Categoria: Gatti

  • A chi lasciare il gatto quando si va in vacanza? Ecco i nostri consigli – Amando.it

    A chi lasciare il gatto quando si va in vacanza? Ecco i nostri consigli – Amando.it

    Se anche tu hai come animale domestico un bel micio, sarà andato proprio a lui il tuo primo pensiero. Lo porti con te o cerchi una soluzione alternativa? Purtroppo non sempre è possibile portarsi dietro l’animale, specialmente un gatto. Magari hai deciso di andare in campeggio, di muoverti sulle due ruote, di vivere qualche emozionante avventura a giro per il mondo… Insomma, il tuo micio proprio non può seguirti in questo caso.

    Quando lasciare il gatto durante le vacanze diventa un obbligo
    Non si tratta solo del
    tipo di vacanza. Anche il carattere del tuo gatto può portarti a prendere la sofferta, ma necessaria decisione, di separarti da lui per qualche giorno. È un gatto che proprio non sopporta i mezzi di trasporto? Non ama il contatto con altre persone? Insomma, in base al suo carattere, potrebbe essere una buona idea lasciare il gatto a qualcuno che lo conosce e può prendersi cura di lui.

    Devi valutare anche altri fattori. Pernotterai in una casa, in albergo o in campeggio? La struttura dove resterai per tutte le vacanze estive, accetta la presenza di animali? Quanto tempo potrai restare con il tuo amico? Conti già di stare via dall’appartamento anche per diverse ore, a causa di qualche escursione?

    Noi ti consigliamo quindi di valutare attentamente la cosa e, se ti accorgi che proprio non è il caso che il gatto ti segua anche in queste vacanze estive, inizia a trovare una soluzione alternativa, garantendogli il massimo del benessere.

    1. Lascialo nel suo ambiente

    Questo consiglio è valido soprattutto se hai un gatto schivo, che ama la sua casa e mal sopporta anche il minimo cambiamento nelle sue abitudini. In questo caso, ti consigliamo di lasciarlo a casa, chiedendo magari a un parente di prendersi cura di lui in tua assenza. I gatti al contrario dei cani non hanno bisogno di troppe attenzioni. Basta mantenere pulita la lettiera, cambiare l’acqua e dare il cibo. Nel frattempo, arieggare bene le stanze così da garantire un buon ricambio d’aria.

    2. Assumi una cat-sitter

    Se devi lasciare il gatto qualche giorno per le vacanze, ma non hai parenti o amici a cui rivolgerti per prendersi cura del tuo micio, allora puoi assumere una cat-sitter. Inizia a cercare con un certo anticipo, fai qualche colloquio e scegli la persona che ti sembra più affidabile. Se qualche amico ha da consigliarti un valido professionista, amante degli animali, tanto meglio.

    3. Scambio tra proprietari

    Vorresti evitare anche la spesa di un cat-sitter? Allora puoi guardarti in giro, magari sul web, e rivolgerti a quei servizi che favoriscono lo scambio tra proprietari di gatti. Oggi tu hai bisogno di lasciare il gatto in mani sicure, domani un’altra persona potrebbe avere la tua stessa esigenza. Vi ricambiare il favore in questo modo. Questa opzione è buona se hai un gatto socevole, che sta bene sia con le persone che gli altri mici e, non per ultimo, che si adatti bene in qualsiasi nuovo ambiente.

    4. A casa dai genitori

    I tuoi genitori non sono disposti a venire ogni giorno a casa tua per accudire il gatto? Puoi sempre chiedere se sono disposti a tenerlo in casa loro. Se il tuo animale non ha problemi ad abituarsi e magari conosce già le persone dalle quali starà, tutto è molto più facile.

    5. Pensione per gatti

    Potrebbe accadere che nessuno può prendersi cura di lui e non hai trovato un cat-sitter per tempo. In questo caso, se proprio non può venire con te, rivolgiti a una pensione. Vai a vederla, controlla che le dimensioni delle gabbie siano appropriate, che vi sia una buona pulizia e gli ambienti siano discretamente arieggiati. Assicurati anche che sia sempre a disposizione un veterinario.

