Cani avvelenati adesso basta. In 150 marciano al fianco di Sasha
Busto Arsizio – Giornata di sensibilizzazione insieme al padrone della border collie uccisa a gennaio a Sacconago
BUSTO ARSIZIO – Uomini e cani in marcia per ricordare Sasha e sensibilizzare la cittadinanza sulla piaga dell’avvelenamento dei nostri amici a quattro zampe. Ha avuto successo la manifestazione organizzata ieri pomeriggio al Parco Alto Milanese dalla neonata onlus “Giustizia per Sasha”: circa 150 persone, insieme ai rispettivi cani, hanno passeggiato nel verde del parco per commemorare tutti gli animali vittime di avvelenamenti dolosi.
A cominciare da Sasha, la border collie morta lo scorso 30 gennaio dopo aver mangiato un uovo sodo contenente veleno, ingurgitato nella zona della pista di atletica di Sacconago.
Una camminata a sei zampe
Complice la bella giornata di sole, la “marcia a sei zampe” ha attirato al Parco Alto Milanese tanti bustocchi (tra gli altri, anche il candidato sindaco del centrodestra Emanuele Antonelli), ognuno in compagnia del proprio cane. Per i cinofili è stato un vero spettacolo vedere tutti insieme così tanti cani di tutte le razze e dimensioni, dai più piccoli chihuahua ai pittbull e pastori tedeschi di grossa taglia. Problemi non ce ne sono stati, anzi molti cani hanno familiarizzato tra loro. Purtroppo il criminoso malcostume dell’avvelenamento dei cani (ma anche dei gatti e altri animali) continua a verificarsi. «Nei giorni scorsi si sono registrati dei casi anche a Gallarate – fa sapere Antonio Nicola L’Abbruzzi, fondatore di “Giustizia per Sasha” (era sua la cagnetta vilmente avvelenata). – Questo è un problema tipicamente italiano: nel 2015 nel nostro Paese si sono verificati 17.800 casi. D’altronde la follia e la cattiveria di certe persone non ha limiti. Nascondono il veleno all’interno del cibo e il cane ci casca, come nel caso di Sasha, ingannata da un uovo sodo al cui interno si nascondeva stricnina. Il gatto è già più sospettoso, ma il cane tende a fidarsi e manda giù il boccone».
La petizione online
E quando succede, generalmente è troppo tardi: «A meno che – fa sapere L’Abbruzzi – non si faccia immediatamente vomitare il cane. Proprio a questo scopo stiamo realizzando, insieme ad alcuni veterinari della zona, un kit di primo soccorso, che possa aiutare a salvare la vita del cane in caso di avvelenamento. Oltre a questo, tra la fine di aprile e i primi di maggio daremo il via a dei corsi di primo soccorso che si svolgeranno alla Cascinetta del Parco Alto Milanese». L’associazione “Giustizia per Sasha” ha anche lanciato una petizione online (sul sito www.change.org) per chiedere al Presidente del Consiglio Renzi e al ministro della Giustizia Orlando di modificare l’articolo 544 bis del codice penale, al fine di rendere più severe le pene in caso di avvelenamento doloso.
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