Categoria: Rettili

  • Psicosi coccodrillo a Roma: avvistato nel Tevere a pochi passi dallo … – Il Secolo d'Italia

    Psicosi coccodrillo a Roma: avvistato nel Tevere a pochi passi dallo … – Il Secolo d'Italia

    Un coccodrillo di grosse dimensioni è stato avvistato martedì mattina nel Tevere, all’altezza del ponte Duca D’Aosta, a pochi passi dallo stadio Olimpico. Le segnalazioni al 112 sono arrivate da più parti, da romani e turisti che passavano. Tra le persone che hanno avuto modo di vedere da vicino il grosso rettile, è rimasta agli atti la testimonianza di un sessantenne romano, che stava pescando sotto il ponte. L’uomo, visibilmente scioccato, ha abbandonato gli attrezzi da pesca e ha fermato una pattuglia dei vigili urbani in servizio all’altezza dello stadio.

    La caccia al coccodrillo ha attirato una folla di curiosi

    Alla luce di questa segnalazione e delle telefonate arrivate al numero unico delle emergenze, per tutto il giorno alcune pattuglie dei vigili del fuoco hanno battuto le sponde del Tevere tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento. Già ieri mattina, intanto, si era formata una folla di curiosi per assistere alla cattura. Tuttavia, a 24 ore dall’avvistamento, del coccodrillo nessuna traccia, ma è immediatamente scattata la psicosi.

    L’esperto: “Per certi rettili l’habitat del Tevere è perfetto”

    L’eventualità che qualcuno possa avere liberato nel fiume un coccodrillo non è tanto peregrina. «Sarei più orientato verso un grosso esemplare di iguana – ha dichiarato al quotidiano Leggo Fabio Garigli, esperto di animali esotici – visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente, specialmente nell’area segnalata, è quello ideale perché ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia. Chiunque lo avvisti, comunque, avverta subito le forze dell’ordine».

    La foto del coccodrillo avvistato a luglio a Maccarese

    La foto del coccodrillo avvistato a luglio a Maccarese

    È lo stesso animale avvistato a luglio a Maccarese?

    Pochi mesi fa, in piena estate, un coccodrillo è stato avvistato nel canale di Maccarese, a pochi chilometri da Roma.  «Abito a pochi passi dal canale – ha raccontato la testimone oculare ai giornali – e quando sono uscita in giardino ho visto quella cosa sulla riva. Così ho detto ad alta voce: “Oddio un coccodrillo!” e lui deve essersi spaventato perché si è subito immerso nell’acqua». La signora con il cellulare ha anche scattato la fotografia della sagoma sott’acqua. Potrebbe essere lo stesso animale che è risalito fino al centro della città? In attesa di nuove segnalazioni, l’enigma rimane insoluto.

  • Cosa si sa finora del «coccodrillo» nel Tevere – Giornalettismo.com

    Cosa si sa finora del «coccodrillo» nel Tevere – Giornalettismo.com

    Ieri mattina, intorno alle 11, è scattato un allarme coccodrillo a Roma. Un 50enne stava pescando sulle sponde del Tevere – all’altezza del Ponte Duca d’Aosta, a pochi passi dallo Stadio Olimpico – quando si è accorto di un grosso rettile che stava nuotando tra le acque del fiume che attraversa la Capitale. Impaurito da quella visione, l’uomo ha immediatamente segnalato tutto ciò a una pattuglia dei vigili urbani innescando una vera e propria psicosi da «coccodrillo nel Tevere». Ma ancora non si sa se si sia trattato veramente di un grosso alligatore.

    LEGGI ANCHE > A Trastevere un uomo ha rubato una pizza dal piatto di un cliente di un ristorante

    La notizia è stata riportata questa mattina sulle pagine del quotidiano Leggo che ha raccontato cosa è accaduto di lì a poco intorno nella zona del Ponte Duca d’Aosta. L’avvistamento è stato immediatamente segnalato anche al 112 e diverse pattuglie dei vigili hanno perlustrato per ore le sponde del Tevere tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento, senza però trovare nulla.

    C’è un coccodrillo nel Tevere, o forse no

    I giornalisti di Leggo hanno intervistato Fabio Garigli, esperto di animali esotici, che non ha escluso l’ipotesi del coccodrillo, ma apre l’ipotesi anche ad altri rettili: «Sono più orientato a pensare che si tratti di un grosso esemplare di iguana, visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente è quello ideale: ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia».

    Coccodrillo nel Tevere, a luglio un avvistamento a Maccarese

    Non è la prima volta che a Roma e dintorni scatta la psicosi da coccodrillo. Già nel luglio scorso un esemplare era stato avvistato da due turisti nel canale di Maccarese, a nord di Fiumicino, in una delle foci del Fiume Tevere. Si parlava di «Lochness di Fiumicino», ma anche in quel caso l’avvistamento rimase tale e non venne trovato da nessuna parte.

    Il coccodrillo nel Tevere, la psicosi e l’ironia su Virginia Raggi

    La notizia dell’avvistamento di un coccodrillo nel Tevere ha poi scatenato l’ironia sui social, allentando la tensione da psicosi. C’è chi parla di Roma come uno zoo, dopo i gabbiani, i cinghiali, le volpi e i topi. C’è anche chi racconta che si tratti di un provvedimento preso da Virginia Raggi per liberarsi dei roditori sulle sponde del Tevere.

