BELLUNO. I migliori amici del cane. L’Apaca è come un grand hotel per i quattro zampe abbandonati e in attesa di essere adottati.Una cinquantina di ospiti. In uno dei periodi più delicati dell’anno, sono una cinquantina gli ospiti del rifugio di via Caduti 14 settembre 1944 ed è confortante che ci siano altri dieci posti liberi.Yuri non c’è più. L’altro giorno purtroppo è morto Yuri, un cagnolone meticcio di sei anni, che era arrivato da poco e soffriva molto il distacco dalla sua padrona. Se l’è portato via un aneurisma: «Viveva in simbiosi con la sua proprietaria, che purtroppo ha dovuto disfarsene», spiega la presidente Tamara De Cian, «era uno di quei cani che non accetta di vivere in rifugio ed è alla ricerca continua di un contatto fisico con i volontari. Era un cane di taglia grande, uno di quelli che difficilmente qualcuno adotta e sembrava quasi rendersene conto: pareva evitare di perdere tempo a farsi notare dai visitatori». Emma è un cane di taglia grande che cerca casa I “motivi” dell’abbandono. Gli altri sono in buona salute e continuano a sperare in una nuova casa accogliente, una nuova cuccia calda, magari in un bel giardino e con un bel (o una bella) vicino di casa: «Noi abbiamo tutti esemplari abbandonati per i motivi più svariati: si va da una separazione coniugale, all’allergia di cui può cominciare a soffrire un bambino, ma capita anche che dietro a questi motivi ci sia, molto più semplicemente, la voglia di andare in ferie, senza un animale, che rimane giustamente impegnativo. Ci capitano anche degli esemplari da caccia, che non fanno più bene il loro mestiere e per questo vengono scaricati senza tanti complimenti. Tutti hanno bisogno di un grande affetto, che qui viene garantito ogni giorno, mentre aspettiamo che qualcuno venga a dare un’occhiata e scelga quello più adatto alle proprie esigenze».Adozioni controllate. Birillo, Blanco, Briscola, Perla e Pig, solo per dirne alcuni, sono pronti a scodinzolare e fare le feste, ma bisogna essere sicuri che la potenziale nuova famiglia sia adeguata: «Per questo, esiste una fase di pre-affido, che consiste in una visita dell’ambiente e delle persone, ma ci sarà anche un post-affido, che invece è una verifica sul fatto che tutto stia andando come sperato. Il cane sarà sano, vaccinato e con il microchip, insieme alla documentazione legale e sanitaria e al passaggio di proprietà».
Ecco Gioia nel suo box Cani felici. Nessuno vuole vedere orecchie basse e code tra le zampe: «Mangiano una o due volte al giorno, a seconda della taglia e dell’età e tutti hanno la possibilità di passeggiare in allegria, detto che vivono in ambienti piuttosto capienti, nei quali possono sgranchirsi».Il sostentamento dell’associazione. Come vive e si sostiene l’associazione per il cane abbandonato? «Grazie ai contributi che arrivano dal 5 per mille della dichiarazione dei redditi e alle quote associative dei nostri soci. Siamo ormai in 400, il che significa che cominciamo a essere un numero significativo».
