Parleremo in questo articolo delle più comuni cause di blefariti (ovvero un processo infiammatorio a carico delle palpebre) e di blefarocongiuntiviti (cioè le infiammazioni che colpiscono sia le palpebre che la congiuntiva) nei cheloni.

Molte delle patologie che colpiscono le palpebre e la congiuntiva dei rettili, ed in particolare dei cheloni, derivano da una incorretta alimentazione e da condizioni ambientali non sempre ottimali. Per questo motivo in queste specie, la raccolta dell’anamnesi e di tutte le informazioni relative all’ambiente in cui vivono e al tipo di alimentazione, risultano fondamentali.

Hipovitaminosis A in Turtles

Schematizzando, le cause più comuni di blefarite e blefarocongiuntiviti sono le seguenti:

– Ipovitaminosi A: è la causa più comune tra le patologie a carico degli annessi oculari nei cheloni, soprattutto nelle specie acquatiche e semiacquatiche. Giovani soggetti, alimentati con diete troppo ricche di proteine (a base di carne ed insetti), sviluppano, a seguito delle carenze di vitamina A, metaplasia squamosa a carico delle ghiandole orbitali e dei loro dotti. Le cellule mucipare vengono sostituite da epitelio squamoso cheratinizzato che, non svolgendo più alcuna funzione protettiva, facilita lo sviluppo di infezioni batteriche secondarie. Le cellule desquamate ostruiscono i dotti ghiandolari, bloccando la secrezione e causando così un aumento di volume delle ghiandole stesse, edema palpebrale, blefarocongiuntivite secondaria e cecità temporanea (data dal gonfiore delle palpebre).La lesione oculare a volte può essere confusa con una congiuntivite primariamente batterica o micotica. La metaplasia dell’epitelio si verifica anche carico dell’apparato respiratorio con conseguenti problemi respiratori e possibili complicanze infettive. Oltre ai sintomi oculari si potranno quindi osservare anche altri sintomi, quali letargia e anoressia. La terapia si basa sulla somministrazione di vitamina A: nelle tartarughe può essere somministrata per via orale al dosaggio di 100000 UI/kg ogni 3 giorni oppure 1000-5000 UI settimanali per soggetto, per via parenterale. Pomate oftalmiche antibiotiche a largo spettro vengono utilizzate per controllare le infezioni batteriche secondarie.

– Batteriche: batteri quali Escherichia coli o Pseudomonas possono causare granulomi o ascessi che devono essere rimossi chirurgicamente. Anche in questo caso, deve essere sempre impostata una terapia antibiotica locale.

– Micotiche: spesso le micosi giungono a livello oculare da limitrofe aree cutanee infette. Spesso i traumi possono predisporre a questa tipologia di infezioni.

– Parassitarie: occasionalmente alcuni parassiti (soprattutto nematodi) possono causare blefarocongiuntiviti. La rimozione meccanica dei parassiti e una terapia topica a base di antibiotico ad ampio spettro spesso sono risolutivi.

A cura della Dott.ssa Valentina Declame

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