Categoria: Rettili

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    Si sentono male dopo aver cenato al ristorante: hanno preso la … – Calcio Estero News

    A causa della positività alla salmonella enteritidis, emersa durante le analisi in autocontrollo svolte dal produttore in esecuzione del piano salmonellosi nazionale, è stato disposto il ritiro immediato dai negozi di diversi lotti di uova fresche della ditta Ovo Fucens per rischio microbiologico.Cenano al ristorante, ma si sentono male e vengono ricoverate: è successo a due donne di Terni, che hanno contratto la salmonella. Lo rende dopo l’Asp Terni che oggi ha diffuso i risultati degli esami da laboratorio, confermando a presenza di salmonella nel campione di due delle donne che avevano mangiato nello stesso locale.

    “L’infezione da salmonella a breve potrà essere verosimilmente confermata per tutte”, fa sapere l’Aosp Terni. “Le pazienti sono sotto trattamento antibiotico, le condizioni cliniche stanno migliorando anche se i sintomi legati alla tossinfezione non sono completamente risolti – continua – Come da procedura è già stata fatta segnalazione del caso alla Azienda sanitaria”. “La salmonella si trasmette per via orale, attraverso ingestione di cibi e bevande contaminate o per contatto di cibi oggetti animali contaminati”, conclude la Aosp Terni.

    Il genere Salmonella comprende microrganismi bastoncellari appartenenti alla famiglia delle Enterobatteriacee, gram negativi, aerobi e anaerobi facoltativi, non fermentanti il lattosio, saccarosio e salicina.

    La morfologia è simile a quella degli altri enterobatteri; sono mobili per la presenza di flagelli peritrichi (eccetto i sierotipi S. gallinarum e S. pullorum che sono immobili). La maggior parte forma fimbrie; alcuni ceppi del sierotipo S. enteritidis e S. typhimurium producono fimbrie sottili, la cui presenza può renderli inagglutinabili con i sieri anti O. Ad oggi sono riconosciuti 2300 sierotipi di Salmonella, differenziabili sulla base dei diversi caratteri antigenici, antigeni somatici (O), capsulari (Vi) e gli antigeni flagellari (H) che fanno parte rispettivamente della fase I e fase II.

    I diversi sierotipi sono catalogati secondo lo schema di Kauffmann White dove ognuno viene definito come specie distinta e denominato sulla base della patologia sostenuta o della sorgente (geografica, animale) del primo isolamento. Le salmonelle parassitano l’intestino dell’uomo, degli animali domestici e selvatici; talvolta possono essere isolate dal sangue e dagli organi interni dei vertebrati.

    L’acidità gastrica è un importante meccanismo di difesa. Tuttavia, alcune specie possono sopravvivere e penetrare nell’epitelio intestinale, anche se solo S. typhi è sistematicamente invasiva. Possono essere responsabili di diffuse ed ubiquitarie patologie nell’uomo, causate da sierotipi ubiquitari ampiamente diffusi negli animali di allevamento (salmonellosi minori). In questo caso, le gastroenteriti sono le manifestazioni morbose che si osservano con maggiore frequenza e sono associate all’ingestione di cibi e acqua contaminati. La malattia si manifesta di solito con diarrea ed enterocolite di modesta gravità (tranne nei soggetti anziani, nei defedati, negli immunocompromessi e nei bambini) e, generalmente, tende ad una guarigione spontanea. Numerosi possono comunque essere i portatori sani. Salmonellosi sistemiche (tifo e paratifi), trasmesse direttamente da uomo ad uomo attraverso il circuito fecale-orale, sono invece causate esclusivamente da sierotipi adattati all’uomo (Salmonella typhi, e S. paratyphi A, ecc.).

    In genere sono di modesta gravità ma, in assenza di una adeguata terapia, possono occasionalmente essere anche mortali. La dose infettante è in funzione del sierotipo e delle condizioni dell’ospite e in genere varia da 107 a 109 . Il periodo di incubazione dell’infezione è variabile e di norma è di 1-8 giorni con una durata di 2- 10 giorni. La presenza di salmonelle nell’ambiente idrico è indice di una contaminazione fecale primaria (immissione diretta di scarichi fognari) o secondaria (ad esempio, dilavamento da suoli contaminati). Salmonelle si trovano frequentemente nei liquami, in acque costiere, lacustri e nel suolo dove si moltiplicano però in maniera non significativa. In acque trattate e disinfettate la presenza di Salmonella spp., e di S. typhi in particolare, è estremamente rara e comunque generalmente da associare a carenze dei processi di trattamento delle acque.

    La clorazione, infatti, è tuttora considerata un’efficace misura di prevenzione. Le salmonelle comunque, in condizioni ambientali favorevoli, possono sopravvivere per settimane in ambiente idrico e per mesi nel terreno. Sono, generalmente, in numero ridotto rispetto agli indicatori di contaminazione fecale e variabili in funzione delle patologie diffuse all’interno della popolazione. Il loro rilevamento nelle acque richiede l’esame di volumi di acqua relativamente elevati. In Italia, S. infantis, S. typhimurium, S. derby, S. veneziana sono i sierotipi più frequentemente diffusi ed isolati da fonti ambientali.

    Molte osservazioni sulla resistenza di Salmonella a sostanze chimiche sono derivate dal tentativo di trovare terreni selettivi e di arricchimento per il suo isolamento da campioni contenenti altri enterobatteri. Alcuni coloranti, come il verde brillante e il verde malachite sono utilizzati per l’isolamento della maggior parte dei sierotipi, anche se i sali biliari sono di uso comune nella preparazione di molti terreni selettivi solidi. Le esigenze nutrizionali sono relativamente modeste, si moltiplicano facilmente nei terreni di coltura, negli alimenti, nelle acque e in pochi minuti vengono uccise dall’esposizione al calore già ad una temperatura di 60°. Nelle procedure d’isolamento esistono variazioni e limitazioni causate dalla diversa sensibilità e selettività dei 2300 sierotipi di Salmonella oggi riconosciuti. Salmonella deve essere ricercata nelle acque destinate al consumo umano nell’ambito della verifica del parametro Enterobatteri patogeni, inserito tra quelli elencati nel paragrafo Avvertenza dell’Allegato I del Decreto Legislativo n. 31 del 2001. Quale patogeno umano, Salmonella deve essere obbligatoriamente assente nelle acque destinate al consumo umano.

    In generale, per difendersi dalla salmonellosi l’Ausl di Reggio Emilia consiglia di:

    1) Lavare frutta e verdura prima della manipolazione e del consumo;

    2) Sanificare tutti gli utensili e i macchinari usati per la produzione di alimenti;

    3) Lavare le mani prima, durante e dopo la preparazione degli alimenti;

    4) Refrigerare gli alimenti preparati in piccoli contenitori, per garantire un rapido abbattimento della temperatura;

    5) Evitare le contaminazioni tra cibi, avendo cura di tenere separati i prodotti crudi da quelli cotti;

    6) Cuocere gli alimenti di origine animale;

    7) Prestare attenzione al consumo di uova crude o poco cotte, di gelati e zabaioni fatti in casa, o altri alimenti preparati con uova sporche o rotte;

    8) Consumare solo latte almeno pastorizzato o bollito.

    Fattori di rischio della salmonellosi

    I fattori che possono aumentare il rischio di infezione da salmonella sono le attività che possono portare a stretto contatto con il batterio e le malattie che possono indebolire la resistenza alle infezioni in generale.
    Qui di seguito ci sono i principali fattori di rischio.

    Viaggi internazionali
    L’infezione da Salmonella è più comune nei paesi in via di sviluppo, secondo i medici la causa è la scarsa igiene, in realtà la popolazione delle nazioni povere ha un alimentazione poco salutare.
    La frutta costa molto e quindi mangiano quasi sempre cibi cotti e spesso fritti molto riso, fagioli, carne di maiale e uova.
    Questo tipo di alimentazione non nutre perché la cottura distrugge le sostanze nutrienti, inoltre mangiando poca frutta, verdura e noci, spesso hanno una carenza di vitamine e sali minerali.
    Il sistema immunitario è debole e l’intestino deve fare un lavoro eccessivo per digerire questi cibi cotti.

