Mantova, 10 febbraio 2018 – «The queen has asked me…, la regina mi ha chiesto…» Ed era la regina vera, non una delle favole, ad aver scritto la lettera recapitata due giorni fa a un bambino di Goito, alle porte di Mantova. Il plico arrivava direttamente da Buckingham Palace, la residenza della sovrana d’Inghilterra. Ma perché Elisabetta seconda, una delle regnanti più longeve e potenti del mondo, ha scritto al giovanissimo alunno dell’istituto comprensivo goitese?
Ad unire per un attimo i destini della sovrana e del piccolo è stato un Corgi, noto come “cane della Regina”, appunto, una razza che tradizionalmente accompagna i regnanti inglesi. Il giovanissimo alunno aveva visto in televisione un documentario che parlava dei cani di Elisabetta e ne era rimasto affascinato. Con una letterina datata 13 gennaio e piena in ogni riga della serena spavalderia di un bambino di 9 anni, aveva scritto a Elisabetta per complimentarsi della bellezza dei Corgi. Con un coraggio al limite dell’impudenza aveva poi chiesto alla sua augusta interlocutrice se era in grado di fargliene avere uno di quei bellissimi cani. «Comunque la regina sei tu, fai quello che vuoi» concludeva il ragazzino, che ha anche tradotto tutta la sua letterina in inglese. A corredare l’incredibile richiesta il piccolo aveva unito un disegno colorato con protagonisti, naturalmente, il cane e la regina. È passato meno di un mese e a casa del bambino, nella frazione goitese di Maioli, è arrivata una lettera affrancata nel Regno Unito.
Su carta intestata Buckingham Palace rispondeva una delle segretarie della sovrana, mrss Georgina Seage. Con tono garbato e perfetto understandment anglosassone la regina ringraziava per i complimenti ai suoi Corgi ma non era in grado di aiutare il piccolo a procurarsene uno. «La regina mi ha detto di ringraziarti per la tua lettera nella quale esprimi ammirazione per la razza Corgi. Ma mi spiace dirti che Sua Maestà non potrà soddisfare la tua richiesta di regalarti uno dei suoi cani. Ad ogni modo ti ringrazia molto per il bellissimo disegno che le hai donato». Per il piccolo la delusione del cane rimasto a Londra è stata abbondantemente superata dalla soddisfazione di leggere quelle parole provenienti da una nonna così illustre.