    Ovunque lascerai il tuo gatto, ricordati prima di tutto che deve conoscere l’ambiente e le persone. Portalo quindi almeno un paio di volte nella sua dimora provvisoria, così che familiarizzi con i suoni e gli odori. Non dimenticarti poi che ha bisogno anche della sua cuccia, i giochi e il cibo preferito!

  • Nella valigia dei piccoli lettori dinosauri superstar con gatti curiosi … – La Stampa

    Nella valigia dei piccoli lettori dinosauri superstar con gatti curiosi … – La Stampa

    Non soltanto castelli di sabbia in riva al mare e passeggiate nei boschi. La divulgazione scientifica punta su vacanze alla Livingstone, per bambini che si addentrano negli ambienti e ne osservano gli abitatori con curiosità e fiuto da esploratori. Da Ecoesploratori (Ed. Scienza, pp. 160, € 15,90) anzi, ai quali Delphine Grinberg propone missioni speciali e attività per riutilizzare l’acqua potabile e fare regali senza comprare nulla. Ma l’ecocomportamento virtuoso comincia nel proprio intorno: parola di Emilia Dziubak, che in Piccola guida per ecoschiappe (Sinnos, pp. 46, € 11) mostra come diventare specialisti del riciclo. Atlante della natura (ElectaKids, pp. 78, € 16,90) di Kay Maguire illustra i cambiamenti di giardini, frutteti, stagni e orti nel divenire delle stagioni, e come si diversifica la fauna che li abita; Agostino Traini racconta per immagini chi c’è In fondo al mare (Ed. Scienza, € 14,90), un cartonato-scenario lungo tre metri con un centinaio di adesivi per posizionare negli abissi calamari giganti e squali. Da non perdere le avventure mozzafiato di Jurassic World, dove «I dinosauri tornano alla vita» (Gribaudo, pp. 36, € 19,90) di Caroline Rowlands, con le immagini ufficiali del film e cinque dinosauri a grandezza naturale (scaricando l’app gratuita). Ce ne sono invece dodici, magistralmente disegnati da Nikolov & Simpson e con gli scheletri da staccare e assemblare, nel Piccolo manuale del cercatore di dinosauri (ElectaKids, pp. 80, € 16,90) di Jonathan Tennant, che evidenzia caratteristiche e segreti delle preistoriche «lucertole giganti» con puntuale immediatezza.  

    Come può venire in mente a Orango e a Bradipo di regalare a Boa, per il suo compleanno, un pianoforte e una spazzola per capelli? Il serpente non se ne fa niente, né si rallegra quando arriva Stercorario con una grossa palla di letame. Invece è un irrinunciabile Buon compleanno, Boa (Il Castoro, pp. 32, € 13,50): dentro c’è nascosto un seme che si trasformerà in una piantina e infine in un albero su misura per lui, in questa storia di prima formazione di Jeanne Willis che invoglia i più piccoli a esplorare la faccia nascosta delle apparenze, illustrata dal vulcanico Tony Ross.  

    Tutino e il vento (Minibombo, pp.36, € 9,90) di Lorenzo Clerici caprioleggia nel cielo vestito da coccinella e invita i piccoli fans a cercare nel sito spunti e idee per giocare insieme. Una gallina che se la tira un po’ troppo e un leone invidioso di una cavalletta sono tra i protagonisti di Il gatto curioso e altre storie (Castelvecchi, pp. 66, € 17,50), racconti soprattutto per immagini di Benjamin Rabier, un classico dell’illustrazione nonché pioniere del cinema di animazione e del fumetto che continua ad affascinare con la scintillante godibilità dei disegni in bianconero e delle tavole a colori. La zattera (Orecchio Acerbo, pp. 28, € 13,90) di Olivier de Solminihac, altra storia di prima formazione dove l’orsetto Michao passa il testimone della felicità ideativa nel gioco e nella costruzione dei giocattoli, fa leva sulle illustrazioni levigatissime di Stéphane Poulin; Io vado! (Babalibri, € 11) esclama il pulcino del giocoso cartonato di Matthieu Maudet e tutti gli offrono qualcosa per il viaggio che terminerà nella stanza accanto, sul… vasino! Continuano nei minicartonati Viva la frutta e la verdura! e Il bagnetto (Fabbri, € 5,90 l’uno) le avventure di Masha e Orso raccontati da Oleg Kuzovkov per «mangiare» i colori dell’orto e divertirsi con la pulizia personale, illustrati con le immagini della serie TV. 

