Lunedì, 12 Settembre 2016 13:27
“La Regione sta mappando i focolai del Veneto – ha affermato l assessore all’agricoltura Giuseppe Pan – attualmente diffusi nell’area al confine tra Belluno e Treviso, da Lamon a Valdobbiadene”.
“La malattia al momento ha colpito circa 700 capi ovini – riferisce Pan. Essa non si trasmette in modo classico da animale ad animale, ma è necessaria la presenza di un insetto vettore (culicoside) per diffondere il virus, pertanto stiamo valutando, assieme al collega Coletto, una serie di azioni tese a contenere il fenomeno, in linea con quanto disposto dal ministero della Salute”.
Le principali misure nella Zona di Restrizione sono le seguenti: Divieto di movimentazione degli animali appartenenti alle specie sensibili, del loro sperma, ovuli ed embrioni verso il territorio libero a livello nazionale (nord Italia), verso gli altri Stati membri dell’Unione Europea nonchè verso i Paesi terzi.- Effettuazione del censimento di tutte le aziende con animali sensibili alla BT nel raggio di 4 km dalle aziende nelle quali è stata confermata circolazione virale; Effettuazione di visite cliniche settimanali in tutti gli allevamenti ovi-caprini nel raggio di almeno 4 km dall’azienda o dalle aziende dove è stata confermata la presenza della malattia. – Prelievi sul latte nelle aziende bovine da riproduzione e prelievi a campione negli allevamenti da carne nelle aree considerate a rischio
Nel corso della riunione , le Organizzazioni agricole hanno chiesto di procedere con la vaccinazione di tutto il patrimonio zootecnico sensibile presente nel territorio delle due province coinvolte, operazione che consentirebbe di eradicare la malattia e consentire alla Regione Veneto di riacquisire lo status di “indenne”.
Gli effetti di questa patologia, descritta come febbre catarrale degli ovini, hanno natura infettiva e si manifestano attraverso febbre alta, congestione cutanea, coronide e zoppia, edema e cianosi della lingua, che si manifestano con un colore bluastro delle papille gustative. “Si tratta di una malattia degli animali – tiene a precisare l’Assessore alla Sanità Luca Coletto – che non è trasmissibile all’uomo”. (fonte)