Categoria: Gatti

  • Tanti, troppi gatti randagi: il rifugio di Villanova apre le porte per … – ForlìToday

    Tanti, troppi gatti randagi: il rifugio di Villanova apre le porte per … – ForlìToday

    Domenica 16 settembre, dalle 16 alle 19, il rifugio di “Emergenza Randagi Forlì” apre le proprie porte ai visitatori non solo per far conoscere questa bella realtà, dedicata ai mici senza famiglia, ma sopratutto per presentare i propri ospiti nella speranza di trovare casa ai numerosissimi cuccioli che attendono una casa. La struttura di Villanova, di via bassetta 16/c, ogni anno nel periodo estivo si trova a dover far fronte ad una vera e propria emergenza legata al ritrovamento di gattini sul territorio.

    “Tanti sono, purtroppo, i piccoli di gatto salvati dalle volontarie che ancora oggi non sono stati adottati e cercano quindi una famiglia che li scelga come compagni di vita. Come ogni estate, centinaia di cuccioli vengono abbandonati da chi non ha sterilizzato mamma gatta oppure nascono da micie randagie: la mancanza di cibo, talvolta di acqua, e di cure segna in ogni caso il destino di questi piccoli gattini la cui unica speranza è quella di essere accolti da qualcuno. Gli “ospiti” a quattro zampe di Emergenza Randagi hanno avuto la fortuna di essere approdati nel rifugio gestito dall’associazione ma ora è indispensabile trovare loro casa per evitare che possano crescere qui dentro e non conoscere mail il tepore di una famiglia” si legge in una nota 

    “Quella di domenica sarà, dunque, una vera giornata di festa in loro onore ed occasione per coccolare i gatti adulti che da tempo vivono all’interno del rifugio che certamente sapranno accogliere i visitatori con rumorose fusa, da perfetti padroni di casa. Anche il palato sarà soddisfatto grazie al ricco buffet per tutti i partecipanti. In caso di maltempo, l’evento sarà rimandato alla domenica successiva. Per ricevere maggiori informazioni, visitare il sito www.emergenzarandagi.it oppure contattare il 334 7769400 dopo le 18.00”

  • Il gatto è carnivoro ma un padrone su cinque non lo sa – inNaturale.com

    Il gatto è carnivoro ma un padrone su cinque non lo sa – inNaturale.com

    Il gatto è carnivoro ma molti, troppi, padroni non lo sanno. A raccontarlo è una ricerca che arriva dall’Inghilterra condotta su 2000 proprietari di gatti. Dallo studio è emerso come tanti padroni ignorino addirittura come alcuni alimenti possano essere nocivi o pericolosi per la salute dell’animale.

    In troppi non sanno che il gatto è carnivoro

    Che cosa mangia il gatto? Non una domanda semplice a cui rispondere per i padroni secondo la ricerca commissionata dall’azienda produttrice di cibo per gatti Lily’s Kitchen. Non solo un padrone su cinque ignora il fatto che il gatto sia un carnivoro, ma molti condividono con l’animale insalata o vegetali freschi. Il 40% dei proprietari inoltre non controlla le etichette del cibo per gatti al supermercato e il 64% è incerto su quali ingredienti cercare.

    Ma non è solo questione di scegliere cibo sbagliato, a volte si tratta anche di scegliere cibo pericoloso. Quasi un terzo dei padroni ha ammesso di aver condiviso col gatto del formaggio senza sapere che troppo può essere nocivo. Un padrone su 20 inoltre ha offerto al gatto del cioccolato o dei dolci rischiando così l’avvelenamento del proprio animale. Un padrone su cinque ha dovuto portare il gatto dal veterinario almeno una volta a causa dell’alimentazione sbagliata.