    Dav Pilkey regala ai bambini risate a raffica con Le Mitiche avventure di Capitan Mutanda (Piemme, pp. 144, € 14,50), spassoso antisupereroe «potente come uno sciacquone» che in combutta con i fidi Harold e George sventa i catastrofici piani del losco Dottor Pannolino. Imperdibili, due classici di formazione che catturano con cristallina leggerezza «trasmettendo» accettazione e condivisione: l’orsetto affettuoso quanto maldestro di Michael Bond, che trova felicemente casa in Una famiglia per Paddington (Mondadori, pp. 154, € 16) illustrato dalle splendide chine di Peggy Fortnum e lo zoo grafomane di Toon Tellegen, con le tenerissime Lettere dello scoiattolo alla formica (FeltrinelliKids, pp. 96, € 15) deliziosamente illustrate da Alex Scheffler. Otello cane d’Aprile (Manni, pp. 48, € 10), scritto e acquarellato da un avvincente Paolo Commentale, sfreccia tra le mine della seconda guerra mondiale per «fare la guardia ai sogni dei ragazzi»; il piantagrane Bisticcio e l’accalappiaguai Pasticcio rallegrano i Ricci Scout (Salani, pp. 108, € 7,90) di Andrea Tullio Canobbio, che a Campo Castagna vanno alla conquista dell’Aculeo d’oro; in Il pesce rosso numero 14 (Rizzoli, pp. 176, € 15) di Jennifer Holm l’intrepida Hellie fa scoperte strabilianti, incollata a quel geniaccio del nonno che intanto scova la formula dell’eterna giovinezza.  

  • Collare con Gps. Anche cani e gatti hanno il loro Grande fratello … – La Repubblica

    Collare con Gps. Anche cani e gatti hanno il loro Grande fratello … – La Repubblica

    Fatti più in là: quando cani e gatti scelgono il posto ”giusto”
    PARIGI – Più che una moda è diventata una mania. Utile. Soprattutto in un paese che vanta il più alto numero di possessori di animali domestici. È un collare munito di Gps e serve a rintracciare il proprio cane o gatto quando si perde nelle passeggiate quotidiane. Nel giro di un anno ne hanno inventati a decine ma solo alcuni hanno superato la prova del mercato. Da quelli più semplici, e meno cari, a quelli più sofisticati che richiedono un certo sforzo finanziario, muniti persino di una web cam che consente di osservare il proprio animale mentre scorrazza tra prati e boschi, ma anche nelle strade di una grande metropoli.

    “Ho comprato questo collare tre mesi fa”, racconta Alienor Rolland, una ragazza del 9eme Arrondissement a Parigi, “dopo aver perso per due volte il mio cane. La ricerca era diventata ossessiva con i volantini da incollare sui muri e le bacheche, le ricerche sul web, le segnalazioni che si accavallavano, con i soliti anonimi che puntavano a una buona mancia. Adesso è diverso: mi è capitato di smarrire altre due volte il mio Labrador e l’ho sempre ritrovato”.

    A passeggio con il cane: ritratti a quattro zampe
    Il Gps è collegato a una App che si scarica sul cellulare. Se l’animale viene bloccato da qualcosa o qualcuno un Sms mi avverte. Si attiva la bussola che indica la posizione e a quel punto non resta che andare a cercarlo. “È lo stesso principio che si applica al proprio cellullare, tablet o pc”, spiega la ragazza. “Il rilevatore non sbaglia e toglierlo è piuttosto macchinoso se non si conosce”.

