L’avvelenamento, accidentale o doloso, da metaldeide nel cane rappresenta un’emergenza da cui l’animale difficilmente si salva.
La metaldeide viene utilizzata come molluschicida, vale a dire un prodotto impiegato contro i gasteropodi terrestri nocivi per le colture come le chiocciole e le lumache, e come ingrediente fondamentale delle tavolette usate come combustibile da campeggio. In commercio si trova sia sotto forme solide, come sfarinati, granuli e pellets, sia in formulazione liquida. Per garantire l’attrattività del veleno verso i molluschi vengono spesso utilizzati supporti quali crusca, mele, miele, riso, sorgo, ghiande o melassa, che però purtroppo rendono il prodotto particolarmente appetibile anche per gli animali domestici.
In seguito al contatto del corpo della lumaca con la metaldeide si verifica un aumento della secrezione di muco fino alla disidratazione completa e morte. Anche per gli animali domestici la metaldeide è fortemente irritante sulle mucose con cui viene a contatto, ma la sua pericolosità è legata soprattutto all’azione neurotossica, che determina contrazioni tetaniche con prevalenza di spasmi muscolari e stato epilettico. I sintomi dell’intossicazione acuta compaiono poco dopo l’ingestione, da 15 minuti ad alcune ore, e comprendono: stato ansioso ed irrequietezza, ipotensione, tachicardia, respiro affannoso, nistagmo, midriasi, disidratazione, ipertermia, convulsioni, insufficienza respiratoria, coma e morte per collasso respiratorio. Nel cane spesso si osservano anche gastroenterite emorragica, ipersalivazione e vomito.
Purtroppo non sono disponibili antidoti specifici: il trattamento pertanto prevede solamente la terapia sintomatica, cioè un insieme di misure volte a ridurre l’assorbimento del veleno e a contrastarne gli effetti tossici sull’organismo.
Qualora l’animale venga visto assumere l’esca, e comunque solamente prima della comparsa della sintomatologia nervosa, deve essere effettuata la decontaminazione gastroenterica con lavanda gastrica, che consente di evitare il contatto diretto con le mucose esofagea e buccale, mentre è controindicata l’induzione del vomito, che per contro provocherebbe una notevole irritazione. Per controllare i sintomi nervosi (contrazioni, spasmi, convulsioni, stato epilettico) l’animale deve essere sedato e mantenuto in luogo tranquillo, senza luci e rumori.
Qualora la respirazione spontanea sia ostacolata dalla rigidità muscolare si deve ricorrere alla ventilazione del paziente.
Nel caso in cui l’animale sopravviva alla fase acuta dell’intossicazione può verificarsi la cosiddetta “neurotossicità ritardata”, che provoca l’insorgenza di crisi convulsive a distanza di 15-30 giorni dall’assunzione del veleno.
UN CASO A LIETO FINE: LA PICCOLA EASY
Easy, Cavalier King Charles femmina non sterilizzata di un anno e mezzo, è arrivata presso la nostra struttura in stato epilettico, cioè in preda a crisi epilettiche ricorrenti associate a convulsioni senza ripresa della coscienza. La proprietaria ha riferito di aver trovato la cagnolina ai piedi delle scale della cantina, con espressione ansiosa, postura a cavalletto e scialorrea marcata. Durante il percorso verso la Clinica le condizioni di Easy si sono aggravate, e sono cominciate le crisi convulsive.
Easy è stata subito sedata con Tiopentale somministrato ad effetto per via endovenosa. Una volta sedata e fermata la crisi epilettica è stato possibile raccogliere informazioni più dettagliate e procedere con la visita. Easy era ipotermica (temperatura misurata per via rettale 34,2°C), le mucose erano rosee e la coagulazione del sangue era inalterata. Per cercare di scaldarla sono stati somministrati fluidi caldi per via endovenosa ed è stata coperta con una coperta termica.
A quel punto è stata tenuta tranquilla in una stanza priva di rumori e con le luci spente, ma purtroppo appena l’effetto dell’anestetico è venuto meno sono ricomparsi lievi sintomi nervosi: Easy è stata quindi nuovamente sedata con una seconda dose di Tiopentale, e successivamente è stato somministrato Fenobarbitale per via endovenosa.
Sono quindi cominciate 36 lunghe ore in cui Easy si trovava in stato stuporoso. E’ stata continuamente monitorata, scaldata e reidratata, ma per fortuna le crisi convulsive non si sono più presentate.
Dopodichè è cominciato un lento ma progressivo miglioramento: dapprima piccoli sollevamenti della testa, poi la posizione semi-sdraiata, la mattina successiva una bella ciotola di pappa a ristorarla dal lungo digiuno…e alla fine in piedi a camminare, anche se con passo inizialmente incerto e debole!
Adesso è tornata a casa e sembra essere tornata la cagnolina vivace di sempre, ma non può dirsi ancora completamente fuori pericolo: prima dovrà effettuare una lunga terapia disintossicante e controlli periodici.
Easy se l’è vista davvero brutta, e sicuramente ha evitato il peggio grazie ad una serie di circostanze fortunate: probabilmente ha assunto solo una piccola quantità di veleno, la proprietaria si è accorta prontamente della sua strana assenza ed è stata portata in Clinica poco dopo aver manifestato i sintomi dell’intossicazione.
Basta davvero una piccola disattenzione a privarci dei nostri amici a quattro zampe..Easy ha trovato delle tavolette di veleno per le lumache nell’orto in cui ha scorrazzato tante volte, e tante volte tranne una non ne è stata attirata..per poco non è stata una di troppo!
Se avete animali ricordatevi che sono curiosi, golosi, giocherelloni, e che tante sostanze, anche banali e molto diffuse nelle nostre case e nei nostri giardini possono rappresentare un gravissimo pericolo per la loro salute ed incolumità. Chiedete consiglio al vostro Veterinario: saprà darvi utili informazioni per salvaguardare i vostri amici a quattro zampe!
Articolo a cura della Dott.ssa Claudia Gaviglio
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