    (foto di copertina:  MAURIZIO BRAMBATTI /ANSA /JI)

  • Cosa si sa finora del «coccodrillo» nel Tevere – Giornalettismo.com

    Cosa si sa finora del «coccodrillo» nel Tevere – Giornalettismo.com

    Ieri mattina, intorno alle 11, è scattato un allarme coccodrillo a Roma. Un 50enne stava pescando sulle sponde del Tevere – all’altezza del Ponte Duca d’Aosta, a pochi passi dallo Stadio Olimpico – quando si è accorto di un grosso rettile che stava nuotando tra le acque del fiume che attraversa la Capitale. Impaurito da quella visione, l’uomo ha immediatamente segnalato tutto ciò a una pattuglia dei vigili urbani innescando una vera e propria psicosi da «coccodrillo nel Tevere». Ma ancora non si sa se si sia trattato veramente di un grosso alligatore.

    LEGGI ANCHE > A Trastevere un uomo ha rubato una pizza dal piatto di un cliente di un ristorante

    La notizia è stata riportata questa mattina sulle pagine del quotidiano Leggo che ha raccontato cosa è accaduto di lì a poco intorno nella zona del Ponte Duca d’Aosta. L’avvistamento è stato immediatamente segnalato anche al 112 e diverse pattuglie dei vigili hanno perlustrato per ore le sponde del Tevere tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento, senza però trovare nulla.

    C’è un coccodrillo nel Tevere, o forse no

    I giornalisti di Leggo hanno intervistato Fabio Garigli, esperto di animali esotici, che non ha escluso l’ipotesi del coccodrillo, ma apre l’ipotesi anche ad altri rettili: «Sono più orientato a pensare che si tratti di un grosso esemplare di iguana, visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente è quello ideale: ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia».

    Coccodrillo nel Tevere, a luglio un avvistamento a Maccarese

    Non è la prima volta che a Roma e dintorni scatta la psicosi da coccodrillo. Già nel luglio scorso un esemplare era stato avvistato da due turisti nel canale di Maccarese, a nord di Fiumicino, in una delle foci del Fiume Tevere. Si parlava di «Lochness di Fiumicino», ma anche in quel caso l’avvistamento rimase tale e non venne trovato da nessuna parte.

    Il coccodrillo nel Tevere, la psicosi e l’ironia su Virginia Raggi

    La notizia dell’avvistamento di un coccodrillo nel Tevere ha poi scatenato l’ironia sui social, allentando la tensione da psicosi. C’è chi parla di Roma come uno zoo, dopo i gabbiani, i cinghiali, le volpi e i topi. C’è anche chi racconta che si tratti di un provvedimento preso da Virginia Raggi per liberarsi dei roditori sulle sponde del Tevere.

    (foto di copertina:  MAURIZIO BRAMBATTI /ANSA /JI)

  • Roma, allarme a Ponte Duca D'Aosta: «C'è un coccodrillo nel … – Leggo.it

    Roma, allarme a Ponte Duca D'Aosta: «C'è un coccodrillo nel … – Leggo.it

    Dopo i cinghiali della Balduina, i maiali della Romanina, i gabbiani del centro e i topi ovunque, un’altra bestia sembra arrivata nella Capitale. Un coccodrillo di grosse dimensioni è stato avvistato ieri nel Tevere da un 60enne che ieri mattina stava pescando sulla sponda del fiume sotto ponte Duca D’Aosta.

    Ecco allora che, poco dopo le 11, l’uomo è corso sul lungotevere e ha fermato una pattuglia dei vigili che stava gestendo la viabilità nell’area dello stadio. Ma c’è di più: l’avvistamento è stato anche segnalato al 112, il numero unico per le emergenze. Per tutta la mattina pattuglie dei vigili del fuoco hanno battuto le sponde del Biondo tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento. Del coccodrillo nessuna traccia, ma è subito scattata la psicosi.

    La stessa paura che la scorsa estate ha coinvolto i residenti di Maccarese: «Carabinieri e forestali – racconta il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – hanno effettuato e stanno continuando a fare delle verifiche nei canali. Spero non sia stato il gesto insano di qualche sconsiderato che si è disfatto di un rettile tenuto in casa. Finora nessuna traccia evidente».

    In effetti il rischio che qualcuno possa essersi sbarazzato di un coccodrillo è più che fondato anche se le guardie zoofile ci vanno caute: «Sarei più orientato verso un grosso esemplare di iguana – spiega Fabio Garigli, esperto di animali esotici – visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente, specialmente nell’area segnalata, è quello ideale perché ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia. Chiunque lo avvisti, comunque, avverta subito le forze dell’ordine».
    Già ieri mattina, intanto, si era creato un vero e proprio capanellello di curiosi per assistere alla cattura. E sui social dei blog di Roma nord la notizia inizia ad essere sempre più “pompata” come psicosi.

    Mercoledì 19 Settembre 2018 – Ultimo aggiornamento: 08:53

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • «C'è un coccodrillo nel fiume» Vigili e 112 a caccia del rettile – Leggo.it