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    Alcuni collari, come quello prodotto da MyCompanion, consentono anche di controllare l’attività fisica dell’animale: distanza percorsa, calorie bruciate, grazie alla funzione grafica che si scarica con la stessa App. “Oggi”, spiega Adrien Docoussei, responsabile del sito Wamiz, “esistono due tipi di oggetti per controllare i propri cani e gatti. Il Gps e una webcam di sorveglianza. Cominciano a diffondersi in Francia ma sono apparsi da anni negli Usa. La gente è molto legata ai propri animali e il rischio di smarrirli la riempie di angoscia. Il mercato si adegua alle richieste e ne sforna a decine”.
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    La videocamera può essere inserita nello stesso collare. Ma di solito è usata a casa. Si attiva con il wifi ed è collegata al proprio cellulare o al pc. In questo modo si può controllare cosa fa il proprio animale mentre siamo assenti e riuscire addirittura a comunicare con un piccolo altoparlante. “È un po’ il Grande fratello per gli animali”, ammette Docoussei, “ma serve a rendere più serena moltissima gente, soprattutto le persone più anziane che considerano i propri animali come dei figli. Françoise, 52 anni, racconta di aver comprato la webcam per la sua gatta di 12 anni. “È vecchietta e acciaccata”, spiega, “ho bisogno di controllarla mentre sono al lavoro. Dall’ufficio la scruto sul mio pc che si collega a casa. Ho anche la cuffia Usb con la quale posso ascoltare e parlare. Mi è servita a rassicurare i miei vicini che si lamentavano del rumore che faceva la mia Bijoux. Ho fatto capire loro che faceva solo la guardia e miagolava quando sentiva dei rumori strani”.

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    Il Gps, secondo gli esperti, è sconsigliato per i gatti. Si muovono troppo e si arrampicano dappertutto. C’è il rischio che rimangano bloccati da un ramo o dai rovi. Le continue richieste hanno sofisticato l’inventiva e la varietà degli oggetti in produzione. Sono in arrivo decine di strumenti dedicati ai giochi e alla nutrizione degli animali. Dal laser comandato a distanza al distributore di croccantini. Basta un clic e dal contenitore esce il biscotto. Ma si può anche programmare a orari prestabiliti mentre siamo in vacanza.

  • Il linguaggio dei gatti in un video del NYTimes: “Quando si strofina … – L’Huffington Post

    Il linguaggio dei gatti in un video del NYTimes: “Quando si strofina … – L’Huffington Post

    Il padrone torna a casa dal lavoro ed il gatto è lì ad attenderlo, pronto a strusciarsi alle sue gambe: significa che è contento di vederlo? Non proprio, la questione sembra essere più complicata. “Science of us”, il sito specializzato in salute del New York Times, ha realizzato un video proprio per spiegare il modo tutto particolare che i gatti hanno di comunicare. Ma se è vero che alcuni comportamenti possono essere decifrati, è vero anche che ogni miagolio è diverso dall’altro. “È un linguaggio segreto: solo il padrone può davvero capirlo”, recita la voce nel filmato.

    Quindi, il gatto che sfrega la testa e la coda tra le gambe del padrone cosa sta cercando di comunicargli? “Quando i gatti tornano dalla caccia, passando qualche minuto a strofinarsi su e giù gli uni con gli altri – spiega la veterinaria Sharon Crowell-Davis, professoressa alla University of Georgia -. A volte avvolgono anche le loro code, è come se fosse un abbraccio”. È il loro modo di dire che sono tornati di nuovo, dopo un periodo di separazione. Ed è questo ciò che cercano di far capire anche agli umani: “Quando torni a casa dopo essere stato a scuola o a lavoro tutto il giorno e il tuo gatto ti accarezza e avvolge la sua coda attorno alle tue caviglie applica lo stesso linguaggio che usa con la sua specie. Ti dice: ‘Sei tornato finalmente! Mi sei mancato!’”.

    Che dire, poi, delle fusa? Siamo convinti che significhino una cosa sola: il gatto è felice e vuole le coccole. Ma non si tratta solo di bisogno d’affetto: “Fa le fusa anche quando ha fame o sta male – recita la voce nel video -. Ci vuole far capire che ha bisogno di sentirci vicini”. Per il miagolio la questione si fa più ardua: è quello il momento in cui entra in gioco il rapporto intimo e speciale che si crea tra l’animale e il suo padrone e che nessuno potrà mai capire fino in fondo.

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  • Il gatto si sveglia dopo la castrazione: la sua reazione fa il giro del web – Today

    Il gatto si sveglia dopo la castrazione: la sua reazione fa il giro del web – Today

    Sono bastate due foto al 58enne John Reed per rendere Milo, il suo gattino di sei mesi, un idolo del web.

