Categoria: Cani

  • cani mutilati all’Esposizione: irregolari 5 certificati su 22 – La Nuova Ferrara

    E, come da prassi, erano scattate le necessarie verifiche da parte del Servizio Veterinario dell’Asl: cinque di quei certificati (su 22) sono risultati irregolari perché privi di identificazione del cane e del proprietario, privi di data di rilascio, con timbro e firma del veterinario illeggibili e, in un caso, senza firma e timbro del veterinario e con dichiarazioni riportate esclusivamente in lingua serba.

    Erano stati 22, in tutto, i certificati esibiti per giustificare le mutilazioni, otto rilasciati in paesi dell’Est Europa (Serbia, Ungheria, Croazia, Albania, Grecia) e gli altri da varie regioni d’Italia, mentre le razze coinvolte erano soprattutto American Staffordshire Terrier e Cane Corso, ma anche due Dobermann e un Dogo Argentino. L’Asl ha informato dell’esito dei controlli anche le associazioni Fnovi, Anmvi ed Enci, il Servizio Veterinario Regionale e il Ministero della Salute.

    Da parte sua la sezione ferrarese dell’Enci ribadisce quanto già spiegato all’indomani della manifestazione: in presenza di documentazione veterinaria non ha potuto far altro che prendere atto del certificato e ammettere gli animali al concorso. A questo proposito, spiega l’Asl, «si è inoltre provveduto ad adottare una linea guida interna all’Unità operativa veterinaria finalizzata sia all’espressione di pareri e prescrizioni per la manifestazioni cinofile del territorio, sia a consentire un’efficace vigilanza su alcuni requisiti dei certificati veterinari che potrebbero essere esibiti alla manifestazioni cinofile stesse».

  • Giornata mondiale dei cani in ufficio 2015: ecco i benefici – GreenStyle

    Giornata mondiale dei cani in ufficio 2015: ecco i benefici – GreenStyle

    La stessa casa produttrice di cibo per cani e gatti avrebbe importato l’anno scorso in Italia la pregevole iniziativa, introducendo l’evento nella sede vicino a Milano.

    Altre foto

    I dati emersi dallo studio avrebbero evidenziato una condizione idilliaca: la presenza dei cani sul posto di lavoro garantirebbe maggiore produttività e, al contempo, uno stress inferiore. Ne gioverebbe la soddisfazione professionale a fronte di un rinnovato spirito di collaborazione. Circa 750 i partecipanti al test che hanno confermato positivamente l’opportunità, risultando maggiormente appagati e felici dalla presenza di Fido accanto ai loro piedi. Secondo i dati emersi, la presenza dell’animale di affezione spronerebbe il personale ad aumentare l’impegno quindi la produzione stessa. Inoltre alcune delle aziende dove è stato effettuata l’iniziativa sarebbero disposte in futuro ad accogliere animali domestici.

    L’evento che verrà festeggiato oggi è nato nel 1996 nel Regno Unito grazie all’interessamento dell’associazione Pet Sitters International (PSI), per poi trovare riscontri positivi in USA e Canada nel 1999. A oggi gli Stati Uniti sono i più attivi e pet friendly in merito: un’azienda su 5 attua questo genere di accoglienza positiva. Purina è la prima ad aver introdotto l’opportunità interessante creando nel 2014 Pets@Work, il progetto che consente ai collaboratori della sede di portare in ufficio il proprio cane. Una realtà importante che ha seguito un percorso di circa due anni, attraverso tutte le verifiche preliminari necessarie a garantire il rispetto della salute, della sicurezza e delle esigenze di tutte le persone presenti in azienda, oltre che degli animali stessi. L’ospitalità dei cani di casa segue una policy dedicata con regole e procedure condivise, diffusa a ogni singolo collaboratore.

  • La giornata mondiale dei cani in ufficio – La Stampa

    Minor stress, maggior produttività, soddisfazione professionale e spirito di collaborazione sono gli effetti sui dipendenti che hanno la possibilità di portare i cani in ufficio. Anche per questo oggi, 26 giugno, si celebra il “Take your dog to work day”, la giornata mondiale lanciata nel 1996 nel Regno Unito dall’associazione Pet Sitters International (PSI), poi giunta nel 1999 negli Stati Uniti e in Canada, dove oggi rappresenta ormai una realtà consolidata tanto che 1 azienda su 5 è pet friendly.