    «C'è un coccodrillo nel fiume» Vigili e 112 a caccia del rettile – Leggo.it

    Franco Pasqualetti
    Dopo i cinghiali della Balduina, i maiali della Romanina, i gabbiani del centro e i topi ovunque, un’altra bestia sembra arrivata nella Capitale. Un coccodrillo di grosse dimensioni è stato avvistato ieri nel Tevere da un 60enne che ieri mattina stava pescando sulla sponda del fiume sotto ponte Duca D’Aosta.
    Ecco allora che, poco dopo le 11, l’uomo è corso sul lungotevere e ha fermato una pattuglia dei vigili che stava gestendo la viabilità nell’area dello stadio. Ma c’è di più: l’avvistamento è stato anche segnalato al 112, il numero unico per le emergenze. Per tutta la mattina pattuglie dei vigili del fuoco hanno battuto le sponde del Biondo tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento. Del coccodrillo nessuna traccia, ma è subito scattata la psicosi.
    La stessa paura che la scorsa estate ha coinvolto i residenti di Maccarese: «Carabinieri e forestali – racconta il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – hanno effettuato e stanno continuando a fare delle verifiche nei canali. Spero non sia stato il gesto insano di qualche sconsiderato che si è disfatto di un rettile tenuto in casa. Finora nessuna traccia evidente».
    In effetti il rischio che qualcuno possa essersi sbarazzato di un coccodrillo è più che fondato anche se le guardie zoofile ci vanno caute: «Sarei più orientato verso un grosso esemplare di iguana – spiega Fabio Garigli, esperto di animali esotici – visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente, specialmente nell’area segnalata, è quello ideale perché ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia. Chiunque lo avvisti, comunque, avverta subito le forze dell’ordine».
    Già ieri mattina, intanto, si era creato un vero e proprio capanellello di curiosi per assistere alla cattura. E sui social dei blog di Roma nord la notizia inizia ad essere sempre più pompata come psicosi.
    riproduzione riservata ®

    Mercoledì 19 Settembre 2018 – Ultimo aggiornamento: 05:01

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Roma, allarme a Ponte Duca D'Aosta: “C'è un coccodrillo nel Tevere … – Leggo.it

    Roma, allarme a Ponte Duca D'Aosta: “C'è un coccodrillo nel Tevere … – Leggo.it

    Dopo i cinghiali della Balduina, i maiali della Romanina, i gabbiani del centro e i topi ovunque, un’altra bestia sembra arrivata nella Capitale. Un coccodrillo di grosse dimensioni è stato avvistato ieri nel Tevere da un 60enne che ieri mattina stava pescando sulla sponda del fiume sotto ponte Duca D’Aosta.

    Ecco allora che, poco dopo le 11, l’uomo è corso sul lungotevere e ha fermato una pattuglia dei vigili che stava gestendo la viabilità nell’area dello stadio. Ma c’è di più: l’avvistamento è stato anche segnalato al 112, il numero unico per le emergenze. Per tutta la mattina pattuglie dei vigili del fuoco hanno battuto le sponde del Biondo tra Ponte Milvio e Ponte Risorgimento. Del coccodrillo nessuna traccia, ma è subito scattata la psicosi.

    La stessa paura che la scorsa estate ha coinvolto i residenti di Maccarese: «Carabinieri e forestali – racconta il sindaco di Fiumicino, Esterino Montino – hanno effettuato e stanno continuando a fare delle verifiche nei canali. Spero non sia stato il gesto insano di qualche sconsiderato che si è disfatto di un rettile tenuto in casa. Finora nessuna traccia evidente».

    In effetti il rischio che qualcuno possa essersi sbarazzato di un coccodrillo è più che fondato anche se le guardie zoofile ci vanno caute: «Sarei più orientato verso un grosso esemplare di iguana – spiega Fabio Garigli, esperto di animali esotici – visto che la diffusione è larghissima. Un coccodrillo nel Tevere? L’ambiente, specialmente nell’area segnalata, è quello ideale perché ricco di vegetazione e con poche imbarcazioni. Il microclima dell’acqua, inoltre, è buono per la vita dei rettili di grossa taglia. Chiunque lo avvisti, comunque, avverta subito le forze dell’ordine».
    Già ieri mattina, intanto, si era creato un vero e proprio capanellello di curiosi per assistere alla cattura. E sui social dei blog di Roma nord la notizia inizia ad essere sempre più “pompata” come psicosi.

    Mercoledì 19 Settembre 2018 – Ultimo aggiornamento: 01:00

    © RIPRODUZIONE RISERVATA

  • Imprevedibile Juventus: non la blocchi mai – Tuttosport

    Imprevedibile Juventus: non la blocchi mai – Tuttosport

    TORINO – Dieci anni più tardi, l’idea di Claudio Ranieri è stata trasformata in realtà da Massimiliano Allegri. «La mia Juve sarà un camaleonte solido», dichiarava l’allenatore romano nell’estate del 2008, dopo l’ottimo terzo posto della stagione precedente, quella del ritorno in Serie A. Fu invece poco camaleontica e soprattutto poco solida, quella Juventus, che dopo una memorabile vittoria casa del Real Madrid nel girone di Champions, nella notte in cui il Bernabeu si alzò ad applaudire Alessandro Del Piero, finì con l’afflosciarsi progressivamente fino all’esonero del tecnico.

    Chiaro che la differenza tra la rosa di allora e quella di oggi è abissale: Allegri più che un camaleonte ha a disposizione un tirannosauro, al quale però ha insegnato a cambiare colore proprio come il decisamente più piccolo e più innocuo rettile celebre per il suo mimetismo. E ammaestrare un tirannosauro è un lavoro da grande domatore.

    LA NOVITÀ – Abbandoniamo i rettili e il passato e passiamo al calcio e al presente. O quanto meno al passato molto prossimo: domenica pomeriggio. Juventus-Sassuolo si è da poco chiusa con la vittoria della squadra bianconera, in cui Paulo Dybala ha giocato a sorpresa da trequartista alle spalle di Cristiano Ronaldo e Mario Mandzukic, in un 4-3-1-2 che Allegri non utilizzava da moltissimo tempo. E che Roberto De Zerbi non si aspettava: «Una grande difficoltà nell’affrontare la Juve è proprio questa: non puoi preparare la partita come contro le altre squadre, perché non sai mai come giocherà, non hai riferimenti certi». Un’imprevedibilità che quanto visto contro il Sassuolo ha aumentato ulteriormente: dalle parole di Allegri (potete leggerle nella pagina a fianco) appare chiaro che l’assetto visto contro i neroverdi sarà riproposto anche in futuro, dal momento che sembra il più adatto per schierare assieme Ronaldo, Mandzukic e Dybala senza correre troppi rischi.