    L’uomo ha immortalato il felino nella sua casa a Frizington, a circa 230 km a nord di Manchester, nel nordest della Gran Bretagna, dopo che il veterinario aveva effettuato l’operazione di castrazione lo scorso weekend e ammettendo di aver “ridacchiato un po’” nel momento in cui Milo sembra lanciare uno grido disperato, ha fermaro la reazione successiva all’anastesia con uno scatto “sbalorditivo”.

    Dal torpore più prfondo alla smorfia più spaventosa in pochi secondi che Reedd ha descritto così a Metro: “È stata una reazione impagabile. Si è guardato in basso e quando ha capito che mancava qualcosa ha tirato un urlo tremendo. Poi ha iniziato a fissarsi lì in basso per ore, quasi non credesse ai propri occhi”.

    Ecco la sua “smorfia”:

    2-7-31

  • RepTv News, Matite: da Mattotti a Fior, i gatti a fumetti invadono … – La Repubblica

    RepTv News, Matite: da Mattotti a Fior, i gatti a fumetti invadono … – La Repubblica

    In mostra alla Galleria Ielasi, nel cuore di Ischia, disegni, incisioni e illustrazioni con un unico tema: il gatto. Oltre alle trenta tavole originali di Giovanna Durì, autrice di “Gatto unico. Del gatto Uno e della di lui madre Mati” (Nuages), fino al 27 luglio sono esposti gli omaggi di grandi nomi del fumetto internazionale come Lorenzo Mattotti, José Munoz, Paolo Bacilieri, Manuele Fior, Alessandro Tota, Roberto Perini,Pierre Bourrigault, Luigi Critone e molti altri.

    Matite di Francesco Fasiolo
    montaggio Francis D’Costa

    RepTv News, il magazine quotidiano di Repubblica Tv, è in onda ogni giorno alle 19.45 su Repubblica.it  e su laEffe, canale 50 del digitale terrestre e 139 di Sky

  • Gatti uccisi, in un episodio spuntano dei testimoni – Cronaca … – Il Messaggero Veneto

    Gatti uccisi, in un episodio spuntano dei testimoni – Cronaca … – Il Messaggero Veneto

    SAN DANIELE. Continuano purtroppo le segnalazioni di gatti abbandonati, maltrattati e uccisi, dopo i casi denunciati dalle associazioni Oipa e Animaliamo di tre cuccioli bastonati e gettati come immondizia in un corso d’acqua nella zona fra Treppo Grande e Bueriis.Altri casi di pari ferocia a Raspano e Cassacco, dove a due gatti è stata rotta la colonna vertebrale, come abbiamo riferito nell’edizione di ieri.Un ulteriore episodio ha per protagonista, suo malgrado, un randagio «investito e ucciso selvaggiamente – come rende noto Walter Spizzamiglio tesserato della Lav – da un’auto in via Del Lago a San Daniele del Friuli». «Da quando presto aiuto nelle associazioni – aggiunge Spizzamiglio – non ho mai visto una barbarie del genere. Il gatto era riverso in una pozza di sangue, a dimostrazione della volontà e della crudeltà di chi lo ha investito».Ma questa volta ci sarebbero dei testimoni – residenti della via – che avrebbero notato nella serata di giovedì 16 un’auto sfrecciare ad alta velocità lungo la strada e investire il cucciolo. Le stesse persone avrebbero anche annotato parte della targa.E sempre a San Daniele, secondo Lav e Amici della Terra, il cadavere di un gatto è stato lasciato sotto il sole sul bordo di un marciapiede tra un furgone e un’auto per una decina di giorni senza che nessuno intervenisse.Con l’inizio dell’estate rispunta, quindi, quest’anno in maniera a detta di tanti molto preoccupante, il fenomeno dell’abbandono e dell’uccisione di animali.«Ne abbiamo trovati alcuni morti dopo essere stati rinchiusi e abbandonati nei ripostigli con una temperatura di 36 gradi e senza acqua – spiega Spizzamiglio – Sono in aumento anche le morti per polpette avvelenate».«Sono atti vili – questo il commento – di persone che scatenano la loro frustrazione e aggressività nei confronti dei poveri animali».La legge è chiara al riguardo. L’abbandono, il maltrattamento, l’avvelenamento, l’uccisione di animali sono reati puniti in base al Codice penale italiano con multe severissime e con la reclusione da 4 mesi a due anni.Segnalazioni di gatti abbandonati arrivano quasi ogni giorno alle associazioni animaliste. «Sabato 4 luglio – dice Spizzamiglio – mi trovavo in autostrada a Ronchis quando un cucciolo di pochi mesi è stato gettato da un’auto in corsa all’altezza del casello».Lav e Amici della Terra lanciano quindi l’ennesimo appello ai Comuni: «Dal 1979 c’è un decreto del Presidente della Repubblica che attribuisce l’onere ai sindaci del controllo e della vigilanza sul benessere e la tutela degli animali.E c’è una sentenza del Consiglio di Stato, la 6317 del 24 febbraio 2004 che demanda ai Comuni i regolamenti in materia di randagismo attraverso la sterilizzazione e la creazioni di oasi feline, gattili ecanili».A questo proposito a breve verrà presentata una petizione da parte delle associazioni della provincia al sindaco di Udine Furio Honsell per richiedere una zona recintata (un’oasi felina) a salvaguardia delle colonie di gatti abbandonati.©RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Il cecchino dei gatti spaventa Bazzano – Bologna – Il Resto del Carlino – Il Resto del Carlino (Blog)