    La dieta sbagliata per il gatto

    Tra gli alimenti particolarmente non indicati per i gatti e che i padroni ignorano essere dannosi ci sono crema, crema pasticciera, formaggio, latte, cioccolato, tè, caffè e alcool. Tra i prodotti vegetali invece particolarmente poco indicati sono uva, aglio, funghi e cipolle. Anche la carne cruda, soprattutto di pollo può dare problemi. La complicazione più grande, secondo la ricerca, è quando i prodotti poco indicati sono presenti anche nel cibo commercializzato appositamente per i felini. Un padrone su 20 infatti compra semplicemente il cibo meno costoso senza curarsi del contenuto.

    Il gatto è carnivoro, è quindi buona regola controllare sempre la quantità di carne presente nel cibo per gatti perché, in certi casi, la percentuale di carne presente è addirittura inferiore al 10%. Questo significa che il gatto non assume i nutrienti necessari per restare in salute. Parte del problema dell’obesità felina deriva dal dare al proprio gatto il cibo sbagliato piuttosto che in quantità eccessiva. In ogni caso, quando in dubbio su qualche alimento e su quale regime alimentare seguire col proprio felino, è consigliato consultare il veterinario.

  • Senorbì, le lacrime di un'infermiera: “Il mio gatto è morto, chi l'ha … – Casteddu on Line

    Senorbì, le lacrime di un'infermiera: “Il mio gatto è morto, chi l'ha … – Casteddu on Line

    di Paolo Rapeanu

    È tornata dal lavoro lunedì scorso, dopo una giornata trascorsa tra le corsie del reparto di Psichiatria 2 dell’ospedale cagliaritano Santissima Trinità e, appena entrata in casa, ha visto Rossini, uno dei suoi tre gatti, immobile: “Pensavo dormisse, dopo un po’ gli ho portato dei croccantini ma lui non si è mosso. Ho visto la bava che gli usciva dalla bocca, pure un po’ di sangue. Il suo corpo era ancora caldo, e lui era morto”. Inizia così il racconto di Giulia Accalai, infermiera 53enne residente a Senorbì. Uno dei suoi mici, Rossini, “è stato sicuramente avvelenato da qualcuno che sta mettendo in giro dei bocconi di cibo, sul suo corpo ho notato i classici segni di un avvelenamento. Abito in via Tevere, i miei gatti li lascio liberi di uscire. Ho scritto una lettera al sindaco Alessandro Pireddu, alla polizia locale e al servizio veterinario dell’Assl per segnalare il fatto”, spiega l’infermiera. Una storia molto bella e speciale, quella tra lei e il gatto, pelo bicolore e probabile razza British: “Una famiglia di stranieri era andata via da un appartamento vicino al mio, tre anni fa, lasciandolo solo. Il gatto è arrivato sino al mio balcone, in qualche modo mi ha scelto quale nuova padrona. Avevo già altri due gatti, così l’avevo portato in una mia casa di campagna a Gesico, ma lui era scappato”. E, dopo qualche mese, la sorpresa: “Era riuscito a tornare nel mio balcone dell’appartamento di Senorbì. Era magro, ferito e con la coda mezzo mozzata. L’ho portato dal veterinario, che l’ha curato e sterilizzato, e l’ho tenuto con me e gli altri due gatti, in un’armonia quasi magica”.

    Che si spezza, purtroppo, la sera del 10 settembre scorso: “Posso capire la scelta di non amare gli animali, ma compiere su di loro una simile violenza è inconcepibile, ed è pure vietato dalla legge. Chi è che ha avvelenato il mio Rossini? ”, si domanda, sconsolata, la Accalai, che è anche esperta di pet therapy: “Insieme ad altre persone mi impegno per far adottare gli animali, cani e gatti”. Un amore viscerale e continuo per chi non ha la parola ma riesce a comunicare comunque emozioni e sentimenti, “ecco anche perché ho voluto denunciare questa barbarie, altri gatti randagi molto probabilmente hanno fatto la stessa fine del mio Rossini, da oltre una settimana infatti tre mici non vengono più da me a cercare cibo e non li ho più visti in giro”.

