Categoria: LAV – Lega Anti Vivisezione

  • Terremoto: inauguriamo una nuova casa per cani anziani e disabili a Camerino

    Nell’ambito dei nostri interventi a medio-lungo termine nelle zone del Centro Italia colpite dai terremoti dell’agosto e ottobre del 2016, abbiamo messo a punto, in collaborazione con la L.N.D.C. Sezione di Camerino e Matelica e l’Albero delle Stelle Onlus, un progetto finalizzato alla costruzione di una casa per cani anziani e disabili all’interno del Canile Rifugio di Colle Altino, unico canile che copre una vasta area.

    La nuova casa, in grado di proteggere i cani dal freddo ma anche dal caldo estivo, è stata inaugurata oggi e finanziata con parte delle risorse raccolte, grazie alla generosità dei nostri soci e sostenitori all’indomani degli eventi sismici.

    “Questo progetto, realizzato grazie alla generosità dei soci e sostenitori LAV – spiega Federica Faiella Responsabile LAV Area Adozioni, e responsabile del progetto – ci permette di tenere fede all’impegno assunto due anni fa a poche ore dalle prime scosse: offrire un aiuto concreto alle popolazioni che hanno subito i danni causati dal terremoto. Questa struttura, infatti, ha accolto e continuerà ad accogliere gli animali recuperati anche nelle zone del sisma, la nuova casa in legno garantirà un aumento dei posti a disposizione nel canile e migliorerà la qualità di vita dei cani ospitati, soprattutto i più deboli, che potranno così beneficiare di cucce e ripari accoglienti”.

    “Insieme si può fare molto e siamo felici di poter contribuire concretamente a migliorare le condizioni di ospitalità in questo canile – conclude Gianluca Felicetti, Presidente LAV – Per questo progetto la LAV ha impegnato fondi per un preventivo di spesa pari a 20.000 euro: un investimento davvero utile per gli animali ospitati nel canile”.

    Il progetto nasce nell’ambito della campagna “Una vecchia amicizia”, realizzata dalla LAV in collaborazione con i sindacati dei Pensionati di CGIL, CISL e UIL: adottare un animale adulto da un canile è un gesto di grande solidarietà e sensibilità. L’adozione di un cane adulto può essere una scelta davvero responsabile: anche in questo modo si può essere d’aiuto verso gli animali e verso territori colpiti da eventi gravi come un terremoto.

    IL NOSTRO INTERVENTO LAV NELLE ZONE TERREMOTATE

    • Centinaia di segnalazioni raccolte da LAV subito dopo il terremoto
    • Più di 100 interventi sul campo nelle zone colpite dal sisma
    • 11 box coibentati nel Canile Sanitario di Rieti: costo 26.840, euro
    • Attività di formazione per i volontari (Canile di Rieti)
    • 5459 kg di cibo raccolti e distribuiti
    • 1495 accessori per cani raccolti e distribuiti
    • 19 punti allestiti per la raccolta di cibo e materiali
    • 20 volontari
    • 7 veterinari
    • 5 educatori cinofili
    • 171 animali (cani, gatti e altri animali) ai quali LAV ha prestato soccorso.
  • L'Europa si prenda cura dei nostri amici animali: al via la campagna "EU Care for our Companions"

    L'Europa si prenda cura dei nostri amici animali: al via la campagna "EU Care for our Companions"

    Abbiamo aderito alla campagna europea “EU Care for our Companions”, di Eurogroup for Animals, organizzazione che raggruppa numerose associazioni animaliste europee, di cui facciamo parte da molti anni.

    Da oggi, giornata di punta della campagna europea, quindi, chiediamo ai cittadini di farsi un selfie con il proprio amico a quattro zampe e di postarlo su Instagram o sugli altri Social con il relativo hashtag:

    • #EUCare4MyDog (nel caso di un cane) 
    • #EUCare4MyCat (nel caso di un gatto).

