Domani, martedì 19 dicembre, si terrà al Tribunale di Catania l’udienza preliminare del procedimento scaturito a seguito dell’inchiesta condotta dalla Polizia di Stato sulle centinaia di cani randagi detenuti in due strutture gestite dall’associazione “Nova Entra”, a San Giovanni Galermo e ad Adrano.
Noi, che ci siamo già costituiti parte civile per i reati in danno degli animali, saremo presenti in Tribunale con il Presidente nazionale, Gianluca Felicetti, a testimonianza del nostro impegno, fermamente convinti della sussistenza delle gravissime condotte oggetto di indagine, tanto ai danni degli animali quanto ai danni delle casse del Comune di Catania.
Il nostro Avvocato, Pilar Castiglia, assieme alla collega Avv. Tania Cipolla, in rappresentanza dell’associazione L’Altra Zampa, ha ottenuto l’imputazione coatta del gestore dei due canili, Dott. Mario Bongiorno, nonché di due funzionari del Comune di Catania e di due medici veterinari dell’Asp di Catania.
Infatti, nel corso dell’udienza del maggio 2016, fissata a seguito dell’opposizione da parte della LAV e de L’Altra Zampa alla richiesta di archiviazione presentata dalle PM, il Giudice per le Indagini Preliminari aveva riconosciuto la fondatezza delle istanze avanzate dalla Associazioni, optando per l’imputazione coatta di sei persone, data l’enorme mole di materiale probatorio a carico degli indagati. Di fronte al GIP erano infatti emerse con forza le pessime condizioni nelle quali si trovavano i cani detenuti nei canili gestiti dalla Nova Entra, che apparivano presentare forti carenze dal punto di vista gestionale e strutturale, oltre che una generale mancanza di attenzione per il rispetto delle caratteristiche etologiche degli animali.
Auspichiamo che questa nuova udienza veda confermati tutti i reati contestati – tra i quali non soltanto quelli, gravissimi, di maltrattamento di animali e detenzione incompatibile con le loro caratteristiche etologiche, ma anche l’associazione per delinquere, la truffa aggravata e la truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche – e si concluda con il rinvio a giudizio degli indagati per tutti i capi di imputazione.