    Ultima modifica: 15 settembre 2018

  • Spari in paese contro un gatto. Allarme a Piano del Quercione – La Nazione

    Spari in paese contro un gatto. Allarme a Piano del Quercione – La Nazione

    Massarosa, 15 settembre 2018 – Piano del Quercione come il Far West. No, non quello epico portato sullo schermo da geni come John Ford e Sergio Leone. Semmai quello della follia di ignoti che sparano fra la gente, con proiettili vaganti che schizzano da una parte all’altra del paese.

    E che cominciano ad incutere un certo timore, dal momento che episodi del genere si stanno ripetendo con eccessiva frequenza. Negli ultimi tempi, ad oggi, si contano infatti un ragazzino e due gatti feriti.

    Quest’estate, a finire nella traiettoria di un proiettile fu un gruppo di ragazzi che stavano giocando a pallone – uno di loro, figlio dell’attore Graziano Salvadori, si ritrovò un pallino conficcato nella coscia per sette centimetri –; mercoledì sera, invece, la vittima aveva quattro zampe: era il gatto di un abitante del paese, trovato con una ferita d’arma da fuoco nel fianco.

    Il micio è stato operato d’urgenza (con un consistente esborso economico da parte del proprietario) per salvarlo da quella che a tutti gli effetti pareva proprio una fucilata, forse sparata con un’arma ad aria compressa. Il fattaccio è avvenuto in prossimità della chiesa della frazione, e non è il primo episodio di questo tipo: già un’altra abitante del paese era stata costretta a ricorrere alle cure mediche per la sua bestiola ferita da un’arma da fuoco. Ieri pomeriggio, il proprietario dell’ultimo gatto rimasto ferito ha sporto regolare denuncia alle autorità, nella speranza di riuscire a risalire al pistolero folle che ha esploso il colpo.

  • Gatto ladro di slip: li rubava dai vicini e li portava a casa dalla sua … – Blitz quotidiano

    Gatto ladro di slip: li rubava dai vicini e li portava a casa dalla sua … – Blitz quotidiano

    Gatto ladro di slip: li rubava dai vicini e li portava a casa dalla sua padrona

    Gatto ladro di slip: li rubava dai vicini e li portava a casa dalla sua padrona (Foto Ansa)

    LONDRA – E’ un ladro davvero particolare quello che per diversi mesi ha rubato mutandine e altri capi di biancheria intima da una villetta a Brighton, nel Regno Unito. Si tratta infatti di un gatto. 

    Il micio in questione si chiama Basil, ed è stato incastrato dalla sua vittima dopo l’ennesimo furto dai fili dello stendino in giardino, racconta il Daily Mail.

    Basil, tre anni, per tutto questo tempo ha portato via mutandine, calzini e pantaloncini. Insieme ad un complice, un micio nero chiamato Dave, il piccolo felino ha sottratto l’intimo agli stendini di Jersey Street, Grove Street e Albion Hill.

    Ogni volta, dopo il blitz, ha portato la refurtiva come un trofeo alla sua imbarazzatissima padrona, Jane Goodwin, che ha cercato di trovare le vittime del suo gatto-ladro online, per restituire il maltolto. “Qualche volta mi ha portato questi indumenti ai piedi del mio letto o in salotto. Lui pensa siano dei regali per me. PEr fortuna tutti hanno trovato la cosa divertente e sono stati molto comprensivi”.

    Alla fine i proprietari della biancheria rubata hanno riconosciuto i propri slip nelle foto postate su Facebook da Jane Goodwin, e hanno capito chi era il suo ladro. E la refurtiva è stata restituita ai legittimi proprietari.

  • A Pavia il primo hotel a 5 stelle per gatti – Virgilio Milano

    A Pavia il primo hotel a 5 stelle per gatti – Virgilio Milano

    L’albergo appena inaugurato nel centro di Pavia ha creato, nel giro di pochi giorni, davvero molto scalpore. Per poter usufruire dei servizi eccellenti bisogna essere tassativamente dei felini. L’hotel “Le Fusa” è il primo albergo a 5 stelle completamente dedicati ai gatti.

