Savona. Nessuna gabbia è vuota perché, purtroppo, da qualche tempo le adozioni scarseggiano mentre gli arrivi non accennano a diminuire. Nonostante passino la loro giornata dentro ad un box, loro non smettono un attimo di scodinzolare, di fare le feste e di sperare che, da un momento all’altro, arrivi qualcuno ad adottarli. Si tratta degli ospiti del canile di Savona, nel quartiere di Legino, che in questo momento è al completo.
Una situazione di vera emergenza come spiega Marcello Amadini, il presidente della Lega nazionale per la difesa del cane di Savona, l’associazione che gestisce la struttura: “In questo momento abbiamo undici ospiti tra cui dei cuccioli di 9-10 mesi di taglia grande e altri cani dai 2 fino ai 10 anni di età. E’ qualche settimana che ormai siamo ‘a tappo’. Con gli ultimi arrivi, appunto di quattro cuccioli di 9 mesi di taglia medio-grande, non sappiamo più dove mettere gli eventuali nuovi ospiti e quindi è un problema”.
“Le adozioni scarseggiano perché tutti vogliono cani di taglia piccola o cuccioli e quindi questi cani sono destinati a stare qua e morire qui” racconta Marcello Amadini che però sottolinea l’importanza di dare una seconda possibilità anche ad un quattro zampe già “grande”: “Un cane adulto rispetto ad un cucciolo a volte è più semplice da introdurre in casa perché è molto più educato rispetto ad uno più piccolo. Spesso le persone vogliono un cucciolo perché pensano di poterlo crescere ed educare, ma poi non sono in grado di farlo”.
Ad aumentare le presenze in canile, oltre ai sempre presenti casi di abbandono, sono purtroppo altri due fattori: “Il primo sono le rinunce di proprietà – spiega il presidente della Lega Nazionale per la difesa del cane di Savona -. La maggior parte dei cani che abbiamo ora sono qui per questo motivo. Si tratta di casi di padroni venuti a mancare i cui parenti non vogliono il cane oppure di persone in difficoltà economica che non possono più tenerli e quindi li portano qui. Adesso però non abbiamo posto nemmeno per eventuali nuove emergenze di questo tipo”.
Anche la diffusione delle centinaia di appelli per l’adozione di cani su internet e tramite i social network, a volte, non aiuta: “C’è tanta gente che prende cani perché vede una foto su internet e magari li fa anche arrivare dal sud Italia. Anche loro hanno bisogno, ma prima magari sarebbe giusto passare anche da noi per vedere se c’è qualche cane che può piacere e a cui dare una casa. Anche loro hanno il diritto di finire i loro anni fuori da una gabbia” spiega Marcello Amadini.
Tra le difficoltà che ogni giorno deve affrontare chi gestisce il canile di Savona non c’è solo quello della capienza al limite, ma anche la mancanza di “braccia”: “Abbiamo bisogno anche di nuovi volontari perché, soprattutto in settimana quando la maggior parte di noi lavora, ci sono poche persone disposte a venire qui tre ore, dalle 9 alle 12, per far uscire un po’ i cani” racconta il presidente dell’associazione che gestisce il canile savonese.
“Chi arriva per diventare volontario, comunque, all’inizio fa un periodo di affiancamento con un responsabile del canile durante il quale impara a conoscere il carattere e le particolarità di ogni singolo ospite. Il volontario, oltre a portare a spasso i cani, si occupa di pulire le celle, preparare i pasti ed in generale tenere in ordine il canile. In questo momento abbiamo veramente bisogno di braccia che abbiano voglia di dedicare tre ore del loro tempo a queste attività” conclude Amadini.