    La campagna – che vuole dimostrare alle istituzioni europee che i cittadini tengono molto ai loro cani e gatti e che è ora che l’Europa si assuma le proprie responsabilità a riguardo – ha l’obiettivo di ottenere linee guida europee sul benessere degli animali d’affezione, considerando questo come un primo passo verso la futura protezione legislativa a livello comunitario.

    Con le immagini inviate dai cittadini che parteciperanno alla campagna sarà creato un grande manifesto che verrà consegnato al Commissario europeo Andriukaitis durante l’evento finale della campagna, organizzato in occasione della riunione della piattaforma per il benessere degli animali il prossimo novembre.
     

  • Cascina di Signa: salvi per sempre tutti gli animali. Nessuno potrà macellarli!

    Cascina di Signa: salvi per sempre tutti gli animali. Nessuno potrà macellarli!

    Sono definitivamente salvi gli animali oggetto della lunghissima vicenda giudiziaria relativa alla Cascina di Lastra a Signa (Firenze), a seguito del rigetto da parte della Corte di Cassazione del ricorso dei proprietari della Cascina che rivendicavano la proprietà degli stessi e il proprio diritto ad ucciderli per fini produttivi.

    Il caso balzò agli onori della cronaca grazie a Striscia La Notizia che documentò casi di macellazione clandestina nella cascina.

    “Siamo molto soddisfatti di questa pronuncia della Suprema Corte che permette alla LAV di mettere in salvo alcuni degli animali che erano stati oggetto del sequestro per maltrattamento e macellazione abusiva, e al centro di una lunghissima ed ancora non conclusa vicenda giudiziaria – dichiara Roberto Bennati Vicepresidente LAVOra questi animali (capre, pecore, un maiale ed alcuni polli e galline) potranno proseguire la loro vita serena in luoghi idonei alla loro etologia, accuditi da persone che intendono rispettarli e farli vivere senza alcuna forma di sfruttamento produttivo”.

    “La Suprema Corte ha confermato la legittimità della scelta del Tribunale di Firenze, e del Giudice dell’esecuzione, di dare in adozione definitiva alla LAV gli animali oggetto del processo per maltrattamento, al di là dell’esito processuale dell’assoluzione, confermando come quando si parla di sequestro giudiziario di animali vittime di reato, non può non considerarsi la loro natura di esseri senzienti, dunque è necessario adottare istituti in linea con le loro esigenze etologiche – prosegue l’avvocato Carla Campanaro, responsabile dell’Ufficio legale LAV.

    Ringraziamo l’avvocato Raffaella Sili del Foro di Roma per l’assistenza fornita.

  • Giraffa morta a Imola: assolto il titolare del circo. Ricorreremo in Appello

    Giraffa morta a Imola: assolto il titolare del circo. Ricorreremo in Appello

    Ricorreremo in appello contro la sentenza di assoluzione emessa oggi dal Tribunale di Bologna nel processo a carico del titolare Circo Martini, imputato per morte di Aleksandre, un cucciolo di giraffa, avvenuta dopo la sua fuga dal circo attendato a Imola, nel settembre 2012.

    Nonostante l’esito della sentenza, la tragica morte dell’animale e le sofferenze inflitte per essere stato sottratto dalla sua prima sistemazione nello zoo delle Repubblica Ceca restano. Aleksandre, infatti, subito prima della fuga era stato sottoposto ad un cambio di habitat improvviso e repentino: nato presso uno zoo della Repubblica Ceca, dove viveva in un’area di 10000 m2 insieme ad altri ungulati (un altro maschio di giraffa, zebre, gnu), era stato acquistato da G.B. per essere venduto al Circo Martini. Ha quindi dovuto affrontare un viaggio di 17 ore, senza soste adeguate durante il viaggio e senza tenere conto delle sue necessità biologiche ed etologiche, fino all’arrivo nei recinti spogli del circo, e senza potersi adattare al nuovo ambiente.