    Leggi l’articolo completo sull’edizione odierna di Tuttosport

  • Vedono movimenti sospetti da un tombino: la scoperta è sconvolgente – Velvet Pets

    Vedono movimenti sospetti da un tombino: la scoperta è sconvolgente – Velvet Pets

    Alcuni passanti, intenti a camminare in centro a Torino, vedono movimenti sospetti provenienti da un tombino, poco dopo fanno una scoperta sconvolgente. Sul marciapiede in via Ugo Foscolo 16, nel quartiere San Salvario, della capitale piemontese, spunta all’improvviso da fuori le grate di un tombino un serpente. Il rettile è stato notato da una signora, che dopo essersi spaventata particolarmente ha deciso di allertare la Polizia Municipale, che a loro volta ha richiesto l’intervento degli esperti del Nucleo Tutela Flora e Fauna. L’animale, anche se ha terrorizzato i passanti, in realtà appartiene ad una specie innocua: viene chiamato saettone, e si è fatto notare per la sua particolare livrea.

    L’aspetto del serpente è risultato infatti insolito ed è per questo che verrà studiato dagli esperti erpetologi. Uno dei membri del Nucleo Tutela Flora e Fauna, Leone Ariemme, ha dichiarato: “E’ un ottimo derattizzatore. E’ molto utile per tenere sotto controllo la popolazione dei topi”. Ariemme, spiega come sia possibile l’aumento dei serpenti in città, facendo riferimento all’aumento dei topi: i serpenti cacciatori seguono le loro prede. Arienne spiega  “Questi animali sono in grado di assaggiare l’aria e sentire dove sono le nidiate di topi, uccidono le cucciolate ed è il modo migliore per controllare l’espansione di una specie su un territorio perché gli adulti che restano impediscono a nuovi adulti di colonizzare una zona”. Insomma pare che l’aumento dei serpenti, sia direttamente proporzionale all’aumento dei topi; i cittadini sono sempre più allarmati, temendo una città sempre più infestata da roditori e rettili. Questa volta i responsabili del Nucleo Tutela Flora e Fauna, sono riusciti a recuperale il rettile dal tombino in cui si nascosto, ma l’allarme a Torino è alto. C’è chi teme di avere presto un serpente in casa e seppur esseri innocui, la paura è comprensibile.

    Commenti

    comments

  • Si sentono male dopo aver cenato al ristorante: intossicate da … – Calcio Estero News

    Si sentono male dopo aver cenato al ristorante: intossicate da … – Calcio Estero News

    Le cosiddette malattie a trasmissione oro-fecale, come la salmonellosi, il tifo, le dissenterie, sono infatti provocate dalla ingestione di microbi che a loro volta provengono dalle feci di uomini e/o animali.

    Non è necessario essere malati per immettere nell’ambiente batteri patogeni. La salmonella può essere presente nelle feci di una persona che non accusa alcun disturbo. Lo stafilococco può trovarsi nella gola di una persona “sana” e, per un colpo di tosse, può contaminare un alimento, moltiplicarvisi e provocare malattia in chi consuma l’alimento.
    Per la contaminazione dei cibi da cattiva igiene dell’alimentarista, da materie prime, da attrezzature, da contatto tra cibi crudi e cibi cotti, da cibo ottenuto da fonti incerte, si rimanda al capitolo “Fattori di rischio delle malattie trasmesse da alimenti e azioni di prevenzione”.

    Le malattie trasmesse dagli alimenti (Mta) possono essere definite: INTOSSICAZIONI: quando sono causate da un alimento che contiene sostanze chimiche velenose o tossine prodotte da microrganismi (ad es. intossicazioni da funghi velenosi, intossicazione da tossina botulinica che può essere presente in alimenti conservati, preparati senza le necessarie precauzioni).

    INFEZIONI: quando la causa della malattia è da imputare alla presenza di microrganismi nell’alimento (come ad esempio tifo, epatite virale, brucellosi). TOSSINFEZIONI: quando la malattia è provocata da microrganismi che si moltiplicano nel nostro corpo producendo tossine.
    Per dare un’idea della dimensione del problema nella nostra realtà, basti ricordare che nel periodo 1988-2002 in Emilia-Romagna si sono verificati più di 1.700 episodi epidemici (due o più casi di malattia correlati al consumo di un alimento comune) che hanno coinvolto con sintomi, complessivamente, 14.532 persone. Il 67% di queste persone aveva consumato alimenti in ristoranti, pasticcerie, rosticcerie, mense collettive, sagre o in altri esercizi di preparazione e vendita di alimenti.
    Spesso si tratta di malattie non gravi, ma che a volte possono assumere caratteri preoccupanti, specie nei bambini e negli anziani o quando si manifestano in forma di vere e proprie epidemie (è il caso di episodi che hanno riguardato ristorazioni collettive).
    Le tossinfezioni alimentari sono eventi spiacevoli non solo per gli sfortunati consumatori di cibi inquinati, ma anche per i titolari di laboratori e degli esercizi da cui proviene l’alimento incriminato, in quanto possono comportare conseguenze gravi di ordine amministrativo (sospensione della autorizzazione), civile (risarcimento danni) e anche penale.
    Salmonella, Stafilococco enterotossico, Clostridium botulinum e Clostridium perfrigens
    I microbi che possono procurare tossinfezioni sono molti. Quelli più frequentemente chiamati in causa sono i seguenti:
    Salmonella, Stafilococco enterotossico, Clostridium botulinum e Clostridium perfrigens.
    Prendiamo in esame schematicamente ognuno di questi microbi e le conseguenze che può provocare la loro presenza nei cibi.