    Nell’albergo riservato ai felini non ci sono gabbiette, i mici ospiti della struttura ricettiva pensata per gli affettuosi pelosi miagolanti possono muoversi liberamente sui due piani pensati unicamente per la loro comodità. Anche il giardino è stato ideato su misura per il mondo felino, per il loro divertimento, nella massima sicurezza.

    La rivoluzionaria idea, che farà contenti i padroni di gatti che devono lasciare la città e non possono portare con sé gli amati amici a quattro zampe, è stata ideata da Karolina e Fabio Savarino, una coppia che nutre un profondo amore per i gatti.

    Dopo aver scoperto che in Polonia strutture ricettive del genere sono la norma hanno voluto portare anche in Italia un servizio che ha immediatamente suscitato l’approvazione di possiede un gatto e ogni tanto è costretto a speararsene.

    Per i più apprensivi è previsto anche un servizio di foto e video che vengono quotidianamente inviati sui telefonini dei padroncini, in modo da potersi aggiornare sullo stato del soggiorno dei propri animali domestici in vacanza. 40 al massimo il numero di gatti che la struttura alberghiera per felini può ospitare, così da evitare uno spiacevole sovraffollamento.

    Per farli adattare al traumatico cambio momentaneo di domicilio Karolina e Fabio mettono in gioco tutta la propria profonda conoscenza del mondo felino. Per superare il naturale ostacolo delle tarritorialtà, ad esempio, hanno fatto realizzare a degli artigiani delle cucce di lusso, costruite a mano, in legno pregiato. Ogni camera è stata arredata con tutti gli accessori che possano far svagare i gatti in attesa del ritorno dei propri padroni. Sono 20 i metri quadri a disposizione per ogni animaletto, in proporzione alla loro grandezza risultano essere così delle vere e proprie suite con tutti i comfort.

    Ci sono castelli, tiragraffi, una marea di giocattoli e tanti amatissimi nascondigli. Tante fontanelle per l’acqua, cibo a volontà e un intero parco giochi in giardino per una vacanza extra lusso che farà dimenticare, almeno per qualche giorno, la separazione dai propri affetti.

  • 530 gatti in mostra alle Fiere. La razza più piccola al mondo e il … – Next Stop Reggio (Satira) (Comunicati Stampa)

    530 gatti in mostra alle Fiere. La razza più piccola al mondo e il … – Next Stop Reggio (Satira) (Comunicati Stampa)

    Gatti di razze pregiate, esemplari rarissimi e gatti di casa da tutto il mondo: anche quest’anno Reggio avrà l’onore di ospitare sabato 15 e domenica16 settembre dalle 10.00 alle 18.30 presso il padiglione D delle Fiere di Reggio Emilia la Mostra internazionale Felina “Star Cats.

    Mascotte della mostra che riscuote sempre successo sarà ancora una volta Felix, il micio disabile divenuto famoso in tutta Italia. Trovatello, salvato da un incidente stradale, operato d’urgenza ma rimasto senza l’uso delle zampe posteriori, Feilx, amorevolmente curato, vive una vita serena con Claire e altri 3 gatti. Mostra di bellezza felina è anche solidarietà e Star Cats da sempre è sensibile a tutti i gatti invitando all’adozione anche di mici meno fortunati.

    Sarà una kermesse di tutto rispetto quella dei gatti di razza, con 530 gatti provenienti da tutta Italia ma anche dalla Slovenia, Polonia, Croazia, Repubblica Ceca, Svizzera e Francia per disputare i Campionati Internazionali ed Europei di Bellezza. Oltre ai cuccioli di tutte le razze che verranno fatti sfilare in passerella, parteciperanno: Abissini, American Curl, British Shorthairs, Bengal, Blu di Russia, Certosini, Devon Rex, Egyptian Mau, Exotic, Kulian Bobtail, Maine Coons, Neva masquerade, Norvegesi delle Foreste, Orientali, Persiani, Rag Doll, Sacri di Birmania, Siamesi, Siberiani, Singapura, Snowshoe,Sphynx, gatti di Casa.