    Possedere un rettile o un uccello in casa
    Alcuni animali, soprattutto uccelli e rettili, possono essere infettati con il batterio della salmonella.

    Vivere in abitazioni in gruppo
    Le persone che vivono nei dormitori del collegio o nelle case di cura potrebbero essere più a rischio di infezione, semplicemente perché sono a contatto con più persone.

    Disturbi dello stomaco o dell’intestino

    Il corpo ha molte difese naturali contro l’infezione da salmonella. Ad esempio, l’acidità dello stomaco può uccidere molti tipi di batteri della salmonella.
    Ma alcune malattie o farmaci possono bloccare le difese naturali, alcuni esempi:

    1. Antiacidi. Abbassando l’acidità di stomaco permettono alla salmonella di sopravvivere.
    2. Malattie infiammatorie intestinali. Questi disturbi (per esempio il morbo di Crohn e la colite ulcerosa) danneggiano la parete dell’intestino e rendono l’intestino più vulnerabile ai batteri della salmonella.
    3. Uso recente di antibiotici. Questo può ridurre il numero di batteri “buoni” nell’intestino e può compromettere la capacità di combattere l’infezione da salmonella.
    4. Problemi immunitari
      Le seguenti malattie o farmaci sembrano aumentare il rischio di contrarre la salmonella alterando il sistema immunitario:
    • AIDS
    • Anemia falciforme
    • Malaria
    • Farmaci anti-rigetto dopo un trapianto d’organo
    • Cortisonici

    Come si trasmette la salmonella?

    Il batterio della Salmonella si può trovare nei prodotti alimentari come carne, uova e pollame crudi oltre alla frutta non lavata.
    Il cibo si può contaminare se entra a contatto con le superfici degli utensili che in precedenza erano state utilizzate con la carne cruda o altri prodotti contaminati con la salmonella. Questo fenomeno si chiama contaminazione crociata.

    Negli ultimi anni, il CDC negli USA ha ricevuto segnalazioni di diversi casi di salmonella mangiando germogli di erba medica crudi, coltivati in terreni contaminati.
    È possibile prendere la salmonella dagli animali domestici, soprattutto dai rettili come serpenti, lucertole, iguana e tartarughe.

    La salmonella può diventare un’infezione cronica, anche se non si sentono sintomi.
    Inoltre, anche se è possibile non avere sintomi, si può diffondere la malattia se non si lavano le mani prima di preparare il cibo per gli altri.
    Per sapere se non si è più contagiosi, servono le analisi di laboratorio che controllano la presenza dei batteri della Salmonella nel sangue.

    Come si elimina il batterio?

    I batteri della salmonella sopravvivono per mesi o anni negli escrementi, liquami, cibi e mangimi a temperatura ambiente.
    Possono sopravvivere a temperature vicino allo zero o minori, ma subiscono dei danni strutturali.
    Per essere sicuri di eliminare il virus bisogna cuocere i cibi per 10 minuti alla temperatura di 72°, in alternativa si può tenere ad una temperatura di 57° per 40 minuti.

    Quali sono i sintomi della salmonellosi?

    I sintomi più comuni della salmonellosi sono:

    • Diarrea (che può contenere sangue o muco),
    • Febbre,
    • Crampi addominali,
    • Nausea,
    • Vomito
    • Mal di testa.

    La disidratazione si può verificare specialmente nei neonati e negli anziani.
    Dopo aver inghiottito i batteri della Salmonella, deve passare un periodo di incubazione fra sei e 72 ore per ammalarsi.
    Per capire la causa della malattia, è necessario sapere dove si stava e cosa si è mangiato e bevuto nei tre giorni precedenti.
    La malattia di solito dura un paio di giorni, ma i batteri della salmonella possono essere presenti nelle feci per diverse settimane.

    Complicanze dell’infezione da salmonella

    C’è il rischio dell’infiltrazione del batterio nel sangue che può portare i batteri negli organi vitali e causare:

    • Meningite – se penetra nelle membrane di rivestimento del cervello
    • Endocardite – se penetra nelle membrane che rivestono il cuore
    • Osteomielite – in caso di infiltrazione nelle ossa e nel midollo spinale.
    • Artrite reattiva – provoca infiammazione acuta alle articolazioni, agli occhi (come congiuntivite e uveite), agli organi genitali (per esempio la prostatite) e urinari (come l’uretrite).

    Diagnosi della salmonella

    Ci sono tante malattie che possono causare diarrea, febbre o crampi addominali.
    Determinare se la Salmonella è la causa della malattia dipende dagli esami di laboratorio che identificano la Salmonella nelle feci di una persona infetta.
    Una volta individuata la Salmonella, servono ulteriori test per determinare il tipo specifico.

    Come si cura la salmonellosi? Qual è la terapia?

    Dato che molte malattie possono causare sintomi simili, il medico può inviare un campione di feci al laboratorio per le analisi.
    Se si soffre di salmonellosi e l’infezione non è grave (cioè non si è diffusa oltre il sistema gastrointestinale), il medico probabilmente dice di aspettare la guarigione senza terapie.
    Il medico probabilmente prescrive gli antibiotici se l’infezione è grave, se il tipo di salmonella è ad alto rischio oppure se non si è in grado di combattere l’infezione.
    Alcune persone con salmonellosi potrebbero dover rimanere in ospedale per essere curati per la disidratazione (un livello eccessivamente basso di liquido nel corpo) che può essere una complicanza della diarrea.
    In caso di grave infezione da Salmonella servono ulteriori test per determinare il tipo specifico di malattia e quali antibiotici possono essere utilizzati per trattarlo.

    Rimedi per la salmonellosi secondo la medicina naturale e l’igienismo

    In base all’igienismo di Shelton e Lezaeta, la causa dei sintomi non è il batterio, ma l’intestino che non funziona correttamente perché è pieno di tossine a causa dell’alimentazione e di uno stile di vita inadeguati.
    In realtà la salmonella è un batterio controllato dal sistema immunitario che evita una crescita eccessiva, ma se questo non avviene significa che il corpo non funziona correttamente.
    La soluzione è il digiuno per circa 3 giorni, in questo modo il sistema digerente riposa e il corpo può dedicare le energie all’eliminazione delle tossine, virus, batteri e parassiti in eccesso.
    Il digiuno dev’essere seguito da un’alimentazione a base di verdura e frutta cruda, ma evitando quella lassativa (pesche, meloni, prugne, kiwi, mango, fichi, anguria), prima di ritornare all’alimentazione normale.

    Come si può prevenire la salmonellosi?

    1. Bisogna fare attenzione al pollame crudo, manzo e maiale:

    • Avvolgere le carni fresche nei sacchetti di plastica al mercato per impedire al sangue di gocciolare su altri alimenti.
    • Mettere la carne subito nel congelatore e tenerla meno possibile a temperatura ambiente.
    • Non cucinare il cibo su un piatto non lavato su cui precedentemente è stata la carne cruda, pollame, maiale, pesce o frutti di mare.
    • I taglieri utilizzati per pollame, maiale, manzo, pesce o per la preparazione di frutti di mare devono essere lavati immediatamente dopo l’uso per evitare la contaminazione crociata con altri cibi.
    • Evitare di mangiare carne cruda o poco cotta. Anche se il colore della carne solitamente cambia da rosso a grigio quando è completamente cotta, non è un test affidabile per sapere se è sicura da mangiare.