    Salmonelle
    Localizzazione: intestino di persone ammalate o infette, uova, intestino e carni di animali ammalati o infetti, frutti di mare, ortaggi inquinati da liquami di fogne.
    Contaminazione degli alimenti da parte della persona: mani sporche di feci.
    Pericolosità: negli alimenti si moltiplicano determinando tossinfezioni dopo 12-24 ore dall’ingestione e provocando alle persone coinvolte dolori addominali, diarrea, vomito, malessere generale, febbre e cefalea.
    Alimenti pericolosi: cibi crudi a base di carne (soprattutto suino e pollame), frutti di mare, latte, latticini, uova; cibi cotti contaminati dopo la cottura.
    Temperatura inadatta alla moltiplicazione dei microbi negli alimenti: al
    di sotto di +4°C; al di sopra di +60 °C.
    Prevenzione:
    1) Lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso dei servizi igienici.
    2) Proteggere gli alimenti da consumare crudi separandoli da quelli già cotti, conservandoli a temperature idonee.
    3) Dividere gli spazi in cui vengono manipolati i prodotti crudi dagli spazi adibiti al cibo già cotto per impedirne la contaminazione.
    4) Mantenere una netta distinzione fra piani di lavoro, zone di lavaggio dei prodotti e sedi di conservazione per evitare che prodotti contaminati all’origine (gusci di uova imbrattate di escrementi, carni di pollo) possano contaminare gli altri alimenti.
    Stafilococco enterotossico
    Localizzazione: mucose del naso, della gola, dell’intestino, foruncoli, pustole del viso, avambracci, mani e dita.

    Contaminazione degli alimenti da parte della persona: tramite starnuti, colpi di tosse, manipolazione (mani affette da lesioni pustolose).
    Pericolosità: negli alimenti si moltiplica e produce una tossina (resistente al calore) che, una volta ingerita, scatena una sindrome acuta di tipo gastrointestinale nel breve tempo: 1-7 ore.
    Alimenti pericolosi: quelli a base di carne, pesce, latte, latticini, uova, creme di uova (sia crudi che cotti).
    Temperatura inadatta alla moltiplicazione del microbo: al di sotto di +4°C; al di sopra di +60°C.
    Prevenzione:
    1) Scrupolosa igiene personale degli alimentaristi.
    2) Astenersi dalla manipolazione diretta dei cibi quando si è affetti da infiammazioni del naso o della gola, foruncoli, “giraditi”, paterecci alle mani. In caso di assoluta necessità di lavorare, occorre proteggere naso e gola con mascherine e le mani con guanti a perdere.
    3) Conservare gli alimenti sia crudi che cotti a temperature inadatte alla moltiplicazione dei microbi.
    Clostridium botulinum
    Localizzazione: suolo e acque, intestino umano e degli animali, vegetali.
    Contaminazione degli alimenti: presenza di spore in origine o per cattiva manipolazione.
    Pericolosità: in condizioni di anaerobiosi (mancanza di ossigeno), specialmente nei cibi a bassa acidità, si ha la vegetazione delle spore con moltiplicazione batterica e produzione di tossine. Il periodo di incubazione dall’ingestione al manifestarsi dei sintomi è di 12-36 ore (qualche giorno nel caso in cui la tossina ingerita sia scarsa). Può portare a morte per paralisi respiratoria o cardiaca.
    Alimenti pericolosi: conserve, insaccati, prosciutti, formaggi, pesci affumicati preparati in casa o, comunque, con modalità non idonee.
    Prevenzione:
    1) Preservare gli alimenti da possibili contaminazioni.
    2) Applicare le tecniche e i metodi di conservazione idonei a distruggere le spore o ad impedire la moltiplicazione di tossina preferendo, comunque, le preparazioni derivanti da stabilimenti autorizzati ad effettuare tali preparazioni.
    3) Poiché la moltiplicazione del C. botulinum causa spesso la emanazione di cattivi odori e produzione di gas dagli alimenti conservati, è norma di elementare prudenza distruggere le conserve in qualsiasi modo alterate, le scatole rigonfiate e i barattoli con i coperchi sollevati.
    4) L’ebollizione per 15 minuti distrugge la tossina, ma non la spora.
    Clostridium perfringens
    Localizzazione: intestino di persone o di animali infetti, suolo.
    Pericolosità: nelle carni contaminate, tenute a temperature favorevoli alla moltiplicazione del germe, le spore si trasformano in forme vegetative in grado di provocare la tossinfezione dopo 9-24 ore dall’ingestione dell’alimento; i sintomi sono costituiti da diarrea e dolori addominali.
    Alimenti pericolosi: carni cotte, soprattutto quelle arrotolate.
    Temperature inadatte allo sviluppo dei microrganismi: inferiori a +4°C; superiori a +60°C.
    Prevenzione:
    1) Lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso dei servizi igienici

    2) Tenere le carni cotte da consumare calde a temperature superiori a 60°C.
    3) Tenere le carni cotte da consumare fredde o da riscaldare prima del consumo a temperatura non superiore a + 4°C, avendo l’avvertenza di sezionare in piccoli pezzi le carni cotte arrotolate onde consentire il rapido raffreddamento anche delle parti interne che sono le più pericolose ai fini delle tossinfezioni.

    COME EVITARE LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI
    I batteri non si vedono ad occhio nudo, però si conoscono le vie, i percorsi obbligati che compiono per diffondersi. È in questi percorsi che possiamo agire.