    Durante l’intero corso della mostra felina saranno attivi diversi stand con accessori tecnici, stand per la corretta alimentazione, giochi e accessori per i gatti, dipinti, accessori per la casa e lo svago, oltre a momenti di intrattenimento per i bambini.

    ***

    Fra le numerose razze di gatti che saranno in mostra che per la loro singolarità stanno attirando oltre agli appassionati, anche tantissimi curiosi ne descriviamo tre di seguito.

    Gatto SINGAPURA (i più piccoli al mondo perennemente “cuccioli”). Il Singapura è il gatto più piccolo al mondo che si conosce, sembra un cucciolo anche da adulto. Ha un carattere molto dolce e disponibile: si lega molto alla famiglia che lo accoglie, è curioso e vivace ma non invadente, si mantiene attivo anche da adulto, non manifesta fastidio o aggressività nel convivere con altri gatti, mentre con i cani è necessario abituarlo da cucciolo. Il gioco è nella sua natura più intima e vive benissimo in casa anche se, come molti animali, ama uscire per soddisfare le sue velleità di animale libero.

    I Singapura negli anni ’70 erano gatti “randagi”. Furono notati da una coppia di turisti americani che, al loro rientro da Singapore, decisero di portarne in patria una coppia per dare avvio a un programma di selezione. Visto il successo del piccolo felino, altri allevatori americani decisero di importare da Singapore nuovi esemplari per continuare e migliorare la selezione, arrivare a fissare uno standard e ottenere il riconoscimento ufficiale.

    Nel 1984 nasce il primo club per difendere la razza e raggiungere il traguardo del riconoscimento, traguardo ottenuto alla fine degli anni ‘80 presso le principali Associazioni Feline Internazionali con il nome di Singapura, ovviamente derivato dall’isola di provenienza. La FIFe lo ha ufficialmente riconosciuto a partire dal 1 giugno 2014.

    KHAO MANEE (devono essere donati, sono protettivi e fiutano il pericolo prima che accada): è un gatto che vive con i proprietari nella provincia di Reggio Emilia e che è arrivato dalla Tailandia dove è considerato portatore di buona sorte per la famiglia in cui vive. Il nome della razza (Khao Manee) è ancora sconosciuta in Europa.

    Si tratta di gatti dotati di intelligenza particolare: si comportano come cagnolini, proteggono la casa e i suoi abitanti, sono in grado di segnalare il pericolo prima ancora che gli uomini se ne accorgano. Vegliano vicino alle culle dei bambini, li seguono ovunque e se loro sono in pericolo si fanno capire.

    Il Khao Manee viene regalato durante i matrimoni alla coppia di sposi come buon auspicio, portando fortuna alla famiglia e alla casa dove vivranno. Il gatto è sinonimo di cuore e amore: un sentimento che il gatto trasferisce all’uomo e viceversa beneficiando entrambi.

    Particolarità: non vengono mai ceduti per denaro perchè l’aspetto economico “sporcherebbe” le loro credenze. Ricevere un gatto in regalo in Thailandia (non in Italia) è segno di grande rispetto e di riconoscenza, è un gesto d’amore.

    BRITISH BLU-Cesare Augusto (della Dinastia Romana): vive in città a Reggio Emilia e la sua proprietaria è un’insegnate reggiana. Il gatto un British Blu si chiama Cesare Augusto della Dinastia Romana. Il nome viene scelto in base all’importanza che il proprietario dà alla perfezione del suo gatto secondo gli standard di razza. Una razza autoctona della grande isola inglese? Nulla di più sbagliato. Si deve risalire nei secoli per più di duemila anni per iniziare ad intravedere qualche antenato, ma procediamo con ordine.

