In Giappone i gatti regnano sovrani! Qui infatti sono nati i cat caffè, i bistrot, i ristoranti e dulcis in fundo i “cat hotel” dove i mici sono i padroni di casa e dove l’unica regola per accedervi è proprio quella di “non disturbare il felino”.
IL GIAPPONE, UN PAESE CHE AMA I GATTI
Il gatto è il simbolo del Giappone, i maneki neko, letteralmente “gatti che danno il benvenuto” sono delle statuine che ritraggono un piccolo felino seduto che saluta muovendo la zampa destra; questi sono tra gli oggetti più venduto in Giappone. Il mito del Maneki neko si è sviluppato circa cinquecento anni fa, quando il samurai Oda Obunaga si salvò grazie ad un gatto che lo aveva invitato ad andare verso di lui muovendo una zampetta alzata, evitando così un’imboscata. I nostri amici a quattro zampe qui sono davvero di casa, venerati, protetti e fonte di ispirazione per ogni arte, dalla fine degli anni mille, anno in cui i gatti furono portati per la prima volta in questo paese dal mercanti cinesi, diventando i compagni perfetti per la classe nobiliare. Il gatto in Giappone è considerato un vero e proprio Dio con poteri magici nei confronti degli uomini al punto che il pittore Okusai, che dipingeva felini di tre colori, riteneva che i grandi poteri fossero detenuti dai felini con il manto fulvo, mentre quelli bianchi e neri erano visti come meno potenti. In Giappone esiste persino l’isola dei gatti, famosa per essere il regno incontrastato di tantissimi felini.
I CAT HOTEL: “NON DISTURBATE IL FELINO”
«Silenziosi ma vitali, discreti, educati e pulitissimi i giapponesi ricordano molto la sobrietà di un felino», i gatti assomigliano ai giapponesi e i giapponesi assomigliano ai gatti, così si è espressa sul suo noto blog Greenious, Emanuela Visco. Non dobbiamo quindi stupisci se in Giappone i veri padroni sembrano essere i gatti. I cat hotel, di recente costruzione, sono nati proprio per esaltare il loro prestigio e la loro importanza. In questo tipo di albergo ogni stanza ha un micio che non deve essere assolutamente disturbato. Sarà solo ed unicamente il felino a decidere come e quando fare amicizia, se avvicinarsi e se eventualmente concedersi a qualche tenera effusione. I cat hotel in Giappone offrono la possibilità di scegliere un gatto tra quelli che vivono nell’albergo e portarselo in camera per avere compagnia notturna, previo controllo del feeling con l’animale e con multe salate se succede qualcosa al gatto. Ricordatevi sempre che, come diceva Théophile Gautier:”Il gatto vi concederà la sua amicizia se mostrerete di meritarne l’onore, ma non sarà mai il vostro schiavo”.
IL GATTO E LA MAGIA: LE LEGGENDE
La maggior parte delle leggende vuole che i nostri amici a quattro zampe sappiano trasformarsi in esseri umani (molto spesso in donne). Le figure legate a questo tipo di tradizione sono due: il Bakeneko (con accezione più positiva) e il Nekomata (legato al mondo dei morti ed alla stregoneria). Entrambi sono due grandi felini con la capacità di trasformare il proprio corpo ed assumere sembianze umane. Sarebbe proprio per questa credenza che, secondo alcuni, la coda lunga è sinonimo di sfortuna e che quindi venne tagliata ai gatti formando così la razza del Japanese Bobtail. Altre testimonianze dell’importanza del ruolo del gatto nella cultura Giapponese ci arrivano dall’arte e dalla letteratura; molti artisti infatti hanno immortalato i comportamenti tipici del gatto proprio grazie alla loro convivenza con queste creature e alla loro osservazione.
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