    In questa gallery le immagini di chi vive questa stupenda esperienza.

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  • “Il mio Pit Bull mi ha salvato da un infarto” – La Stampa

    “Il mio Pit Bull mi ha salvato da un infarto” – La Stampa

    La moglie dormiva in un’altra stanza, e se non se ne fosse stato per il cane probabilmente non avrebbe raggiunto in tempo l’ospedale.

    «Quando Sweet Die si è accorta che ero collassato e non mi muovevo più – racconta il proprietario – ha capito che la situazione era grave, che doveva immediatamente fare qualcosa per aiutarmi. Così è corsa nella camera da letto, è saltata sul letto nel quale stava dormendo Erin e ha iniziato ad abbaiare in preda all’agitazione».

    La moglie si è alzata di soprassalto e, vedendo il marito immobile e con gli occhi chiusi nel salotto, ha immediatamente chiamato il 911. Elliott Nerland si è salvato, e oggi descrive il suo pitbull come un eroe. «È un animale leale, amabile e di cui mi fido ciecamente – racconta -. Nonostante lo spavento per il mio attacco di cuore, questo episodio ci ha avvicinati moltissimo». Lui e Sweet Die adesso si vogliamo ancora più bene.

    «Chi l’avrebbe mai detto che un cane che abbiamo salvato cinque anni fa, adottandolo dall’MSPCA, l’Animal Care and Adoption Center – raccontano Elliott Nerland e Erin Daly – oggi salvasse la vita a lui e in un certo senso a tutta la famiglia. Tutto questo è meraviglioso». E Nerland aggiunge: «oggi mi sento l’uomo più fortunato del mondo».

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  • Un cane in ufficio fa bene al lavoro – Vanity Fair.it

    In particolare, dallo studio emerge che i dipendenti che lavorano in contesti pet-friendly hanno quasi il doppio delle probabilità di essere molto soddisfatti del loro lavoro rispetto a chi lavora in aziende che non ammettono animali domestici. Inoltre il 72% dei dipendenti è impiegato in strutture che non prevedono la presenza dei pet e circa due su tre credono che, con il generale consenso dei colleghi, i pet debbano essere ammessi in ufficio. Nel dettaglio poi la ricerca rivela che più della metà di coloro che desidererebbero lavorare accanto al proprio animale è disposto a compiere sforzi per rendere il proprio luogo di lavoro a misura di pet e l’85% del personale di aziende pet-friendly concorda sui benefici delle policy aziendali sul tema. A celebrare l’importanza della presenza dei pet in ufficio è il “Take your dog to work day”, la giornata mondiale che ricorre domani, lanciata nel 1996 nel Regno Unito dall’associazione Pet Sitters International (PSI), poi giunta nel 1999 negli Stati Uniti e in Canada, dove oggi rappresenta ormai una realtà consolidata tanto che 1 azienda su 5 è pet friendly.

    Nella gallery qui sopra le foto del progetto #takeyourdogtoworkday

    TAG animalicani

  • È biellese il miglior cane del mondo: “Non potrei più vivere senza il … – La Stampa

    Il successo di Zac è qualcosa di impronosticabile. Sulla moquette milanese hanno sfilato 30 mila tra i migliori cani di tutte le razze, provenienti da ogni continenti. Zac è l’orgoglio di Guido Dellarovere. L’ex sindaco di Occhieppo Superiore, lasciata alle spalle una frenetica attività politica, sposa la grande passione per la caccia: «Nel 2013 cercavo un ausiliario per la pratica venatoria, esclusivamente dedicata agli ungulati (cervo, camoscio, capriolo, cinghiale), e ho indirizzato la scelta su un cane da traccia. In Italia questi sono cani specialisti tutelati dalla Sact, di cui sono il delegato per Piemonte e Valle d’Aosta». La scelta cade su uno dei 9 cuccioli (4 maschi e 5 femmine) nati a Gerosa (Bergamo) il 15 marzo 2013, nell’allevamento di Roberto Rasmo e Adriana Corticelli. Il racconto nelle parole di Dellarovere: «Ho sempre avuto cani maschi e la scelta era scontata. Ho seguito il consiglio dell’amico e grande competente cinofilo Enzio Fanton. E lui mi ha indicato quello che i miei figli Lorenzo e Letizia chiameranno Zac. A loro dissi che il nome doveva essere corto e che pronunciandolo sembrasse ci fosse la volontà di impartire un ordine».