    2. Evitare di mangiare uova crude o degli alimenti contenenti uova crude.
    Le uova crude non possono essere riconosciute in alcuni alimenti come il tiramisù, gelato artigianale, maionese fatta in casa, zabaione, pasta e glassa.
    3. Evitare di bere latte non pastorizzato.
    4. Prima di mangiare, lavare frutta e verdura.
    5. Effettuare un lavaggio a mano accurato prima e dopo la preparazione del cibo.

    6. Lavarsi le mani (specialmente i bambini) immediatamente dopo aver toccato i rettili, le feci di animali o gli alimenti per animali.
    7. Non tenere i rettili come animali domestici nelle case con persone immunocompromesse o bambini piccoli.

    Le cosiddette malattie a trasmissione oro-fecale, come la salmonellosi, il tifo, le dissenterie, sono infatti provocate dalla ingestione di microbi che a loro volta provengono dalle feci di uomini e/o animali.

    Non è necessario essere malati per immettere nell’ambiente batteri patogeni. La salmonella può essere presente nelle feci di una persona che non accusa alcun disturbo. Lo stafilococco può trovarsi nella gola di una persona “sana” e, per un colpo di tosse, può contaminare un alimento, moltiplicarvisi e provocare malattia in chi consuma l’alimento.
    Per la contaminazione dei cibi da cattiva igiene dell’alimentarista, da materie prime, da attrezzature, da contatto tra cibi crudi e cibi cotti, da cibo ottenuto da fonti incerte, si rimanda al capitolo “Fattori di rischio delle malattie trasmesse da alimenti e azioni di prevenzione”.

    Le malattie trasmesse dagli alimenti (Mta) possono essere definite: INTOSSICAZIONI: quando sono causate da un alimento che contiene sostanze chimiche velenose o tossine prodotte da microrganismi (ad es. intossicazioni da funghi velenosi, intossicazione da tossina botulinica che può essere presente in alimenti conservati, preparati senza le necessarie precauzioni).

    INFEZIONI: quando la causa della malattia è da imputare alla presenza di microrganismi nell’alimento (come ad esempio tifo, epatite virale, brucellosi). TOSSINFEZIONI: quando la malattia è provocata da microrganismi che si moltiplicano nel nostro corpo producendo tossine.
    Per dare un’idea della dimensione del problema nella nostra realtà, basti ricordare che nel periodo 1988-2002 in Emilia-Romagna si sono verificati più di 1.700 episodi epidemici (due o più casi di malattia correlati al consumo di un alimento comune) che hanno coinvolto con sintomi, complessivamente, 14.532 persone. Il 67% di queste persone aveva consumato alimenti in ristoranti, pasticcerie, rosticcerie, mense collettive, sagre o in altri esercizi di preparazione e vendita di alimenti.
    Spesso si tratta di malattie non gravi, ma che a volte possono assumere caratteri preoccupanti, specie nei bambini e negli anziani o quando si manifestano in forma di vere e proprie epidemie (è il caso di episodi che hanno riguardato ristorazioni collettive).
    Le tossinfezioni alimentari sono eventi spiacevoli non solo per gli sfortunati consumatori di cibi inquinati, ma anche per i titolari di laboratori e degli esercizi da cui proviene l’alimento incriminato, in quanto possono comportare conseguenze gravi di ordine amministrativo (sospensione della autorizzazione), civile (risarcimento danni) e anche penale.
    Salmonella, Stafilococco enterotossico, Clostridium botulinum e Clostridium perfrigens
    I microbi che possono procurare tossinfezioni sono molti. Quelli più frequentemente chiamati in causa sono i seguenti:
    Salmonella, Stafilococco enterotossico, Clostridium botulinum e Clostridium perfrigens.
    Prendiamo in esame schematicamente ognuno di questi microbi e le conseguenze che può provocare la loro presenza nei cibi.

    Salmonelle
    Localizzazione: intestino di persone ammalate o infette, uova, intestino e carni di animali ammalati o infetti, frutti di mare, ortaggi inquinati da liquami di fogne.
    Contaminazione degli alimenti da parte della persona: mani sporche di feci.
    Pericolosità: negli alimenti si moltiplicano determinando tossinfezioni dopo 12-24 ore dall’ingestione e provocando alle persone coinvolte dolori addominali, diarrea, vomito, malessere generale, febbre e cefalea.
    Alimenti pericolosi: cibi crudi a base di carne (soprattutto suino e pollame), frutti di mare, latte, latticini, uova; cibi cotti contaminati dopo la cottura.
    Temperatura inadatta alla moltiplicazione dei microbi negli alimenti: al
    di sotto di +4°C; al di sopra di +60 °C.
    Prevenzione:
    1) Lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso dei servizi igienici.
    2) Proteggere gli alimenti da consumare crudi separandoli da quelli già cotti, conservandoli a temperature idonee.
    3) Dividere gli spazi in cui vengono manipolati i prodotti crudi dagli spazi adibiti al cibo già cotto per impedirne la contaminazione.
    4) Mantenere una netta distinzione fra piani di lavoro, zone di lavaggio dei prodotti e sedi di conservazione per evitare che prodotti contaminati all’origine (gusci di uova imbrattate di escrementi, carni di pollo) possano contaminare gli altri alimenti.
    Stafilococco enterotossico
    Localizzazione: mucose del naso, della gola, dell’intestino, foruncoli, pustole del viso, avambracci, mani e dita.

    Contaminazione degli alimenti da parte della persona: tramite starnuti, colpi di tosse, manipolazione (mani affette da lesioni pustolose).
    Pericolosità: negli alimenti si moltiplica e produce una tossina (resistente al calore) che, una volta ingerita, scatena una sindrome acuta di tipo gastrointestinale nel breve tempo: 1-7 ore.
    Alimenti pericolosi: quelli a base di carne, pesce, latte, latticini, uova, creme di uova (sia crudi che cotti).
    Temperatura inadatta alla moltiplicazione del microbo: al di sotto di +4°C; al di sopra di +60°C.
    Prevenzione:
    1) Scrupolosa igiene personale degli alimentaristi.
    2) Astenersi dalla manipolazione diretta dei cibi quando si è affetti da infiammazioni del naso o della gola, foruncoli, “giraditi”, paterecci alle mani. In caso di assoluta necessità di lavorare, occorre proteggere naso e gola con mascherine e le mani con guanti a perdere.
    3) Conservare gli alimenti sia crudi che cotti a temperature inadatte alla moltiplicazione dei microbi.
    Clostridium botulinum
    Localizzazione: suolo e acque, intestino umano e degli animali, vegetali.
    Contaminazione degli alimenti: presenza di spore in origine o per cattiva manipolazione.
    Pericolosità: in condizioni di anaerobiosi (mancanza di ossigeno), specialmente nei cibi a bassa acidità, si ha la vegetazione delle spore con moltiplicazione batterica e produzione di tossine. Il periodo di incubazione dall’ingestione al manifestarsi dei sintomi è di 12-36 ore (qualche giorno nel caso in cui la tossina ingerita sia scarsa). Può portare a morte per paralisi respiratoria o cardiaca.
    Alimenti pericolosi: conserve, insaccati, prosciutti, formaggi, pesci affumicati preparati in casa o, comunque, con modalità non idonee.
    Prevenzione:
    1) Preservare gli alimenti da possibili contaminazioni.
    2) Applicare le tecniche e i metodi di conservazione idonei a distruggere le spore o ad impedire la moltiplicazione di tossina preferendo, comunque, le preparazioni derivanti da stabilimenti autorizzati ad effettuare tali preparazioni.
    3) Poiché la moltiplicazione del C. botulinum causa spesso la emanazione di cattivi odori e produzione di gas dagli alimenti conservati, è norma di elementare prudenza distruggere le conserve in qualsiasi modo alterate, le scatole rigonfiate e i barattoli con i coperchi sollevati.
    4) L’ebollizione per 15 minuti distrugge la tossina, ma non la spora.
    Clostridium perfringens
    Localizzazione: intestino di persone o di animali infetti, suolo.
    Pericolosità: nelle carni contaminate, tenute a temperature favorevoli alla moltiplicazione del germe, le spore si trasformano in forme vegetative in grado di provocare la tossinfezione dopo 9-24 ore dall’ingestione dell’alimento; i sintomi sono costituiti da diarrea e dolori addominali.
    Alimenti pericolosi: carni cotte, soprattutto quelle arrotolate.
    Temperature inadatte allo sviluppo dei microrganismi: inferiori a +4°C; superiori a +60°C.
    Prevenzione:
    1) Lavarsi accuratamente le mani dopo l’uso dei servizi igienici

    2) Tenere le carni cotte da consumare calde a temperature superiori a 60°C.
    3) Tenere le carni cotte da consumare fredde o da riscaldare prima del consumo a temperatura non superiore a + 4°C, avendo l’avvertenza di sezionare in piccoli pezzi le carni cotte arrotolate onde consentire il rapido raffreddamento anche delle parti interne che sono le più pericolose ai fini delle tossinfezioni.