    Plinio il Vecchio (I sec. D.C.) usa il nome “felis” nella sua “Storia Naturale” per descriverne i caratteri fisici. Cicerone stesso usa ricorrere al nome “catus” in molte sue opere, riferendosi chiaramente al nostro felino. I Romani però per molto tempo non considerarono il gatto “importato” come un animale domestico, ma solamente come uno “status simbol”, un oggetto di curiosità e di lusso che solamente i patrizi potevano permettersi, tenendolo in casa soprattutto per capriccio; lo ammiravano per la sua eleganza e per la sua indipendenza, ma per lungo tempo non fu considerato un animale domestico comune e non fu apprezzato per la sua utilità. Poi piano piano le cose cambiarono… (leggi qui la scheda con la storia dettagliata del gatto British Blu).

    ***

    Saranno presenti inoltre i Kurilian e gli Snowshoe per peculiarità estetiche particolari:

    Kurilian: sono gatti che al posto della coda hanno un pom-pom formato da tanti angoli dell’osso della spina dorsale nella parte dove per altri gatti, inizia la coda.

    Snowshoe (scarpette di neve) un gatto con le zampette bianche che assomiglia a un grosso siamese

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    INFO VISITATORI Mostra internazionale Felina “Star Cats

    dalle ore 10:0 alle ore 18:30 orario continuato

    Costo del biglietto acquistabile direttamente in Fiera

    8,00 euro adulti

    5,00 euro ridotto per gli over 65 (carta di identità o documento di riconoscimento)

    Gratis bambini/ragazzi fino a 1 metro di altezza, dopo 5 Euro

    SOLO PER LA GIORNATA DI SABATO 15 settembre riduzione riservata ai possessori del biglietto sconto di 1 euro stampato su carta o salvato su cellulare. Ecco il link per scaricare il buono sconto: http://www.starcats.eu/…/up…/2018/09/buono-sconto-sabato.png

    Per ulteriori informazioni http://www.starcats.eu/visitatori/

    oppure su Facebook EXPO FELINA STAR CATS SHOW

  • Perché i padroni dei gatti “miagolano” – tio.ch

    Perché i padroni dei gatti “miagolano” – tio.ch

    Amico Animale

    14.09.2018 – 10:26

    A differenza di chi ha un cane, chi possiede un felino tende a fare versi per attirarne l’attenzione

    Chiunque possegga un gatto si sarà ritrovato a parlargli o a rivolgergli dei versi che assomigliano ai suoi miagolii, nel tentativo di comunicare. Un gruppo di ricercatori ungheresi dell’Università Lorand di Budapest hanno provato ad analizzare questo comportamento, sottoponendo a 157 padroni di felini alcuni questionari.

    È venuto fuori che il ricorso a questo genere di versi precede quasi sempre le fasi del gioco e delle coccole ed è volto ad ottenere l’attenzione da parte dell’animale. A differenza del cane, che è sempre attento a tutto ciò che fa il suo padrone, il suo punto di riferimento nel branco e nella vita, i gatti devono essere stimolati alla comunicazione, altrimenti tendono a essere distratti.

    L’uomo, dunque, utilizza spesso un linguaggio umano con il cane, mentre è “costretto” a versi come il miagolio per ottenere l’attenzione da parte del gatto. La ricerca ha anche evidenziato come i padroni ritengano i gatti degli animali dalle enormi capacità cognitive, oltre che dei veri e propri membri della propria famiglia. 

  • Isola giapponese vuol diventare patrimonio Unesco e per farlo il … – La Stampa

    Isola giapponese vuol diventare patrimonio Unesco e per farlo il … – La Stampa

    In Giappone è in corso uno scontro tra governo e attivisti, che vorrebbero salvaguardare i gatti selvatici. Tutto è nato dal tentativo di trasformare l’isola di Amami-Oshima in luogo patrimonio universale dell’Unesco: un modo per farlo, secondo il ministro dell’Ambiente giapponese, però, è eliminare dall’isola tutti i gatti randagi e i gatti selvatici, perché i felini si nutrono di alcune specie di animali protette e influiscono negativamente sull’ecosistema. I numeri sono impressionanti: secondo il governo sull’isola vivono circa 15mila gatti, di cui tra i 600 e i 1200 sono selvatici. 