    Il cecchino dei gatti spaventa Bazzano – Bologna – Il Resto del Carlino – Il Resto del Carlino (Blog)

    Bazzano (Bologna), 19 luglio 2015 – Allarme cecchino dei gatti nella periferia di Bazzano dove, negli ultimi tempi, si registrano anomale sparizioni di felini casalinghi e dove, pochi giorni fa, un gatto d’appartamento è stato gravemente ferito da una scarica di pallini. E forse sarebbe finita con l’ennesimo inspiegabile mancato ritorno a casa, se Rocco, un bel maschio meticcio di un anno, stabilmente adottato dalla famiglia di Luca Cavina, non fosse riuscito a ritornare dal suo padrone dopo essere stato colpito da una rosa di almeno una trentina di pallini di piombo che hanno trafitto tutte le parti del corpo.

    Il suo padrone se lo è trovato martedì mattina barcollante e sanguinante nel giardino della sua casa di via Panzanesa, periferia urbana del capoluogo di Valsamoggia. «Lui è abituato ad uscire di notte e la sera prima alle 23 era in ottime condizioni – racconta Cavina, 48enne rappresentante di commercio –. Quando l’ho visto così sono corso dal veterinario, convinto che fosse vittima di un aggressione di un cane, ma all’occhio attento del dottore è bastato davvero poco per capire che gli avevano sparato con un fucile da caccia. Una lastra ha evidenziato la gravità della situazione: uno dei pallini era arrivato al polmone che si era riempito di sangue e se il veterinario non lo avesse siringato subito il mio gatto sarebbe già morto. Altri pallini sono arrivati in vescica (sangue nelle urine) e vicino alla spina dorsale. Rocco è stato ricoverato e curato per 3 giorni con vitamina, antibiotici e ovviamente antidolorifici perché il corpo è martoriato. E sappiamo che molti di questi pallini non potranno nemmeno essere estratti, col rischio di possibile futuro avvelenamento da piombo».

    Cavina, venerdì, ha ripreso a casa il suo gatto per una difficile convalescenza. E, appena ha potuto, ha denunciato il fatto ai carabinieri: «Ho fatto una denuncia contro ignoti, perché non credo sia una cosa normale che in un centro abitato ci sia qualcuno che gioca ai tiro al bersaglio coi gatti sparando a pallettoni. Tanto più che quando ho diffuso l’allarme via Facebook scoprendo che, quella mattina, una persona ha sentito distintamente un colpo di fucile poco dopo le quattro e mezzo» aggiunge Cavina che ha ricevuto molte altre segnalazioni di sparizioni di gatti, ed ipotizza l’attività di una specie di serial-killer: «Potrebbe essere un cacciatore disturbato dalla presenza dei gatti – conclude –, o anche una persona che si diverte a sparare agli animali, anche in una zona urbana, come la zona della Sabbionara, dove abitiamo noi da due anni e mezzo. Un fatto che dovrebbe preoccupare non poco le autorità e anche gli altri residenti».