    Rinchiuso in un recinto è facile immaginare il terrore che lo ha portato a cercare disperatamente la fuga, ma purtroppo è morto dopo la cattura. Ci aspettiamo che il Governo emetta in tempi brevissimi il decreto attuativo e inizi la dismissione di queste strutture anacronistiche dove gli animali sono usati per fini ludici. Le numerose fughe con gli aspetti legati alla sofferenza degli animali e ai pericoli della sicurezza pubblica sono stati documentati nel Rapporto Europeo del 2017.

  • #BASTASPARARE: sabato scendiamo in piazza a Firenze per dire NO alla caccia!

    #BASTASPARARE: sabato scendiamo in piazza a Firenze per dire NO alla caccia!

    Sabato 15 settembre a Firenze ci saremo anche noi, con i nostri attivisti e volontari, alla grande manifestazione nazionale contro la caccia.

    L’occasione è data dall’apertura della stagione venatoria, domenica prossima, che come ogni anno inaugura il massacro di milioni di animali selvatici e comporta un serio rischio per l’incolumità delle persone. 

    #BASTASPARARE è l’hashtag che accompagnerà la manifestazione LAV, per chiedere alle istituzioni che la barbarie rappresentata dalla caccia sia finalmente relegata al passato.

    Se vuoi unirti a noi e dare voce al tuo NO alla caccia, l’appuntamento è sabato 15 settembre alle ore 15.00 a Firenze, Piazza Indipendenza.

    Per maggiori informazioni: bastasparare@lav.it

  • Primo: non maltrattare (e non dimenticare)

    Primo: non maltrattare (e non dimenticare)

    “Chi non ha memoria non ha futuro” è stato giustamente scritto. Anche per non ripetere gli errori del passato. Figuriamoci quanti ne abbiamo fatti nel variegato movimento per i diritti degli animali, e tendiamo a ripeterli, a dimenticarli (sarà la possibile mancanza di vitamina B12 dei vegani…).

    Così è importante ricordare, tener viva, leggere per la prima volta, cosa e chi è venuto prima di noi. E il libro “Primo: non maltrattare. Storia della protezione degli animali in Italia” edito da Laterza, ce ne dà, tanta e giusta, di memoria.

    Scritto dalla professoressa Giulia Guazzaloca, docente di Storia contemporanea del Dipartimento di Scienze politiche e sociali dell’Università di Bologna, alla quale abbiamo avuto il piacere di aprire i nostri archivi con la collezione dei nostri periodici, da “Liberiamo la cavia” a “Impronte”.

    Documentatissimo (le note di approfondimento in questo testo sono tante e qualificate come la ricca bibliografia), è un viaggio nel tempo che arriva quasi ai nostri giorni, scandendo gli eventi e le decisioni che hanno visto nascere, crescere, cambiare, l’associazionismo animalista. Dalle influenze inglesi della seconda metà dell’800 alle prime Leggi dell’Italia unita, alla statalizzazione fascista dell’Ente protezione animali, al dopoguerra della ricostruzione, gli sconvolgimenti degli anni ’70, le crisi, le ripartenze, le delusioni, i successi.

    Il libro, fra le altre cose, aiuta a farci capire che in ogni epoca, a ogni latitudine, c’è chi si è battuto per gli animali. Magari una sola volta, occasionalmente, ma lo ha fatto. Come quei cittadini che, nel centro di Bologna, nel 1913, hanno difeso un cane dall’accalappiacani che è stato circondato da alcuni cittadini che hanno salvato così il quattrozampe dalla camera a gas. O la ricca produzione teorica e letteraria che a cavallo (qui si può dire) dei due secoli iniziava a “dare gambe” a scelte alimentari nonviolente così come alla trasformazione della zoofilia in animalismo e poi nell’antispecismo.