    Il metodo di azione del governo è radicale: catturare tutti i gatti non domestici e provare a collocarli presso famiglie affidatarie. Tutti quelli che non trovano casa vengono invece abbattuti. Chi vorrebbe salvare i felini ha proposto una strada alternativa e meno drastica: gli attivisti hanno aperto un centro veterinario sull’isola, con l’obiettivo di sterilizzare quanti più gatti possibile.  

    Il lavoro dei volontari, però, è reso difficile dalla difficoltà di distinguere tra gatti randagi e gatti selvatici. Secondo il ministero, sono da considerarsi randagi i felini che vivono in aree residenziali e ricevono cibo dagli umani, mentre quelli che vivono sulle montagne sono selvatici. Solo quelli con i collari, invece, sono considerati come animali domestici. 

    Da metà luglio, il governo ha distribuito trappole sulle montagne per catturare quanti più gatti selvatici possibili, anche perché sono loro a mettere maggiormente in pericolo con le loro abitudini di caccia gli animali considerati in pericolo di estinzione, come il coniglio nero Anami e il topo spinoso Anami, danneggiando il delicato ecosistema dell’isola. Secondo il piano del ministero a cui hanno aderito anche le prefetture, i gatti selvatici vengono catturati e messi in strutture temporanee per l’adozione. Quelli che non vengono adottati sono abbattuti attraverso un’iniezione letale. 

    Attualmente, sono state collocate 100 trappole e l’obiettivo è catturare 30 gatti al mese. Per ora, però, ne sono stati presi solo 11 e nessuno di loro è ancora stato abbattuto, grazie agli sforzi dei volontari di trovare loro una casa. La struttura che li ospita, però, può contenere al massimo 50 felini contemporaneamente e per circa una settimana: se gli animali verranno catturati più velocemente, il rischio che vengano abbattuti crescerà esponenzialmente. 

    Secondo i contrari all’approccio del governo, l’alternativa è la sterilizzazione. La pratica si chiama TNR, ovvero l’acronimo inglese di cattura-sterilizza-rimetti in libertà, e in questo modo si ridurrebbe in modo significativo la popolazione felina dell’isola senza uccidere gli animali. Nel tentativo di provare questa via, il gruppo Doubutu Kikin ha aperto una clinica veterinaria che sterilizza gratuitamente i gatti e li vaccina, che punta a “mettere in sicurezza” tra i 600 e i 1000 gatti al mese. “Più gatti randagi significa più gatti selvatici, dunque se si riesce a ridurre il randagismo si neutralizza parte del problema”, hanno spiegato. 

    Anche il web si è mobilitato, con una petizione che ha raggiunto le 50 mila firme contro la politica di abbattimento del governo. “Abbattono gli animali senza fare il massimo per aiutarli. Dovrebbero cominciare con il proteggerli e catturali”, ha detto uno degli attivisti, un veterinario. 

    Chi è contro la linea del TNR, però, ha ribattuto che la procedura di sterilizzazione è troppo lenta e non ottiene risultati apprezzabili, a causa della difficoltà di catturare i gatti selvatici e della loro alta capacità riproduttiva. “L’approccio più sensato è quello di catturarli e non rimetterli in libertà, perché altrimenti torneranno a sterminare le specie in via di estinzione”; ha detto uno studioso dei conigli neri Amani, che conosce l’aggressività dei gatti selvatici. 

    Il problema è che sull’isola i gatti sono sempre stati lasciati scorrazzare liberamente, perché considerati dei deterrenti naturali dei serpenti: i serpenti mangiano i topi, ma i gatti eliminano i roditori e così i serpenti non proliferano. Attualmente, una delle strade che i volontari stanno prendendo è anche quella di educare i residenti: tutti i gatti da compagnia devono avere il microchip, così da evitare che alcuni di loro diventino selvatici e distruggano l’ecosistema”. 