    COME EVITARE LA CONTAMINAZIONE DEGLI ALIMENTI
    I batteri non si vedono ad occhio nudo, però si conoscono le vie, i percorsi obbligati che compiono per diffondersi. È in questi percorsi che possiamo agire.

    Il genere Salmonella è caratterizzato da bacilli Gramnegativi, asporigeni, anaerobi facoltativi. Fermentano il glucosio, producendo gas, degradano le proteine solforate con produzione di H2S, riducono i nitrati e non producono citocromo-ossidasi. La maggior parte non fermenta il lattosio. Possedendo flagelli peritrichi, sono tutte mobili tranne S. Gallinarum e S. Pullorum. I sierotipi sono diversificati secondo l’antigene somatico “O”, l’antigene flagellare “H” e l’antigene di superficie “Vi”. Secondo l’antigene “O”, si distinguono nei sierogruppi A, B, C1, C2, D ed E.
    I bacilli del genere Salmonella sono presenti nell’ambiente e possono essere sia commensali sia patogeni per uomini e per vari animali; alcuni sierotipi lo sono esclusivamente per l’uomo (es. S. typhi e S. paratyphi A e C), altri si adattano anche ad altri animali (S. typhimurium).
    Nell’uomo sono causa di due patologie infettive:
    □ la febbre tifoide e paratifoide
    □ le salmonellosi minori
    L’infezione da salmonella è trasmessa per via oro-fecale attraverso l’ingestione di cibi o bevande contaminate.
    II periodo di incubazione è molto breve, i sintomi della malattia infatti possono manifestarsi anche solo dopo 12 ore dall’ingestione del batterio. I sintomi interessano il tratto gastrointestinale e sono rappresentati da:
    □ Dolore addominale
    □ Nausea e vomito
    □ Febbre e diarrea (feci di un forte color verde scuro)
    □ Malessere generale.
    Tale patologia ha generalmente decorso breve e termina con la guarigione, ma non è da sottovalutare in soggetti più a rischio come bambini e anziani.

    La Salmonella typhi è un sierotipo di Salmonella enterica sottospecie enterica ed è responsabile della febbre tifoide. Questo microrganismo può essere trasmesso per via oro-fecale, viene quindi espulso con le feci umane e può contaminare acque, cibi, o con il contatto diretto con una persona affetta, in caso di una scarsa igiene personale. La Salmonella typhi possiede tre importanti fattori antigenici: il fattore, o antigene somatico; il fattore V, o fattore capsulare; e il fattore H, o antigene flagellare. Molti casi di salmonellosi sono causati da cibo infettato da Salmonella enterica, che spesso infetta bovini e pollame, insieme ad alcuni animali domestici, tra cui i gatti e i criceti, che si sono dimostrati portatori di tale infezione nei confronti degli uomini.

    Tuttavia alcune ricerche nei sacchetti degli aspirapolvere hanno dimostrato che i gatti domestici hanno un ruolo come riserva di batteri; questo risulta più probabile se chi ha contatti con il gatto ha contatti con possibili fonti di infezioni come nel caso di chi lavora con capi bovini o chi lavora in cliniche veterinarie. Il pollame ruspante e le uova di oca possono contenere batteri di Salmonella enterica principalmente nell’albume, anche se non tutte le uova sono infettate.

    Durante la maturazione delle uova a temperatura ambiente tuttavia, il batterio può provocare la rottura della membrana del tuorlo e invaderne così il contenuto. La refrigerazione e il congelamento non uccidono completamente i batteri ma sostanzialmente ne rallentano o ne alterano la crescita. La pastorizzazione (riscaldamento ad una specifica temperatura) e l’irradiamento sono tecniche utilizzate dalle ditte di prodotti alimentari per eliminare il batterio dai cibi che contengono come ingrediente uova fresche come nel caso dei gelati. I cibi preparati in casa con uova fresche come la maionese, alcune torte e i biscotti possono portare e diffondere il batterio della Salmonella se non vengono correttamente cotti.

    Per quanto concerne Salmonella typhi, essendo questa trasmessa principalmente attraverso l’acqua, si è ottenuta un efficace prevenzione depurando le acque destinate ad essere potabili, con opportuni metodi di filtrazione ed il trattamento con il cloro. Nei paesi più sviluppati questo tipo di Salmonelle sono infatti meno diffuse, grazie appunto alla depurazione delle acque. Non scordiamo che la Salmonella typhi è anche uno dei patogeni con diffusione esclusivamente umana.

    La Salmonella è una della maggiori cause di avvelenamento da cibo in tutto il mondo. Nei soli Stati Uniti, sono approssimativamente stimati in 40.000 i casi di salmonellosi (la malattia provocata dalla salmonella). Considerato che sono moltissimi i casi di media gravità che non vengono né diagnosticati né rendicontati, il numero delle infezioni potrebbe essere anche trenta o più volte superiore.

    La salmonella è un batterio mobile (capace di movimenti spontanei), di forma allungata. Fanno eccezione la Salmonella gallinarum e la Salmonella pullorum che non sono mobili. La Salmonella è un batterio Gram-negativo, non sporigeno. Il numero di ceppi conosciuti (tecnicamente definiti sierotipi) di questi batteri è superiore a 2300. La dose minima infettante può essere inferiore a 15-20 cellule. La sensibilità individuale dipende dall’età e dalla natura del ceppo di Salmonella.

    La maggior parte delle persone infettate dalla Salmonella sviluppa diarrea, febbre e crampi addominali, dalle 12 alle 72 ore dopo il contagio. La malattia ha una durata che varia dai 4 ai 7 giorni e la maggioranza delle persone recupera pienamente, senza trattamenti particolari. Tuttavia, in taluni individui, la diarrea è così grave da richiedere il ricovero ospedaliero. In questi pazienti, la Salmonella può trasferirsi dall’intestino al flusso sanguigno, quindi infettare altri organi e, se non trattata prontamente con antibiotici, può provocare la morte.

    Gli anziani, i neonati e gli individui con un sistema immunitario danneggiato, sono i soggetti a maggior rischio di contrarre la malattia, in forma grave. Gli ammalati di AIDS soffrono frequentemente di salmonellosi (circa 20 volte di più rispetto al resto della popolazione) ed hanno episodi ricorrenti. Le persone che hanno sofferto di diarrea solitamente hanno un completo recupero, sebbene possano essere necessari parecchi mesi prima di riacquistare le normali abitudini intestinali. La Salmonella typhi e Salmonella paratyphi provocano, negli esseri umani, la febbre tifoide o paratifoide.

    Sono in grado di infettare vari organi, causando gravi lesioni, il tasso di mortalità della febbre tifoide è del 10%, paragonato a meno dell’1% della maggior parte delle forme di salmonellosi. La Salmonella vive nel tratto intestinale degli esseri umani e di altri animali, compresi gli uccelli. Si trasmette agli esseri umani attraverso alimenti contaminati da feci animali. Gli alimenti contaminati sono solitamente di origine animale come carne bovina, pollame, latte, uova, ma potenzialmente tutto il cibo può essere contaminato, compresa la verdura. Uno studio condotto nel 1990 ha dimostrato come, ad esempio, circa il 50% del pollame sia fresco che congelato contenga dei batteri.