    Gianluca Felicetti
    Presidente LAV

  • Scongiurato attacco alla legge sulla caccia

    Scongiurato attacco alla legge sulla caccia

    Un vero e proprio colpo di mano quello tentato dall’onorevole Lotti, empolese deputato del PD eletto in Toscana. Approfittando della conversione in legge del decreto-legge 25 luglio 2018, n. 91, recante proroga di termini previsti da disposizioni legislative, ha proposto alcuni emendamenti che, tentando la modifica in peggio della Legge sulla caccia, prevedevano:

    • per gli animali selvatici feriti appartenenti a specie sottoposte ai “piani di controllo”, il divieto di soccorso e la soppressione da parte dei cacciatori
    • l’utilizzo di qualsiasi arma o strumento utilizzato come tale, per poter uccidere gli animali sottoposti ai “piani di controllo”
    • il coinvolgimento dei cacciatori nell’attuazione dei “piani di controllo”, che la Legge oggi vigente assegna esclusivamente agli agenti pubblici

    Una serie di emendamenti che avrebbero portato tanta inutile crudeltà e sofferenza agli animali selvatici feriti, oltre che il coinvolgimento dei cacciatori in operazioni che, a garanzia del rispetto delle norme, sono oggi in capo esclusivo agli enti pubblici. 

    Fortunatamente gli emendamenti presentati dall’Onorevole Lotti sono stati tutti dichiarati inammissibili. Per gli animali selvatici si tratta di un altro grave rischio scampato.

  • "Grazie LAV!" Da Daniela e Lillo, uniti oltre la burocrazia

    "Grazie LAV!" Da Daniela e Lillo, uniti oltre la burocrazia

    Vi ricordate di Lillo? 

    Ne avevamo parlato qualche mese fa, raccontando una triste storia di burocrazia che ha rischiato di allontanarlo per sempre dalla sua famiglia. Ora che con il nostro intervento la pratica è stata risolta e Lillo e la sua famiglia non potranno più essere separati, Daniela ci scrive per ringraziarci e noi siamo felici di pubblicare alcuni passaggi della sua lettera.

    “Pochi mesi fa, il mio compagno è morto improvvisamente durante il sonno, e da quel momento oltre al dolore è stato un calvario per me e i nostri animali, sia per lo sfratto (perché non eravamo sposati), per le spese e bollette e per altro. Ci sono voluti 5 mesi per poter intestare il nostro cane a me, il quale alla morte del mio compagno, in teoria non apparteneva più a nessuno e per legge sarebbe diventato proprietà del Sindaco.
    Ho combattuto tutta la vita sulle strade come volontaria per gatti e cani, e trovo assurdo che se una persona perde il compagno invece di intestare automaticamente il cane alla compagna, si creino ostacoli burocratici quando bisognerebbe essere contenti che la bestiola rimanga con chi lo ama, e non si aggiunga all’infinito numero di randagi o abbandonati.
    Trovo vergognoso che per mesi, abbia vissuto col terrore che se fosse scappato non avrei avuto nessun diritto di riaverlo, e inconcepibile che se un animale ha vissuto sempre con due persone, rischi di essere ceduto ad un familiare estraneo del defunto, piuttosto che con la compagna, creando strazianti sofferenze sia alla compagna che al cane.
    Ritengo, che su questo punto ci siano delle grosse lacune legislative, che debbano essere riviste, magari creando un libretto intestato a due persone anziché ad una sola, per tutelare gli animali sia in caso di decesso dell’intestatario, ma anche in caso di separazione.
    Ora con l’intervento della LAV io e i miei pelosi siamo tutti insieme, ho lottato per mantenere unita la nostra famiglia (perché gli animali sono parte della famiglia!), sto lottando per una casa e un lavoro, ma intanto so che lui è felice a sapere che siamo tutti insieme, come avrebbe voluto.
    Grazie LAV”

    Quella di Lillo e Daniela è una storia a lieto fine, ma come assicurare che gli animali che fanno parte delle nostre famiglie non vengano considerati semplici “oggetti”?