    Il genere Salmonella è caratterizzato da bacilli Gramnegativi, asporigeni, anaerobi facoltativi. Fermentano il glucosio, producendo gas, degradano le proteine solforate con produzione di H2S, riducono i nitrati e non producono citocromo-ossidasi. La maggior parte non fermenta il lattosio. Possedendo flagelli peritrichi, sono tutte mobili tranne S. Gallinarum e S. Pullorum. I sierotipi sono diversificati secondo l’antigene somatico “O”, l’antigene flagellare “H” e l’antigene di superficie “Vi”. Secondo l’antigene “O”, si distinguono nei sierogruppi A, B, C1, C2, D ed E.
    I bacilli del genere Salmonella sono presenti nell’ambiente e possono essere sia commensali sia patogeni per uomini e per vari animali; alcuni sierotipi lo sono esclusivamente per l’uomo (es. S. typhi e S. paratyphi A e C), altri si adattano anche ad altri animali (S. typhimurium).
    Nell’uomo sono causa di due patologie infettive:
    □ la febbre tifoide e paratifoide
    □ le salmonellosi minori
    L’infezione da salmonella è trasmessa per via oro-fecale attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate.
    II periodo di incubazione è molto breve, i sintomi della malattia infatti possono manifestarsi anche solo dopo 12 ore dall’ingestione del batterio. I sintomi interessano il tratto gastrointestinale e sono rappresentati da:
    □ Dolore addominale
    □ Nausea e vomito
    □ Febbre e diarrea (feci di un forte color verde scuro)
    □ Malessere generale.
    Tale patologia ha generalmente decorso breve e termina con la guarigione, ma non è da sottovalutare in soggetti più a rischio come bambini e anziani.

    La Salmonella typhi è un sierotipo di Salmonella enterica sottospecie enterica ed è responsabile della febbre tifoide. Questo microrganismo può essere trasmesso per via oro-fecale, viene quindi espulso con le feci umane e può contaminare acque, cibi, o con il contatto diretto con una persona affetta, in caso di una scarsa igiene personale. La Salmonella typhi possiede tre importanti fattori antigenici: il fattore, o antigene somatico; il fattore V, o fattore capsulare; e il fattore H, o antigene flagellare. Molti casi di salmonellosi sono causati da cibo infettato da Salmonella enterica, che spesso infetta bovini e pollame, insieme ad alcuni animali domestici, tra cui i gatti e i criceti, che si sono dimostrati portatori di tale infezione nei confronti degli uomini.

    Tuttavia alcune ricerche nei sacchetti degli aspirapolvere hanno dimostrato che i gatti domestici hanno un ruolo come riserva di batteri; questo risulta più probabile se chi ha contatti con il gatto ha contatti con possibili fonti di infezioni come nel caso di chi lavora con capi bovini o chi lavora in cliniche veterinarie. Il pollame ruspante e le uova di oca possono contenere batteri di Salmonella enterica principalmente nell’albume, anche se non tutte le uova sono infettate.

    Durante la maturazione delle uova a temperatura ambiente tuttavia, il batterio può provocare la rottura della membrana del tuorlo e invaderne così il contenuto. La refrigerazione e il congelamento non uccidono completamente i batteri ma sostanzialmente ne rallentano o ne alterano la crescita. La pastorizzazione (riscaldamento ad una specifica temperatura) e l’irradiamento sono tecniche utilizzate dalle ditte di prodotti alimentari per eliminare il batterio dai cibi che contengono come ingrediente uova fresche come nel caso dei gelati. I cibi preparati in casa con uova fresche come la maionese, alcune torte e i biscotti possono portare e diffondere il batterio della Salmonella se non vengono correttamente cotti.

    Per quanto concerne Salmonella typhi, essendo questa trasmessa principalmente attraverso l’acqua, si è ottenuta un efficace prevenzione depurando le acque destinate ad essere potabili, con opportuni metodi di filtrazione ed il trattamento con il cloro. Nei paesi più sviluppati questo tipo di Salmonelle sono infatti meno diffuse, grazie appunto alla depurazione delle acque. Non scordiamo che la Salmonella typhi è anche uno dei patogeni con diffusione esclusivamente umana.

    La Salmonella è una della maggiori cause di avvelenamento da cibo in tutto il mondo. Nei soli Stati Uniti, sono approssimativamente stimati in 40.000 i casi di salmonellosi (la malattia provocata dalla salmonella). Considerato che sono moltissimi i casi di media gravità che non vengono né diagnosticati né rendicontati, il numero delle infezioni potrebbe essere anche trenta o più volte superiore.

    La salmonella è un batterio mobile (capace di movimenti spontanei), di forma allungata. Fanno eccezione la Salmonella gallinarum e la Salmonella pullorum che non sono mobili. La Salmonella è un batterio Gram-negativo, non sporigeno. Il numero di ceppi conosciuti (tecnicamente definiti sierotipi) di questi batteri è superiore a 2300. La dose minima infettante può essere inferiore a 15-20 cellule. La sensibilità individuale dipende dall’età e dalla natura del ceppo di Salmonella.

    La maggior parte delle persone infettate dalla Salmonella sviluppa diarrea, febbre e crampi addominali, dalle 12 alle 72 ore dopo il contagio. La malattia ha una durata che varia dai 4 ai 7 giorni e la maggioranza delle persone recupera pienamente, senza trattamenti particolari. Tuttavia, in taluni individui, la diarrea è così grave da richiedere il ricovero ospedaliero. In questi pazienti, la Salmonella può trasferirsi dall’intestino al flusso sanguigno, quindi infettare altri organi e, se non trattata prontamente con antibiotici, può provocare la morte.