    La carne cruda di molti animali è in origine contaminata ma, fortunatamente, la cottura distrugge la Salmonella. Gli alimenti si possono contaminare anche venendo a contatto con le mani non lavate di un operatore infetto, che ha trascurato di farlo dopo l’uso del bagno. Le contaminazioni crociate negli alimenti dovrebbero essere evitate. Si dovrebbe tenere la carne cruda in un luogo separato dal cibo cotto e da quello pronto per il consumo. Mani, taglieri, banconi e altri utensili, dopo essere venuti a contatto con cibo non cotto dovrebbero essere adeguatamente lavati. La disinfezione delle superfici di preparazione dei cibi, dei lavelli ecc. potrà poi prevenire le infezioni crociate.

    I surgelati
    Un cenno particolare meritano i surgelati che offrono prodotti validi sia dal punto di vista nutrizionale che igienico purché l’alimento di partenza sia di buona qualità, surgelato con tecniche adeguate e la sua conservazione (dal luogo di produzione a quello di consumo) sia effettuata in modo corretto. Occorre ricordare che il processo di surgelazione può essere effettuato esclusivamente presso laboratori di produzione autorizzati.

    È molto importante che il trasporto degli alimenti surgelati sia effettuato in condizioni tali che la temperatura, in ogni punto del prodotto, non sia mai superiore ai -18°C.
    All’atto del ricevimento delle merci è opportuno controllare la consistenza e la forma del prodotto.
    Le attrezzature frigorifere, anche al piano di massimo carico, devono mantenere la temperatura costante.
    Gli apparecchi “a pozzo” devono portare all’interno una chiara indicazione della linea di massimo carico, che non deve essere superata.

    Le celle di conservazione devono essere munite di termometri tarati e posizionati in modo da garantire la massima visibilità.
    Le celle dovranno essere messe in posizioni tali da non essere esposte a raggi del sole o ad altre fonti di calore.
    Quando non è possibile procedere alla cottura dell’alimento ancora congelato, è preferibile che il processo di scongelamento avvenga a temperatura di frigorifero, anche se richiede più tempo dello scongelamento a temperatura ambiente. Occorre infatti ricordare che l’esposizione dell’alimento a temperatura ambientale, anche per tempi relativamente brevi, rende possibile la rapida ripresa della moltiplicazione dei batteri che il processo di surgelazione aveva bloccato, ma non eliminato.

    PRECAUZIONI NEI CONFRONTI DEI CLIENTI
    Anche i clienti, che frequentano bar e negozi, possono essere fonte di contaminazione degli alimenti.
    Il servizio igienico a disposizione del pubblico non deve essere mai lo stesso riservato al personale.
    I cibi sfusi e deperibili vanno protetti mediante vetrinette, banchi o espositori refrigerati o riscaldati, a seconda dei cibi che devono essere conservati.
    Non possono essere lasciati alla mercé di colpi di tosse, starnuti e ditate degli indecisi che potrebbero optare per il bombolone dopo aver afferrato il cornetto.
    È importante infine ricordare che gli alimenti prodotti, messi in vendita e somministrati non devono essere in cattivo stato di conservazione, privati dei loro elementi nutritivi con trattamenti non idonei, non devono contenere coloranti artificiali o additivi chimici che non siano stati autorizzati, non devono contenere eccesso di residui di prodotti usati in agricoltura, tossici per la persona.

    DECALOGO DEL “BUON ALIMENTARISTA”

    1) Curare l’igiene della persona e del vestiario.
    2) Lavarsi e disinfettarsi le mani spesso (dopo l’uso dei servizi igienici, dopo essersi soffiati il naso), usare sapone erogato da un distributore e asciugamani a perdere.
    3) Astenersi dalla manipolazione dei cibi se si è affetti da raffreddore, mal di gola, da lesioni pustolose alle mani. In caso di necessità, proteggersi il naso e la bocca con mascherina e le mani con guanti a perdere.
    4) Tenere i locali di lavoro, di deposito e di vendita in condizioni di perfetta e costante pulizia e ben aerati.
    5) Lavare con soluzioni detergenti e disinfettanti i piani di lavoro, gli utensili, i macchinari, almeno alla fine di ogni turno di lavoro.
    6) Tenere i cibi a temperature inadatte alla moltiplicazione dei microbi.
    7) Ricordare che gli alimenti più a rischio di provocare tossinfezioni sono: carni tritate, carni da consumare crude, minestre e pietanze a base di carne o in brodo di carne, pesci e frutti di mare, uova e cibi a base di uova, latte, latticini e cibi contenenti gli stessi.
    8) Proteggere gli alimenti mediante vetrinette, espositori, banchi, per impedire qualunque contaminazione anche da parte dei clienti.
    9) Evitare di toccare i cibi con le mani, usando, invece, forchette, cucchiai, spatole, tovaglioli, carta ed altri oggetti idonei allo scopo.
    10) Tenere lontano mosche, topi e insetti (rifiuti in contenitori chiusi, reticelle alle finestre).

  • Ho trovato un serpente sul mio pianerottolo di casa nel centro … – TPI

    Ho trovato un serpente sul mio pianerottolo di casa nel centro … – TPI

    Momenti di paura a Roma. Sabato 8 settembre 2018 sera, intorno alle ore 22, un serpente è stato ritrovato da una ragazza sul pianerottolo di un appartamento di via Angelo Brunetti, a due passi dalla centralissima Piazza del Popolo e dalla famosa via del Corso.

    Il serpente ritrovato in una palazzina del centro di Roma

    No, nessun serpente esotico scappato da qualche teca di un vicino, ma un rettile selvatico arrivato dentro la palazzina da non si sa bene dove. Forse dal vicino Tevere o qualche giardinetto pubblico.

    Il rettile, intento nel vagare per le scale e alla ricerca di una via di uscita, è stato ripreso dai cellulari dei condomini impauriti e stupiti dal ritrovamento.

    Immediatamente sono stati ovviamente chiamati i carabinieri che però, non potendo fare “recupero rettili”, hanno invitato a chiamare prima i vigili del fuoco e poi il gruppo forestale. Infine l’invito a sentire la protezione civile.

    Una volta amaramente constatato che nessuno si poteva occupare del recupero dell’animale, è scattata la ricerca su internet degli specialisti del caso.

    serpente centro roma video

    Il serpente ritrovato nel centro storico di Roma

    Trovato il numero di riferimento è partita la chiamata a cui ha però risposto una voce registrata, un disco, che – essendo passate da qualche ora le 17,30 – segnalava la chiusura degli uffici e spiegava come “salvare” da soli diversi tipi di specie…

    Insomma, nessuno poteva intervenire. Nuovamente allertati, dopo circa un’ora e mezza dal particolare ritrovamento, sono quindi arrivati sul posto i carabinieri che hanno monitorato la situazione mettendo in salvo l’animale a quel punto arrivato in strada tramite le scale del palazzo.

    Nel frattempo, la presenza in strada del rettile ha attirato l’attenzione di diversi passanti, turisti e dei condomini delle palazzine circostanti che hanno assistito alla scena dalle loro finestre tra il curioso e il preoccupato. “Non è che ce ne sono altri in giro”, ha esclamato qualcuno. Chissà.

  • Serpenti velenosi, le stagioni più a rischio: vipere in autunno – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Serpenti velenosi, le stagioni più a rischio: vipere in autunno – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Vipere

    Vipere, la stagione più a rischio e come agire

    Con l’arrivo della stagione autunnale, sono più frequenti le passeggiate nei boschi a caccia di funghi o in cerca di un po’ di relax. Andando per boschi o campagne aumenta il rischio d’incontrare la fauna selvatica locale tra cui i serpenti.