    Un primo importante passo è la nostra proposta di Legge per la modifica del Codice Civile (che ancora considera gli animali come “beni mobili”) che abbiamo fatto già ripresentare al nuovo Parlamento e che ci auguriamo venga discussa e approvata al più presto.

  • Educazione e Animali: nostro socio alla conferenza ISCHE40 di Berlino

    Educazione e Animali: nostro socio alla conferenza ISCHE40 di Berlino

    A fine agosto si è tenuta a Berlino la 40° edizione dell’ISCHE, Conferenza Internazionale Permanente per la Storia dell’Educazione, dal titolo “Educazione e natura”. Tra le molteplici declinazioni del tema ha trovato spazio anche quello delle relazioni tra pratiche e discorsi educativi da un lato, e animali dall’altro.

    Sono stati affrontati temi quali l’uso simbolico degli animali nella letteratura infantile; l’utilizzo degli animali in contesti scolastici; la dialettica umanità/animalità nel discorso e nel processo educativo; la letteratura zoologica destinata all’infanzia; lo specismo nei libri di testo; la storia degli zoo, dei serragli, dei musei di storia naturale e delle collezioni di animali tassidermizzati come strumenti educativi; il rapporto tra etologia ed educazione.

    In particolare, le relazioni di Pablo Toro Blanco (Universitad Alberto Hurtado), Let’s make animals our trou friends. The Nature/Culture Divide in the Emotional Education of Chiltren Attituted towards Animals. Chile, c. 1900-1930, e quella del socio LAV Tommaso Petrucciani (Università di Macerata), Civilizing by means of compassion. The educational project of animal protection and its contribution to the italian nation building in the XIXth century, si sono soffermate sull’impegno educativo del movimento per la protezione degli animali.

    Se il tema è oggetto di studio ormai consolidato nel mondo anglosassone, solo di recente in Italia la storiografia ha cominciato a prestare attenzione alla storia dei movimenti per la protezione e liberazione animale, come mostra anche la pubblicazione quest’anno della monografia di Giulia Guazzaloca, Primo: non maltrattare. Storia della protezione degli animali in Italia (Laterza).

    Salutiamo e seguiamo con interesse questa novità, consapevoli che la conoscenza storica della questione animale e del movimento animalista costituisce uno strumento indispensabile per condurre la nostra attività nel presente.

    SITO ISCHE40
    PROGRAMMA 

    LOCANDINA

  • Ponte Morandi: abbiamo preso in cura mamma gatta e gattini, ultimi sopravvissuti

    Ponte Morandi: abbiamo preso in cura mamma gatta e gattini, ultimi sopravvissuti

    La tragedia del crollo del Viadotto Morandi che ha colpito la città di Genova alla vigilia di Ferragosto, ci ha visto subito attivi sul posto per cercare di offrire aiuto e gestire le emergenze legate agli animali.

    Oggi, a quasi un mese da quel giorno terribile, vogliamo raccontarvi una storia a lieto fine che parla del salvataggio degli ultimi, rimasti sotto le macerie del viadotto crollato, e della speranza per la vita che nasce e resiste.

    Soltanto pochi giorni fa, infatti, grazie alla nostra Sede locale – coordinata con grande esperienza, da Daniela Filippi, e intervenuta tempestivamente sul campo nei giorni della tragedia – abbiamo realizzato l’ultimo intervento di salvataggio, recuperando dall’area del disastro una mamma gatta con i suoi gattini di pochi giorni, ben sette cuccioli, ostinatamente attaccati alla vita.

    Con il supporto della Protezione Civile, cui va il nostro ringraziamento per la disponibilità, li abbiamo portati in salvo, ed è una nostra volontaria che se ne sta generosamente prendendo cura, in attesa che possano trovare una famiglia che li accolga.

    Finito lo svezzamento, per i piccoli si cerca adozione. Chi volesse adottarli potrà scrivere a lav.genova@lav.it.