    di Gabriele Mignardi

  • L’Australia dichiara guerra ai gatti selvatici: due milioni da abbattere – La Stampa

    L’Australia dichiara guerra ai gatti selvatici: due milioni da abbattere – La Stampa

    L’Australia prevede di sopprimere oltre due milioni di gatti selvatici nei prossimi cinque anni. La decisione, precisa il governo federale, è stata presa per cercare di mettere un freno alla progressiva estinzione di mammiferi autoctoni. 

    120 sono le specie native australiane ad oggi fortemente a rischio e i gatti sono i principali e più temibili predatori fin da quando furono importati dagli europei verso la fine del 1700. Si stima che i circa 20 milioni di gatti della nazione uccidano almeno 75 milioni di animali nativi al giorno e che il più piccolo dei felini sia responsabile di 28 delle 29 estinzioni degli ultimi 200 anni.  

    Quella che è già stata definita una vera e propria “guerra ai gatti selvatici” verrà combattuta non proprio ad armi pari. Saranno utilizzate delle esche avvelenate e il ministero ha inoltre predisposto una app, FeralCatScan, che consentirà alle persone di allertare le autorità sulle aree in cui è stato avvistato un gran numero di predatori.  

    “E’ molto importante sottolineare che non odiamo i gatti”, si è difeso alla radio Gregory Andrews, nominato Commissario per le specie minacciate. “Però non possiamo più tollerare il danno che stanno facendo alla nostra fauna selvatica. Oltre 120 specie sono a rischio estinzione e la scienza ha dimostrato, con evidenza cristallina, che la più grande minaccia sono proprio i gatti”. “E’ un provvedimento necessario”, ha aggiunto il ministro dell’ambiente Greg Hunt, prima di spiegare che il governo australiano sta spingendo per una regolamentazione più severa per chi possiede un gatto e su misure per il controllo della popolazione, come la sterilizzazione e l’uso del microchip. “Entro il 2020”, ha concluso Hunt, “voglio vedere 2 milioni di gatti selvatici abbattuti e le misure di controllo applicate su 10 milioni di ettari”. 

    Una situazione tanto grave, secondo gli esperti, da richiedere che anche i gatti domestici vengano controllati. “Bisogna prendere provvedimenti perché non sia loro permesso di uscire”, ammonisce il dottor Damien Licari, ecologista intervistato da Abc Radio. “Non c’è dubbio che cani e gatti domestici abbiano un impatto devastante sui piccoli mammiferi e sugli uccelli delle aree urbane”. 

    *****AVVISO AI LETTORI******

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  • Gatti neri: carattere e personalità – Petpassion.tv

    Gatti neri: carattere e personalità – Petpassion.tv

    Secondo alcuni studiosi ci sarebbe una correlazione tra colore del pelo e carattere del gatto. Pur con le dovute eccezioni, questo vale anche per i gatti neri, ai quali viene attribuito un temperamento ben preciso.

    Il carattere del gatto nero 
    I neri sarebbero caratterizzati da una spiccata propensione alla lealtà e  all’amicizia verso l’umano. Gli viene inoltre riconosciuto un temperamento riservato, pur essendo molto sensibile e intelligente. I gatti neri e bianchi sono ritenuti molto gentili e docili e pare abbiano una maggiore propensione al vagabondaggio.

    La resistenza alle malattie
    Si tratta ovviamente di predisposizioni, che possono avere moltissime eccezioni ed essere presenti anche in gatti di un altro colore. C’è però un aspetto del gatto nero che ha un vero e proprio fondamento scientifico: secondo una ricerca condotta presso l’US National Cancer Institute, i gatti neri hanno minore propensione a contrarre certe malattie. Questa teoria è in effetti avallata dal fatto che i gatti neri o bianchi e neri sono tra i più comuni, a dimostrazione della effettiva resistenza di questa specie.

    Foto di copertina: marina32

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