    Non tutte le persone sanno tuttavia riconoscere la differenza tra le specie di rettili, come ad esempio i serpenti comuni come le bisce o biacchi e altri rettili.

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia, diffuse in tutte le regioni, tranne in Sardegna, dove non è registrata la presenza di serpenti velenosi.

    Il timore di essere morsi da una vipera è piuttosto frequente. A differenza degli paesi, si registra tuttavia un tasso di mortalità da morso da Vipera molto basso, attorno all’1%.
    Il veleno della vipera è pericoloso per l’uomo ma anche per gli animali domestici. I bambino o le persone con precarie condizioni di salute dovranno essere più prudenti.

    Rischio morsi vipere

    Le vipere mordono solo per difesa quando si sentono minacciate dalla vicinanza dell’uomo o di un animale. Tendenzialmente, tranne la specie più aggressiva, tendono a scappare.

    Luoghi a rischio vipere

    Le vipere prediliggono come tutti i rettili il calore diretto dei raggi solari, le superficie calde e luoghi dove trovare rifugio. Gli ambienti più frequenti e a rischio sono pertanto le pietraie esposte al sole, i muri a secco, le fascine di legna, tronchi d’albero tagliati e accatastati, vecchie case abbandonate, pagliai e infine le rive dei corsi d’acqua e degli stagni.

    Le vipere vivono in ambienti boscosi non folti, sono più frequenti nei prati, campi o orti abbandonati. Raramente si arrampicano sugli alberi.

    ambiente vipereVipera su roccia

    Stagioni rischio vipere

    L’attività delle vipere si svolge nei mesi più caldi. Dalla primavera all’autunno (aprile- ottobre/novembre). Nel mese invernale, vanno in letargo nelle tane.

    Escono dal rifugio per scaldarsi al sole nel periodo primaverile quando inzia anche la stagione dell’accoppiamento. La femmina tiene in incubazione le uova durante tutto il periodo estivo.

    Le nascite avvengono nel periodo autunnale. I cuccioli sono seguiti solo per qualche giorno dalla madre per poi disperdersi. I piccoli di vipera nascono già muniti di veleno.

    Ci sono diverse leggende al riguardo della nascita delle vipere. C’è chi sostiene che la vipera partorisca sugli alberi per non farsi mordere dai piccoli. Sembra che sia una leggenda, in quanto la vipera fatica a salire sugli alberi. Di norma la vipera partorisce a terra o su arbusti che non superano la decina di centimetri da terra.

    In autunno, quando la temperatura diminuisce, fanno ritorno al rifugio invernale. Possono trascorrere il letargo in gruppo o in modo isolato.

    Cosa fare in caso di morso vipera

    La pericolosità del morso dipende da diversi fattori. A partire dal punto in cui ha morso la vipera, l’età della vipera e se le ghiandole velenifere sono piene, ovvero se la vipera ha morso o no un altro animale prima. Gli esemplari più giovani sono meno pericolosi.

    Di norma la vipera teme l’uomo e tende a scappare. I rischi di morso sono piuttosto ridotti in quanto se la vipera sente delle vibrazioni in avvicinamento, si allontanta.

    Questa specie non si avvicina nei luoghi in cui sente forti vibrazioni. E’ suggerito battere forte i piedi sul terreno durante le escursioni o fare rumori con forti vibrazioni, in punti dove vi potrebbe essere il rischio d’incontrarle.

    Umani morsi da vipere

    La prima cosa da fare è non farsi prendere dalla paura. Restare il più possibile calmi, evitando movimenti veloci, per non far aumentare il battito cardiaco e di consguenza il flusso di veleno che si potrebbe espandere più velocemente nel circuito linfatico.

    Evitare d’incidere la ferita e succhiare il veleno in quanto la bocca e mucose possono venire a contatto con il sangue e con il veleno.

    Immobilizzare l’arto con stecche per poter ridurre i movimenti e la diffusione per via linfatica del veleno.

    Trasportare il paziente al più vicino ospedale chiamando il 118 e contattare subito un centro antiveleno.

    Le persone più a rischio sono i cacciatori di funghi, i cacciatori, ma anche scalatori, arrampicatori, escursionisti e agricoltori.

    Animali morsi da vipere

    Cane di fronte ad una vipera

    La vipera se prese di sorpresa attacca. Il rischio che morda animali è più frequente, nello specifico i cani che sono più curiosi.

    Il cane attratto dal rettile e dagli odori è più esposto al pericolo d’incontrare una vipera. Tende ad avvicinarla con il naso per annusarla ed infastidirla. La vipera per difesa potrebbe di conseguenza mordere il cane sul naso e purtroppo, il veleno della vipera si rivela letale.

    Leggi anche–> Cani morsi da vipera, ecco cosa fare in questi casi

    Vipere in Italia

    Le vipere sono gli unici serpenti velenosi in Italia. Ci sono quattro specie distribuite in tutte le regioni ad eccezione della Sardegna dove non sono presenti serpenti velenosi.

    La Vipera aspis è quella più comune, diffusa sulle Alpi e sugli Appennini. Prediligge luoghi caldi e asciutti, ha un’ indole mite e solitamente fugge.
    La Vipera berus o marasso palustre, è soprattutto diffusa in montagna nel Nord Italia. Si tratta di una specie piuttosto aggressiva in quanto se viene provocata attacca.
    La Vipera Ammodytes o viper del corno è diffusa nel nord-est dell’Italia, anche nelle Dolomiti Ha un piccolo corno sulla punta del muso. Ama le zone aride, pendii e pietraie. Non è aggressiva ma il suo veleno è il più pericoloso rispetto alle altre specie.

    Infine, la Vipera Ursinii o Vipera dell’Orsini, diffusa nell’Appennino Abruzzese ed Umbro-Marchigiano, soprattuto sul Gran Sasso. Una vipera dalle dimensioni piccole, meno pericolosa rispetto alle altre specie.

     C.D.

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  • Dopo i cat café, ecco il bar con serpenti e lucertole – Quotidiano.net

    Dopo i cat café, ecco il bar con serpenti e lucertole – Quotidiano.net

    I cat café? Superati. A Phnom Penh, la capitale della Cambogia, ha aperto un bar che propone bibite e bevande da sorseggiare in compagnia di un vasto campionario di rettili. O magari di uno scorpione gigante, se è più il vostro genere. È l’ultimo dei locali a tema animalesco a fare il giro delle news, sebbene in realtà i caffè con rettili non siano una novità assoluta in Asia: in Giappone già ne esistono diversi.

    UN CAFFÈ CON IL PITONE
    Al Reptile Cafe puoi accontentarti di ammirare le varie specie ospitate nelle teche di vetro alle pareti, mentre gusti il tuo americano a distanza di sicurezza. Oppure, senza pagare tariffe extra, puoi scegliere il rettile che ti sta più simpatico e farti portare al tavolo, per coccolarlo, un pitone albino, una serpe del grano, una tartaruga, una iguana, un drago barbuto (lucertoloni originari dei deserti australiani)… Sono tutti abituati alla presenza e al contatto umano e, a patto di trattarli con la dovuta delicatezza, si prestano anche ai selfie.

    RETTILI, CHE PASSIONE
    Il proprietario, il trentenne Chea Raty, ha cominciato tre anni anni fa a collezionare amici con le squame, oltre a ragni e insetti. Una passione che ha poi deciso (previa autorizzazione del ministero) di condividere con i clienti del bar, nella speranza di aiutare chi ha paura di serpenti e affini a capire che in realtà sono creature docili e carine, ottimi animali da compagnia.

    Leggi anche:
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  • Video shock: ho trovato un serpente sul mio pianerottolo di casa nel … – TPI

    Video shock: ho trovato un serpente sul mio pianerottolo di casa nel … – TPI

    Momenti di paura a Roma. Ieri (8 settembre 2018) sera, intorno alle ore 22, un serpente è stato ritrovato sul pianerottolo di un appartamento di via Angelo Brunetti, a due passi dalla centralissima Piazza del Popolo e dalla famosa via del Corso.