    Amore vero

    Il feeling inizia il 23 maggio 2013: «Questi cani in primis sono molto testoni e hanno bisogno della presenza assidua del padrone. Da allora Zac fa parte della mia quotidianità». Zac è un predestinato. Solo vittorie a qualunque latitudine: Biella, Vercelli, Lodi, Bolzano, Trento, San Marino. La ciliegina è il mondiale.

  • Tindog, la versione di Tinder per chi ha un cane – Tecnocino

    Tindog, la versione di Tinder per chi ha un cane – Tecnocino

    Il funzionamento è lo stesso: le foto di ogni cane possono essere valutate con “sì” o “no”; quando due utenti hanno messo lo stesso voto alle reciproche foto, allora possono entrare in contatto. Holidog, responsabile di questa app che però non è ufficialmente legata a Tinder, la descrive come “la prima applicazione amata sia dai cani che dai loro padroni”.

    Tinder è un’applicazione per smartphone e tablet Android e iOS che permette di mettersi in contatto con altre persone se ci si attrae a vicenda. Si “valutano” le persone tramite le foto che loro stesse hanno inserito e se da entrambi le parti c’è interesse, allora ci si può contattare. Holidog ha pensato che l’edizione “normale” di Tinder non fosse abbastanza e ha pensato ai tanti proprietari di cani che ogni giorno passeggiano sotto casa e possono incontrare altre persone. Da qui nasce Tindog, una versione di Tinder per iPhone, iPad e Android per chi ha un cane: si valutano le foto dei cani e, esattamente come Tinder, ci si può poi successivamente mettere in contatto.

    La descrizione italiana dell’applicazione cita: “Ti presentiamo Tindog, la prima applicazione amata sia dai cani che dai loro padroni. Dai al tuo cane l’opportunità di conoscere simpatici compagni di giochi, non troppo distanti da casa! Chatta, condividi foto ed incontra subito altri appassionati di cani nella tua zona!” Ovviamente, il cane potrebbe non avere un grande peso nella decisione finale: ogni foto del cane è affiancata dalla foto del proprio padrone, presente in un riquadro piccolo e interno alla foto dell’animale a quattro zampe, motivo per cui la scelta finirà per essere estremamente simile a quella di Tinder.

    Inoltre, è probabile che il vostro compagno peloso possa essere più interessato al divano che alle foto su smartphone.

    L’app è disponibile per qualsiasi dispositivo Android con la versione 4.0.3 del sistema operativo come minimo (quindi oltre il 94 per cento dei dispositivi Android disponibili sul mercato) mentre su iOS la versione minima è la 7.1. Tindog è gratuita e non include acquisti in-app.

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  • Amare un cane: 10 modi per dimostrarglielo – Velvet Pets Italia (Blog)

    Ma come possiamo noi ricambiare questo affetto incondizionato? Amandoli a nostra volta, non cercando di umanizzarli troppo e rispettando la loro natura animale. Ecco quindi un breve decalogo di come dire al vostro “migliore amico” che anche voi gli volete bene.

    Per prima cosa, si sa, i cani sono fedeli e la loro lealtà è proverbiale. Questi animali non lascerebbero mai il loro proprietario in mezzo a una strada solo perché ha sporcato la casa o, perché, ha rosicchiato un telecomando quando era solo. Quindi, pensateci bene prima di prendere un 4 zampe con voi, perché la vita con loro non è solo rose e fiori, ma anche responsabilità. Una volta fatta la vostra scelta sappiate però che non si torna indietro: un cane è per sempre. Secondo: lasciatevi leccare ogni tanto, oltre a fare bene alla vostra salute (come ha dimostrato una recente ricerca), per il vostro cane rimane un sintomo d’affetto e sottomissione a voi, impedendoglielo gli farete solo male. Terzo: quasi nessun cane ama essere abbracciato. Si sentono a disagio, come “costretti” in una morsa. Se volete dimostrargli che gli volete bene, portatelo a fare una bella passeggiata al parco insieme a voi, sarà molto più gratificante.