    Il percorso, però, è ancora lungo e c’è da chiedersi cosa si privilegerà: il diritto di questi felini che seguono solo il loro istinto o la necessità di preservare un’altra parte di ecosistema dell’isola. 

     

  • Gatti e depressione: sei soluzioni per contrastarla – GreenStyle

    Gatti e depressione: sei soluzioni per contrastarla – GreenStyle

    Esattamente come gli amici umani, anche i gatti possono cadere in depressione, in una condizione di rifiuto del mondo esterno e dei suoi stimoli. I sintomi possono risultare silenti e intercettarli può diventare difficoltoso, il gatto potrebbe non gradire il cibo, risultare annoiato, fare i suoi bisogni fuori dalla lettiera. La condizione di depressione spinge Fufi a rigettare, oppure a lasciarsi andare a prolungate ore di sonno. Ovviamente ogni gatto possiede un proprio carattere e modo di reagire, per questo non è facile captare i segnali, ma le anomalie comportamentali vanno sempre vagliate accuratamente in modo da trovare subito la soluzione.

    Veterinario

    Al primo campanello di allarme è importante rivolgersi al veterinario di fiducia, perché i sintomi della depressione potrebbero nascondere qualche problematica fisica anche grave. Spesso esistono similitudini comportamentali che affiancano la depressione al diabete, alla pancreatite e ai problemi renali. Il medico potrà individuare la causa dello stato di malessere e consigliare la cura più adeguata.

    => Scopri il diabete nei cani

    Causa depressione

    Una volta individuata la condizione di stato depressivo, e dopo aver escluso le patologie più gravi, è importante procedere per gradi così da stabilire la causa scatenante. Spesso l’ingresso in famiglia di un nuovo animale o di un nuovo membro come un neonato possono destabilizzare il micio, esattamente come un cambio di abitudini, di casa e quindi di luogo, ma anche la morte del compagno di giochi o del proprietario stesso. Sono tutte situazioni che agiscono sull’emotività del gatto, che può mostrarsi depresso e abbattuto. Può accadere anche quando il felino lascia il gattile, perché adottato: la novità è travolgente per chi possiede un animo fragile.

    Socializzare

    Per allontanare lo spettro della depressione è importante condividere con Fufi del tempo di qualità, prestando particolare attenzione alle sue esigenze e alla necessità di coccole e carezze. Accoccolarsi accanto al gatto, dedicandogli attenzione, amore e affetto è molto importante. Come giocare e correre insieme per casa, o semplicemente accarezzarlo mentre si è seduti insieme davanti alla TV.

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    Gioco

    Gatto Bengala

    L’attività ludica, come anticipato, favorisce l’interazione ma anche il movimento così da strappare il felino all’abbattimento fisico ed emotivo. Coinvolgerlo nel gioco, lanciando palline, gomitoli di lana, pupazzetti, oppure creando strutture da scalare è importante per la sua salute mentale. Distrarlo serve a sconfiggere la noia e la depressione, aumentando l’affiatamento con il proprietario.

    Nascondiglio e rifugio

    Permettere al gatto di scalare mobili, alberi in giardino, scalette o tiragraffi a più piani è una scelta importante che aiuta il suo umore, sostenendo la sua indole da cacciatore e scalatore. E in caso di nuove presenze in casa, Fufi deve poter aver accesso a un posto sicuro, che lui considera rifugio, come la parte interna di un armadio o un angolo tranquillo di una stanza socchiusa.

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    Specialista

    Gatto

    Se lo stato depressivo dovesse perdurare è bene rivolgersi a un esperto, magari un veterinario specializzato oppure a un comportamentista animale certificato. Un professionista potrà sicuramente individuare la causa e suggerire la soluzione più indicata per il benessere del gatto.

    14 settembre 2018