Venerdì, 30 Ottobre 2015 17:36
Intervistato da Repubblica, anche il Veterinario Sergio Capaldo, ideatore e fondatore del progetto La Granda, affossa l’uscita dell’OMS sulle carni rosse e trasformate.
«Il problema non è la carne rossa- dice- Il problema è come vengono allevati gli animali, cosa mangiano. E come viene cucinata la carne. Questo fa la differenza. Perché nessun lavoro scientifico serio può affermare che la carne rossa è cancerogena. Lo sarebbero anche i fagioli che consumati in grandi quantità provocano irritazioni del colon. Insomma non facciamo l’errore di colpevolizzare un singolo cibo: è l’insieme dell’alimentazione che va considerato».
L’associazione La Granda riunisce decine di allevatori che seguono un disciplinare rigoroso per crescere i loro animali tutti, e solo di razza Piemontese.«I dati del Cnr ci dicono che i valori medi di antossidanti nella carne piemontese sono molto più alti che nella altre carni. E gli antiossidanti sono anticancerogeni »- aggiunge Capaldo che – da responsabile delle carni per Eataly aggiunge: “Le notizie ci hanno penalizzato, è stato un disastro dal punto di vista commerciale, meno 25 per cento di vendite. Ma ne abbiamo viste di peggio, il mercato poi si riprenderà. È che generalizzando si mescola tutto, il buono e il cattivo. Si crea grande paura e grande confusione in consumatori che sanno tutto di telefonini e automobili (e sono disposti a spendere molto per telefonini e auto) ma molto poco su cosa mangiano e cosa faccia davvero bene o male. E che sul cibo scelgono solo in base al prezzo».
E ancora: “Il mio messaggio è no a falsa pubblicità e sì all’equilibrio. Dobbiamo essere meno pigri, mangiare tutti i tipi di carne, la verdura, la frutta e così via. Dobbiamo tornare a capire cosa è l’agricoltura e cosa vuol dire fare il contadino. Noi lavoriamo per dare una spiegazione scientifica alle vecchie esperienze. Per capire perché nei secoli si è “fatto così” dare una risposta ai saperi di una volta, dividere ciò che ha fondamento scientifico da quello che invece era solo tradizione o superstizione”.