    Gli anziani, i neonati e gli individui con un sistema immunitario danneggiato, sono i soggetti a maggior rischio di contrarre la malattia, in forma grave. Gli ammalati di AIDS soffrono frequentemente di salmonellosi (circa 20 volte di più rispetto al resto della popolazione) ed hanno episodi ricorrenti. Le persone che hanno sofferto di diarrea solitamente hanno un completo recupero, sebbene possano essere necessari parecchi mesi prima di riacquistare le normali abitudini intestinali. La Salmonella typhi e Salmonella paratyphi provocano, negli esseri umani, la febbre tifoide o paratifoide.

    Sono in grado di infettare vari organi, causando gravi lesioni, il tasso di mortalità della febbre tifoide è del 10%, paragonato a meno dell’1% della maggior parte delle forme di salmonellosi. La Salmonella vive nel tratto intestinale degli esseri umani e di altri animali, compresi gli uccelli. Si trasmette agli esseri umani attraverso alimenti contaminati da feci animali. Gli alimenti contaminati sono solitamente di origine animale come carne bovina, pollame, latte, uova, ma potenzialmente tutto il cibo può essere contaminato, compresa la verdura. Uno studio condotto nel 1990 ha dimostrato come, ad esempio, circa il 50% del pollame sia fresco che congelato contenga dei batteri.

    La carne cruda di molti animali è in origine contaminata ma, fortunatamente, la cottura distrugge la Salmonella. Gli alimenti si possono contaminare anche venendo a contatto con le mani non lavate di un operatore infetto, che ha trascurato di farlo dopo l’uso del bagno. Le contaminazioni crociate negli alimenti dovrebbero essere evitate. Si dovrebbe tenere la carne cruda in un luogo separato dal cibo cotto e da quello pronto per il consumo. Mani, taglieri, banconi e altri utensili, dopo essere venuti a contatto con cibo non cotto dovrebbero essere adeguatamente lavati. La disinfezione delle superfici di preparazione dei cibi, dei lavelli ecc. potrà poi prevenire le infezioni crociate.

    I surgelati
    Un cenno particolare meritano i surgelati che offrono prodotti validi sia dal punto di vista nutrizionale che igienico purché l’alimento di partenza sia di buona qualità, surgelato con tecniche adeguate e la sua conservazione (dal luogo di produzione a quello di consumo) sia effettuata in modo corretto. Occorre ricordare che il processo di surgelazione può essere effettuato esclusivamente presso laboratori di produzione autorizzati.

    È molto importante che il trasporto degli alimenti surgelati sia effettuato in condizioni tali che la temperatura, in ogni punto del prodotto, non sia mai superiore ai -18°C.
    All’atto del ricevimento delle merci è opportuno controllare la consistenza e la forma del prodotto.
    Le attrezzature frigorifere, anche al piano di massimo carico, devono mantenere la temperatura costante.
    Gli apparecchi “a pozzo” devono portare all’interno una chiara indicazione della linea di massimo carico, che non deve essere superata.

    Le celle di conservazione devono essere munite di termometri tarati e posizionati in modo da garantire la massima visibilità.
    Le celle dovranno essere messe in posizioni tali da non essere esposte a raggi del sole o ad altre fonti di calore.
    Quando non è possibile procedere alla cottura dell’alimento ancora congelato, è preferibile che il processo di scongelamento avvenga a temperatura di frigorifero, anche se richiede più tempo dello scongelamento a temperatura ambiente. Occorre infatti ricordare che l’esposizione dell’alimento a temperatura ambientale, anche per tempi relativamente brevi, rende possibile la rapida ripresa della moltiplicazione dei batteri che il processo di surgelazione aveva bloccato, ma non eliminato.

    PRECAUZIONI NEI CONFRONTI DEI CLIENTI
    Anche i clienti, che frequentano bar e negozi, possono essere fonte di contaminazione degli alimenti.
    Il servizio igienico a disposizione del pubblico non deve essere mai lo stesso riservato al personale.
    I cibi sfusi e deperibili vanno protetti mediante vetrinette, banchi o espositori refrigerati o riscaldati, a seconda dei cibi che devono essere conservati.
    Non possono essere lasciati alla mercé di colpi di tosse, starnuti e ditate degli indecisi che potrebbero optare per il bombolone dopo aver afferrato il cornetto.
    È importante infine ricordare che gli alimenti prodotti, messi in vendita e somministrati non devono essere in cattivo stato di conservazione, privati dei loro elementi nutritivi con trattamenti non idonei, non devono contenere coloranti artificiali o additivi chimici che non siano stati autorizzati, non devono contenere eccesso di residui di prodotti usati in agricoltura, tossici per la persona.

    DECALOGO DEL “BUON ALIMENTARISTA”

    1) Curare l’igiene della persona e del vestiario.
    2) Lavarsi e disinfettarsi le mani spesso (dopo l’uso dei servizi igienici, dopo essersi soffiati il naso), usare sapone erogato da un distributore e asciugamani a perdere.
    3) Astenersi dalla manipolazione dei cibi se si è affetti da raffreddore, mal di gola, da lesioni pustolose alle mani. In caso di necessità, proteggersi il naso e la bocca con mascherina e le mani con guanti a perdere.
    4) Tenere i locali di lavoro, di deposito e di vendita in condizioni di perfetta e costante pulizia e ben aerati.
    5) Lavare con soluzioni detergenti e disinfettanti i piani di lavoro, gli utensili, i macchinari, almeno alla fine di ogni turno di lavoro.
    6) Tenere i cibi a temperature inadatte alla moltiplicazione dei microbi.
    7) Ricordare che gli alimenti più a rischio di provocare tossinfezioni sono: carni tritate, carni da consumare crude, minestre e pietanze a base di carne o in brodo di carne, pesci e frutti di mare, uova e cibi a base di uova, latte, latticini e cibi contenenti gli stessi.
    8) Proteggere gli alimenti mediante vetrinette, espositori, banchi, per impedire qualunque contaminazione anche da parte dei clienti.
    9) Evitare di toccare i cibi con le mani, usando, invece, forchette, cucchiai, spatole, tovaglioli, carta ed altri oggetti idonei allo scopo.
    10) Tenere lontano mosche, topi e insetti (rifiuti in contenitori chiusi, reticelle alle finestre).