    Il serpente ritrovato in una palazzina del centro di Roma

    No, nessun serpente esotico scappato da qualche teca di un vicino, ma un rettile selvatico arrivato dentro la palazzina da non si sa bene dove. Forse dal vicino Tevere o qualche giardinetto pubblico.

    Il rettile, intento nel vagare per le scale e alla ricerca di una via di uscita, è stato ripreso dai cellulari dei condomini impauriti e stupiti dal ritrovamento.

    Immediatamente sono stati ovviamente chiamati i Carabinieri che però, non potendo fare “recupero rettili”, hanno invitato a chiamare prima i Vigili del Fuoco e poi il gruppo Forestale. Infine l’invito a sentire la Protezione Civile.

    Una volta amaramente constatato che nessuno si poteva occupare del recupero dell’animale, è scattata la ricerca su internet degli specialisti del caso.

    serpente centro roma video

    Il serpente ritrovato nel centro storico di Roma

    Trovato il numero di riferimento è partita la chiamata a cui ha però risposto una voce registrata, un disco, che – essendo passate da qualche ora le 17,30 – segnalava la chiusura degli uffici e spiegava come “salvare” da soli diversi tipi di specie…

    Insomma, nessuno è intervenuto per più di un’ora. Nuovamente allertati, sono quindi arrivati sul posto i Carabinieri che hanno monitorato la situazione mettendo in salvo l’animale a quel punto arrivato in strada tramite le scale del palazzo.

    Curiosa presenza che ha attirato l’attenzione di diversi passanti, turisti e dei condomini delle palazzine circostanti che hanno assistito alla scena dalle loro finestre tra il curioso e il preoccupato. “Non è che ce ne sono altri in giro”, ha esclamato qualcuno. Chissà.

  • L'emozione di vivere la Scienza al Museo Civico di Zoologia – Abitare a Roma

    L'emozione di vivere la Scienza al Museo Civico di Zoologia – Abitare a Roma

    È come sempre all’insegna del divertimento, seppure rigorosamente  scientifico, il programma di attività educative e culturali proposto dal Museo Civico di Zoologia (Via Ulisse Aldrovandi, 18) per i mesi di settembre e ottobre 2018, promosso da Roma Capitale, Assessorato alla Crescita culturale – Sovrintendenza Capitolina ai Beni Culturali con l’organizzazione della Cooperativa Myosotis m.m. e i servizi museali di Zètema Progetto Cultura.

    Ecco il programma delle attività educative e culturali nei mesi di settembre e ottobre 2018

    In programma fino al 14 settembre gli ormai consolidati Campus Scientifici Estivi. “Il Gran Premio delle Scienze” (questo il titolo dei campus estivi di quest’anno) conduce i giovani partecipanti (5-12 anni) a sfidarsi e sfrecciare tra le sale del museo e l’ampio giardino esterno, a suon di esperimenti, prove e gare scientifiche, escursioni in Ville storiche, Riserve e altri Musei del territorio e giochi in inglese, per contendersi gli ambiti, gran premi scientifici.

    Ritornano a settembre gli appuntamenti del weekend al Museo.

    Il sabato si riparte con i laboratori della “Scienza Divertente” rivolti ai ragazzi (5-11 anni) per ingegnarsi con magiche pozioni (22 settembre), andare alla ricerca di serpenti e tartarughe (6 ottobre), o ancora alla scoperta degli stravaganti animali che, muniti di denti o tentacoli, incutono più paura (20 ottobre).

    La domenica è invece dedicata alle partite di Museo – Game, per bambini dai 5 agli 8 anni, per esplorare una misteriosa discovery room (23 settembre) o giocare con i predatori sottomarini (21 ottobre).

    Ogni prima domenica del mese inoltre il museo offre degli appuntamenti dedicati alle famiglie per sperimentare, creare, osservare e giocare con la scienza: gli incontri “ScienzaOfficina” per adulti e bambini dai 5 anni (Experimenta acqua – 7 ottobre) e “Scienza in famiglia” per i bimbi di 3-4 anni, accompagnati dai loro genitori (Colori in volo del 7 ottobre).

    Al programma ordinario si aggiungono gli eventi speciali per festeggiare la riapertura delle scuole e il lungo weekend di Halloween. Il tea-time per docenti e famiglie del 24 settembre e le richiestissime cene e notti al Museo a tema dinosauri per l’inizio della scuola (“A cena con i Dinosauri” del 15 e la “Jurassic Night” del 29 settembre) e lo ZooHalloween per la festività più paurosa dell’anno (“A Cena con gli scheletri” del 26 e 28 ottobre, “Una Notte da Paura!” del 27 e 31 ottobre).

    Un ricco programma all’insegna della scienza, della creatività, dell’inventiva…e tanta voglia di divertirsi!

     

    SPECIALE CAMPUS SCIENTIFICI ESTIVI “GRAN PREMIO DELLE SCIENZE”

    11 giugno – 14 settembre – MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA

    Volge al termine la stagione dei Campus Scientifici del Museo Civico di Zoologia, tra sorprendenti creature terrestri e marine, magiche reazioni chimiche, avvincenti esplorazioni naturalistiche e tanto divertimento per immergersi nel mondo della scienza.

    Fino al 14 settembre però gli avventurosi scienziati (dai 5 ai 12 anni) potranno ancora sfidarsi e sfrecciare tra le sale e l’ampio giardino esterno del Museo, a suon di esperimenti, prove e gare scientifiche, per contendersi gli ambiti gran premi.

     

    PROGRAMMA GIORNALIERO

    OPEN-DAY INSEGNANTI … TEA-TIME 2018

    UN APPUNTAMENTO DEDICATO AI DOCENTI E ALLE LORO FAMIGLIE

    Lunedì 24 settembre 2018 alle ore 17.00, il Museo Civico di Zoologia presenterà, nel corso di un’apertura straordinaria riservata a tutti gli insegnati interessati, i percorsi educativi, i laboratori scientifici, i progetti, le attività sperimentali e ogni novità prevista per l’anno scolastico 2018-19.

    WEEKEND AL MUSEO

    SABATO 15 SETTEMBRE

    A CENA CON “I DINOSAURI” (7-9 ANNI)

    Una nuova emozionante serata al Museo Civico di Zoologia. Un grande gioco a tappe alla ricerca di un misterioso rettile del Mesozoico, che ha abitato il nostro pianeta fino a 65 milioni di anni fa. Impronte, squame e gigantesche uova aiuteranno i valorosi partecipanti a decifrare un enigmatico mistero. Coraggio e audacia saranno le uniche armi necessarie ai protagonisti della serata per scoprire ciò che si nasconde fra le sale del Museo di Zoologia e vivere una memorabile avventura scientifica. E alla fine… pizza per tutti!

    SABATO 22 SETTEMBRE

    SCIENZA DIVERTENTE –  “ESPERIMENTI e POZIONI”

    Tutti pronti per entrare nel laboratorio di uno scienziato? Ecco un’occasione per miscelare e preparare magiche soluzioni.

    Durata: 1h e 30 min    Orari:  15.30 (5-7 anni) – 16.00 (8-11 anni) Costo: 10 € a bambino

    DOMENICA 23 SETTEMBRE

    MUSEO-GAME – “DISCOVERY ROOM” (bambini 5-8 anni)

    Arriva un nuovo e speciale appuntamento del Museo-Game. Questa volta i bambini saranno impegnati in un’esplorazione alla ricerca di una misteriosa sala nascosta… una discovery room in cui scoprire attraverso i sensi gli stravaganti gusti degli animali.