    Quarto: alla maggior parte dei cani, come sappiamo, non piacciono nemmeno le carezze sulla testa. Diciamo che tollerano la cosa da chi conoscono e si fidano, ma non si divertono affatto. Meglio una bella grattatina sulla schiena: apprezzerà moltissimo. Quinto: quando tornate a casa il cane vi salta in braccio? Bene, lasciateglielo fare. E’ vero, questo per noi è un comportamento invadente e se il cane è di grandi dimensioni anche un po’ pericoloso. Ma per lui è solo un modo per dire “ciao, sei tornato finalmente“. Sesto: la lotta a terra. Per il vostro cucciolo o cucciolone “fare la lotta” è un modo di giocare, ma anche di scoprire il mondo e di rafforzare il legame che ha con voi. Quindi, ogni tanto, concedetevi il lusso di tornare bambini e di rotolarvi liberamente con il cane: farà bene anche a voi.

    Sette: dormire insieme. Per i cani è assolutamente normale addormentarsi vicino ai propri proprietari, vuol dire che si fidano e che si sentono al sicuro. Questo non significa che devono dividere il vostro letto (tema tra l’altro al centro di un annoso dibattito tra esperti), ma almeno avere un cuscino o una cuccia nella vostra stanza: li farete davvero felici. Otto: non date loro cibi non adatti. Esistono diversi alimenti umani di cui i cani vanno ghiotti, ma non significa che dobbiate darglieli. Amarli significa anche crescerli con coscienza e scegliendo l’alimentazione che li mantenga sani più a lungo. Nove: non lasciateli troppo soli, a loro non piace. Certo a un’uscita per negozi preferirebbero un bel parco in cui poter correre, ma non significa che non apprezzino venire con voi a fare la spesa o le commissioni, soprattutto quando l’alternativa è rimanere a casa ad annoiarsi. Dieci: il sentimento vero si dimostra nei momenti difficili, quindi, quando arriverà il loro momento, rimanetegli vicini. Anche se fa male, loro avranno bisogno di voi e delle vostre carezze. In fondo glielo dovete, dopo aver trascorso insieme una vita così piena d’amore…

    Foto by Facebook

  • Torturano il cane per obbligare gli animalisti a comprarlo: “Si … – Today

    Torturano il cane per obbligare gli animalisti a comprarlo: “Si … – Today

    A differenza delle edizioni passate quest’anno decine di giornalisti stranieri si sono recati al festival nella regione dello Guangxi Zhuang e così il mondo ha potuto vedere. Cani rinchiusi in piccole gabbie, cani uccisi e bruciati per togliere il pelo: immagini che tolgono il fiato.

    Molti animalisti cinesi hanno provato a salvare il maggior numero di animali possibile, comprandoli. Compassion for China’s Animal è stata una delle associazioni più attive a Yulin nelle scorse settimane.

    I venditori, scrive il sito Geapress.org, hanno utilizzato tecniche disumane pur di vendere a buon prezzo i cani agli animalisti. Così come reso noto dalla ONG, pur di convincere gli animalisti ad acquistare, i venditori colpiscono i cani dopo averli legati. La foto che pubblichiamo in questo articolo lo dimostra.

    I latrati dei poveri animali convincono subito ad acquistarli.

  • Un cane eroe salva l’amica gatta dal filo spinato – La Stampa

    Un cane eroe salva l’amica gatta dal filo spinato – La Stampa

    Fino a quando il loro Beagle Millie, durante una passeggiata, ha sentito un miagolio e ha trascinato il padrone Pete tra i cespugli.

    Lì, intrappolato in una rete di filo spinato, c’era la povera Jess: magrissima e con il pelo rovinato. «Millie sembrava diventata matta, continuava ad abbaiare e a tirami verso il cespuglio. Probabilmente si era resa conto che il miagolio era di Jess», ha commentato Pete.

    Dopo averlo trovato, il padrone ha liberato la gatta e l’ha immediatamente portata dal veterinario, dove è stata sottoposta aduna operazione per rimuovere 15 centimetri di filo spinato che la intrappolavano. «Credo che sia rimasta intrappolata per alcuni giorni, quindi la nostra priorità è stata quella di reidratarla e darle degli antidolorifici», ha spiegato il veterinario.

    Ora, dopo due settimane di convalescenza, la gatta è tornata a casa e sta guarendo, sempre in compagnia dell’amica Millie.

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