nei giorni scorsi ha lottato tra la vita e la morte dopo aver ingerito del veleno, molto probabilmente a causa di qualche boccone infetto lanciato nel giardino di casa. A denunciare l’accaduto, proprio la proprietaria che, ora dopo ora, aggiorna sulle condizioni del suo cucciolo tutte le persone che non smettono di chiedere come sta. Dopo essere stata ricoverata d’urgenza in una clinica veterinaria di Palazzolo, oggi Sally è tornata a casa, a Seveso. Ma le sue condizione sono oramai compromesse: “Non sarà mai più come prima, ma la mia ragazza è forte. Siamo ottimisti – scrive sul web P.S., proprietaria – purtroppo l’avvelenamento ha lasciato segni neurologici evidenti, non cammina più bene e ora dovrà sottoporsi ad un lungo ciclo di farmaci”. Se l’è vista davvero brutta la piccola Sally che però ha deciso di lottare fino alla fine. Ricostruire la dinamica di quanto è accaduto non è semplice anche perché, pare che il cane sia stato avvelenato con del topicida a rilascio lento che sembra fare effetto anche un mese dopo essere stato ingerito, ovvero quando oramai gli organi ne sono saturi. A dare delle indicazioni più precise, è la stessa proprietaria, residente nella zona Meredo: “sicuramente è successo nel nostro giardino – spiega – perché non esce mai da sola, è sempre accompagnata da mio marito con il guinzaglio”.
La denuncia
Sally, sfortunatamente, è solo uno dei tanti casi di avvelenamento di cani che, per quanto possano abbaiare di notte o sporcare le strada sotto la guida di padroni poco attenti, non dovrebbero essere mai vittime della cattiveria umana. La storia di Seveso, che in queste ore sta tenendo con il fiato sospeso centinaia di cittadini, ha ovviamente riacceso i riflettori su un annoso problema: la violenza sugli animali. Oltre alle parole di conforto per Sally, infatti, nei commenti lasciati sotto la foto dello sventurato cane troviamo tantissime altre persone che condividono con la sevesina la stessa identica storia e, come è facile intuire, le parole nei confronti dei presunti delinquenti che, per odio o per un sadico divertimento, lanciano bocconcini avvelenati nei parchi pubblici o nei giardini privati delle case, sono davvero pesanti: intimidazioni, insulti e addirittura minacce di morte, o quantomeno, di avere la stessa sorte dei poveri cani. Insomma, l’odio verso queste persone – se così si posson definire – è palpabile anche attraverso una schermata del computer. Un odio che nasce dai troppi casi che la cronaca riporta.
“Tutto torna.. e chi ha fatto ciò verrà punito, si spera con lo stesso trattamento!! Coraggio cucciolinaaaa!!” commenta qualcuno. “È una vergogna….prendersela con i cuccioli…ma che fastidio ti danno????Se nn ti piacciono gli animali lasciali vivere la loro vita e tu fai la tua strada…..quanta cattiveria…..mi spiace x la tua Sally speriamo che ce la faccia….un abbraccio”, scrive un’altra ragazza toccata dalla triste sorte della povera cagnolina. “Piccola..spero guarisca presto..che maledetti tutto torna prima o poi a sta brutta gente senza cuore,anche se non capisco perché nessuno fa mai niente per prendere ste persone sempre a piede libero” e ancora c’è chi, stanco di leggere sempre storie tristi con vittime i cani si chiede: “saranno quelli che sulla stessa pagina web criticano la continua sporcizia delle strade a causa dei cani?”
Le storie
Sally è stata avvelenata al Meredo, una frazione di Seveso, probabilmente con del topicida a rilascio lento. Ma basta tornare indietro solo di qualche giorno, e cioè a fine ottobre, per trovare un’altra storia simile: questa volta ci troviamo a Casatenovo dove due sono i cani vittime dei bocconcini alla stricnina, mangiati durante una passeggiata nei boschi e tra i prati del sentiero che da Cascina Modromeno porta a Rogoredo. Immediata la loro reazione al veleno: ansia, agitazione, muscolatura rigida, difficoltà a respirare. I padroni, come per il caso di P.S di Seveso, hanno avuto la prontezza di correre in una clinica veterinaria e salvare così, non senza gravi conseguenze, i propri animali. Ma non tutti hanno avuto uno sorte fortunata perché, sfortunatamente, molti di loro muoiono pochi giorni dopo. Questa estate, la Polizia Locale, era intervenuta al parco di Monza trovando diversi bocconcini che poi sono stati analizzati in laboratorio, dopo la segnalazione di una donna che ha visto il proprio cane star male dopo averne ingerito uno. Ma di storie, davvero, ce ne sono tante: Lady e Lola, di Desio, avvelenate nel proprio giardino (tra l’altro ospiti di una volontaria Enpa); Lana, un setter inglese di Villasanta che non è riuscita a salvarsi e poi c’è anche la storia di Angy vittima della strictina nel parco della Porada a Seregno. E ai loro nomi potremmo aggiungerne molti altri.
Cosa fare in caso di avvelenamento
I troppi casi di cronaca che vedono vittime gli amici a quattro zampe hanno davvero portato alla luce un problema che non va assolutamente sottovalutato: la violenza sugli animali è un reato e come tale va denunciato e punito dalla legge. Il dovere del proprietario, oltre a denunciare l’accaduto sui social, è quello – in primis – di recarsi direttamente dalle autorità preposte per una regolare denuncia. Vi rimandiamo, per completezza, all’intervento che Barbara Zizza admin di Monza a 4 zampe aveva lasciato per i lettori di MBNews proprio in merito alla questione dell’avvelenamento dei cani: “a Luglio dello scorso anno sono stata in Parlamento per una conferenza nella quale si richiedeva l’aggravamento di pena per pericolosità sociale nei confronti degli avvelenatori – dice – persone che compiono atti premeditati e seriali a danni di vittime innocenti come gli animali o bambini che potrebbero come dicevo cader vittima anche loro di questi criminali”.