Alle olimpiadi non si vincono solo medaglie. E’ la storia di uno dei più famosi sciatori americani, Gus Kenworthy, un freestyler del Colorado, che alle recenti olimpiadi invernali in Sud Corea ha trovato un amico a quattrozampe.
Lo sciatore infatti ha annunciato con gioia che è finalmente arrivato in America Beemo, un mix di husky e jindo: «Mi spezza il cuore pensare che fosse stato allevato per finire al macello», ha scritto sul suo account Instagram.
Il cucciolo, infatti, era uno degli oltre 80 cani salvati da una fattoria vicino alla capitale coreana, Seul, dalla Humane Society International. Animali destinati a finire macellati e poi sulle tavole dei coreani. Una situazione che da anni desta indignazione nell’opinione pubblica internazionale e il cui salvataggio è stato sposato anche da alcuni atleti olimpici. Anche la pattinatrice Meagan Duhamel ha adottato un cucciolo di nome Moo-tae, ma la maggior parte dei piccoli sono stati portati in Canada in un rifugio per animali.
Lo sciatore Kenworthy, invece, ha raccontato che visitare una delle macellerie durante le olimpiadi è stato qualcosa di straziante e indescrivibile, per le condizioni inumane con cui gli animali venivano trattati. “Senza l’intervento della HSI, tutti questi cuccioli sarebbero stati uccisi in modo brutale e poi mangiati”, ha detto.
Per ora, la campagna di salvataggio ha portato alla chiusura di 11 allevamenti e al salvataggio di 1300 cani, aiutando gli allevatori a convertire il loro business nella coltura di funghi e peperoncino piccante. La pratica di mangiare cani è però ancora diffusa in sud corea, rafforzata dalla credenza che la carne di cane aiuti a sviluppare la virilità. I giovani sono contro questa pratica, però, e hanno iniziato a premere sul governo perché metta fine allo scempio di un’industria che comunque è morente.
Ora Kenworfthy è diventato testimonial della HSI, anche se ha ricevuto critiche perché ha sovraesposto mediaticamente la tutela di una specie durante le Olimpiadi, quando invece sono moltissimi gli animali in pericolo nei paesi asiatici.
Ma almeno, in questo modo non solo il suo nuovo amico Beemo, ma anche molti altri cuccioli sono sopravvissuti al macello. Un passo alla volta.
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