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Pubblicato il: 10/09/2016 08:23
Dal patentino per i padroni alle tipologie di guinzaglio da usare, passando per gli obblighi di pulizia e custodia. Il ministero della Salute detta le regole in materia di “tutela dell’incolumità pubblica dall’aggressione dei cani” per rafforzare il rischio di prevenzione di eventuali attacchi a quattro zampe e a spiegare l’ordinanza, pubblicata ieri in Gazzetta Ufficiale, ci pensa il sito d’informazione legale Studio Cataldi stilando un vademecum per padroni e dog sitter.
Proprietari – “Si parte dal fatto che il proprietario di un cane non può essere né un infermo di mente né un minore. Per cui – spiega Studio Cataldi – è necessario che ad assumersi la responsabilità dell’animale sia il genitore o un altro soggetto adulto, registrandolo a proprio nome all’anagrafe canina. Medesimo divieto per i delinquenti abituali o per tendenza, per chi risulta sottoposto a misure di prevenzione personale o sicurezza; per chi abbia riportato condanne, anche non definitive, per delitti non colposi contro la persona o contro il patrimonio, con pene superiori a 2 anni di reclusione”.
Dog sitter – “Stessa responsabilità del proprietario – spiega ancora Marina Crisafi per Studio Cataldi – hanno coloro che se ne prendono cura, i dog sitter. Costoro rispondono sia civilmente che penalmente dei danni provocati dall’animale a persone, cose o ad altri animali . Nella scelta del dog sitter, l’ordinanza impone al proprietario di affidare il cane “a persone in grado di gestirlo correttamente”.
Il ‘kit a quattro zampe’ – “Proprietari o dog sitter che siano devono sempre avere dietro il “corredo” per il cane. Nel kit – continua Studio Cataldi – deve sempre esserci il guinzaglio, utilizzato a una misura non superiore a 1 metro e mezzo (per cui quelli allungabili possono essere usati soltanto se “bloccati”), salvo che nelle aree dove il cane può essere lasciato libero. Inoltre, occorre portarsi dietro una museruola, morbida o rigida, che va fatta indossare all’animale in caso di rischio per l’incolumità di persone o animali ovvero su richiesta delle autorità competenti”.
Pulizia – “Altro obbligo stabilito dall’ordinanza a carico di proprietari e detentori di cani – avvertono dal sito di informazione legale – è quello inerente il decoro urbano. Coloro che accompagnano a spasso gli animali sono obbligati a raccogliere le loro feci, portandosi dietro sacchetti o altri strumenti idonei alla raccolta.
Patentino – “Per chi partecipa ai percorsi formativi organizzati da comuni e servizi veterinari delle Asl è previsto il rilascio di un ‘patentino’, ossia di un attestato di partecipazione. Inoltre, se i veterinari rilevano che tra i propri pazienti ci sono cani che si sono resi protagonisti di episodi di morsi o di aggressioni possono imporre ai proprietari l’obbligo di svolgere il percorso di formazione. Laddove, invece, rilevino che alcuni assistiti debbano essere sottoposti ad una valutazione comportamentale hanno l’obbligo di segnalarlo all’Asl”, conclude Studio Cataldi.