    Salmonella nelle uova fresche: ministero della salute richiama prodotto, ecco il lotto

    Il Ministero della Salute come accade puntualmente ha divulgato un imminente ritiro per rischio microbiologico per delle uova fresche prodotte in uno stabilimento del marsicano. Il Lotto interessato a richiamo ha come data 11 settembre 2018.

    Nel dettaglio la misura ministeriale rivolta Lotto di uova fresche in guscio fmc, la quale scadenza o termine minimo di conservazione  è prevista per il 11 settembre 2018 al 7 ottobre 2018.

    Contagio e diffusione

    Le principali fonti di infezione sono cibo e acqua contaminati con l’agente patogeno e animali infetti privi di sintomi. La malattia può inoltre colpire i rettili, che possono così contagiare l’uomo per contatto diretto. Le salmonelle possono essere introdotte in un effettivo anche dai roditori (soprattutto i topi).

    Le uova da cova rivestono un ruolo molto importante per la trasmissione dell’infezione nelle galline. A seconda del tipo di agente patogeno le salmonelle possono essere trasmesse anche alle uova e infettare i pulcini al loro interno. Questi ultimi e i gusci delle uova provocano a loro volta infezioni in altri animali dell’incubatoio.

    Le salmonelle sono diffuse a livello mondiale.

    Cosa fare?

    • Porre attenzione all’igiene della stalla.
    • Combattere i roditori.
    • Essere attenti nell’acquisto di animali.
    • In caso di malattie determinare l’origine dell’infezione e il portatore del batterio.

    Esistono vaccini profilattici contro la malattia, che non sono però autorizzati in Svizzera.

    La salmonellosi e l’infezione da salmonella nel pollame e nei suini sono epizoozie da combattere e quindi soggette a notifica (art. 4, art. 222–227 e art. 255–261 OFE). Chi detiene o accudisce animali deve notificare i casi sospetti al veterinario dell’effettivo.

    Nell’ambito di un programma di lotta (art. 255–261 OFE), gli effettivi di volatili vengono regolarmente controllati per quanto riguarda le salmonelle (si vedano in «Ulteriori informazioni» le direttive tecniche concernenti il prelievo e le analisi di campioni e i risultati del rapporto sulla sorveglianza delle epizoozie e delle zoonosi). Le stabulazioni di effettivi che rientrano nel programma di lotta alla salmonella devono essere precedentemente notificate alla banca dati sul traffico di animali (BDTA) (si veda in «Ulteriori informazioni» come notificare gli animali alla BDTA).

    Per i suini non è previsto un programma nazionale di lotta. L’ordinanza concernente la produzione primaria prescrive tuttavia l’obbligo di produrre derrate alimentari non nocive per la salute dell’essere umano.

    La malattia nell’essere umano

    Nell’uomo l’infezione da salmonella si manifesta principalmente sotto forma di infiammazione intestinale con diarrea improvvisa, nausea, vomito, febbre, mal di testa e dolori addominali. Maggiori informazioni sono disponibili in « Batteri patogeni negli alimenti ».

  • Scoperta sconvolgente a Roma: di rientro a casa rimane scioccata – Velvet Pets

    Scoperta sconvolgente a Roma: di rientro a casa rimane scioccata – Velvet Pets

    Il fatto è accaduto lo scorso 8 settembre 2018 a Roma, una ragazza rientrando a casa fa una scoperta sconvolgente. Ritornata nel suo appartamento in centro a Roma, per l’esattezza in via Angelo Brunetti vicinissima a Piazza del Popolo, una giovane donna, trova sul suo pianerottolo qualcosa che lascia stupefatta: un serpente adagiato sullo zerbino davanti alla sua porta d’ingresso. Per la precisione si trattava di un rettile selvatico, del quale non si sa purtroppo il luogo di provenienza; potrebbe essere giunto, strisciando, dal vicino Fiume Tevere oppure da qualche giardinetto pubblico, magari lasciato incolto. La paura del momento è stata non solo per la ragazza che ha sorpreso l’animale, ma anche per lo stesso serpente che ha iniziato a vagare per le scale del condominio alla ricerca di una via d’uscita.

    Il fatto si complica nel momento in cui vengono allertate le forze dell’ordine; infatti l’evento diventa quasi bizzarro. I carabinieri chiamati immediatamente, informano i condomini preoccupati che non dispongono dei mezzi per il “recupero rettili”, invitano così a chiamare i vigili del fuoco e il gruppo forestale, per poi sentire anche la protezione civile; ma a quanto pare, nessuno si poteva occupare del recupero dell’animale. Scatta allora la ricerca di un ente specializzato su internet; ma la vicenda pare non avere una fine, infatti trovato un numero parte una voce registrata che informa la chiusura degli uffici. A questo punto sono arrivati i carabinieri che dopo più di un’ora dal ritrovamento del serpente hanno preso a monitorare la situazione, cercando di mettere in salvo l’animale, che a quel punto era già arrivato in strada, spaventando non solo gli inquilini dei palazzi vicini, ma anche i turisti intenti a passeggiare per le vie del centro storico. Con molta cautela e pazienza, pare che l’animale sia stato recuperato e preso in custodia dalle forze dell’ordine.

    Commenti

    comments