    Durata: 45 min   Orari:  15.00 – 16.00 – 17.00        Costo: 7 € a bambino

    SABATO 29 SETTEMBRE

     “UNA NOTTE DA PAURA… JURASSIC NIGHT” (9-13 ANNI)

    Torna “Una Notte da Paura”: un avventuroso viaggio nella preistoria per salvare un antico e preziosissimo reperto fossile. È solo l’inizio di una lunga notte che coinvolgerà i giovani “esploratori del tempo” in un’indimenticabile esperienza sotto le stelle del Museo Civico di Zoologia. Fra scavi paleontologici e incantevoli giganti del passato i nostri ricercatori attraverseranno le ere geologiche per seguire tracce e scovare indizi in un affascinante viaggio fuori del tempo, tra scienza e immaginazione.

    Al termine della serata tutti a dormire nelle sale del museo, armati di sacco a pelo e materassino!

    SABATO 6 OTTOBRE

    SCIENZA DIVERTENTE “…SERPENTI, TARTARUGHE & CO.”

    Velenosi, striscianti o ripugnanti, ma capaci di attrarre e incuriosire anche i più diffidenti. Un’occasione per osservare da vicino i Rettili, conoscerli e imparare ad apprezzare perfino serpenti e coccodrilli.

    Durata: 1h e 30 min    Orari:  15.30 (5-7 anni) – 16.00 (8-11 anni) Costo: 10 € a bambino

    DOMENICA 7 OTTOBRE 

    SCIENZA IN FAMIGLIA “COLORI IN VOLO!”  (3-4 anni con genitori)

    Ali dai mille colori, antenne piumate e zampe dalle stravaganti forme ci riveleranno le storie e i segreti di alcuni fra i più affascinanti e variopinti esemplari del nostro Pianeta,  conservati  presso il Museo di Zoologia.  La magia dei colori e di misteriosi, incantevoli suoni, ci accompagneranno alla scoperta di questo “universo alato”.

     

    SCIENZOFFICINA  – EXPERIMENTA ACQUA  – adulti e bambini dai 5 anni

    Alla scoperta delle incredibili proprietà dell’acqua attraverso sorprendenti esperimenti scientifici  per realizzare con materiali di recupero un’originale “creazione d’acqua”.

    “PASSEGGIATA SCIENTIFICA” AL MUSEO (adulti e bambini)

    Un modo insolito di visitare il museo? Fai una “passeggiata scientifica” con tutta la famiglia!

    Durata: 1h     Orari: 10.45 – 12.00 – 14.30 – 15.45 – 17.00   Costo: 5,00 € a partecipante (dai 5 anni di età)

    SABATO 13 OTTOBRE

    SCIENZA DIVERTENTE “ANIMALI DA PAURA”

    Denti, tentacoli, pungiglioni, veleni… quali animali incutono più paura e perché? Osserviamo da vicino gli animali considerati più mostruosi e pericolosi ed esploriamo attivamente le caratteristiche principali di queste affascinanti  specie.

    Durata: 1h   Orari:  15.30 (5-7 anni) – 16.00 (8-11 anni) Costo: 10 € a bambino

    DOMENICA 14 OTTOBRE

    EVENTO SPECIALE FAMU – FAMIGLIE AL MUSEO

    In occasione del F@MU 2018, il Museo Civico di Zoologia aprirà le sue porte alle famiglie.

    Durante la manifestazione sarà possibile partecipare a laboratori ed attività scientifiche e creative. Gli educatori museali saranno a disposizione di adulti e bambini che vorranno sperimentare, giocare e divertirsi con la scienza.

    Durata: 1h   Orari:  11.00 – 15.30  – 16.45      Costo: GRATUITO

    SABATO 20 OTTOBRE

    SCIENZA DIVERTENTE “VIETATO NON TOCCARE”

    Un’attività coinvolgente che ci porta a giocare nelle sale del Museo usando olfatto, tatto, udito e vista. Riusciamo a riconoscere gli oggetti dalla loro forma se siamo bendati? E a scoprire le varie specie di insetti e di uccelli solo ascoltandone il verso? Proviamoci insieme in un laboratorio interattivo che mette alla prova i nostri sensi.

    Durata: 1h e 30 min    Orari:  15.30 (5-7 anni) – 16.00 (8-11 anni) Costo: 10 € a bambino

    DOMENICA 21 OTTOBRE

    MUSEO-GAME “PREDATORI SOTTOMARINI” (bambini 5-8 anni)

    Siete pronti per un’altra “partita” del Museo-Game? Questo nuovo viaggio ci condurrà a giocare tra gli ambienti ricostruiti in Museo, a far fronte a diversi imprevisti e cercare il miglior percorso per scovare e individuare le creature più temute della barriera corallina.

    Durata: 45 min   Orari:  15.00 – 16.00 – 17.00        Costo: 7 € a bambino

    SPECIALE ZOOHALLOWEEN 2018

    26 OTTOBRE – 4 NOVEMBRE 2018 – MUSEO CIVICO DI ZOOLOGIA

    ASPETTANDO HALLOWEEN… “A Cena Con Gli Scheletri” (7-9 anni)

     26 e 28 ottobre  ORARIO: dalle 19.30 alle 22.15 (apertura straordinaria); 

    Un’avventurosa serata da brivido vi attende al Museo Civico di Zoologia, aspettando il giorno più spaventoso dell’anno! Ossa e crani spaventosi e misteriosi messaggi da decifrare per risolvere un fitto mistero. Armati solo di tanto coraggio, ci aggireremo nelle sale espositive alla ricerca di preziosi indizi e metteremo alla prova le nostre più straordinarie abilità, per andare alla scoperta  di ciò che si cela dietro l’imponente sala scheletri del Museo di Zoologia. E alla fine… pizza per tutti!

    ZOOHALLOWEEN… Una Notte Da Paura! (9-13 anni)

     27 e 31 ottobre ORARIO: dalle 21.30 alle 08.00 (apertura straordinaria);

    Per allontanare la paura  e celebrare una notte in cui il mondo della fantasia e della realtà finiscono per fondersi… Ritorna al Museo di Zoologia la notte più mostruosa dell’anno! Una straordinaria e indimenticabile avventura notturna per due terrificanti notti di Halloween. Solo i più coraggiosi riusciranno a superare gli insormontabili ostacoli e le ingegnose prove di abilità che nelle oscure sale del Museo aspettano i temerari partecipanti, armati solo di torce e sacchi a pelo.

    BRIVIDI AL MUSEO  5-7 anni

    27 , 28 ottobre e 1 novembre – ORARI di inizio attività:15.00/16.15/17.30

    Sfide a squadre, attività creative e… tanti divertenti brividi, tra zucche, civette, pipistrelli e scheletri alla ricerca dei misteriosi segreti degli animali del Museo.

    HALLOWEEN IN FAMIGLIA – bambini 3-4 anni e genitori

    1 novembre – ORARI di inizio attività:10.30/11.45;

    Una speciale festa in famiglia per celebrare Halloween, conoscere e riconoscere gli affascinanti animali della notte e divertirsi con i laboratori creativi al Museo di Zoologia.

    Per ulteriori informazioni:

    Museo Civico di Zoologia

    via U. Aldrovandi 18 – Roma

    TEL: 0697840700 – FAX: 0632609200

    info@myosotisambiente.it – www.myosotisambiente.it

    Bruno Cimino e Bruna Fiorentino

  • Animali più pericolosi, la Top 10: ci sono leone, squalo e qualche … – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Animali più pericolosi, la Top 10: ci sono leone, squalo e qualche … – www.amoreaquattrozampe.it (Blog)

    Gli animali più pericolosi: dal leone a qualche inatteso killer della natura

    In natura ci sono tantissime specie di animali al mondo. Parliamo di migliaia di migliaia. Ma quali sono gli animali più pericolosi al mondo? Ecco la nostra top 10.

    1) Serpenti: ce ne sono tantissimi letali, sia per il loro morso velenoso – come varie specie di cobra – che per la paurosa usanza di stritolare le loro vittime tra le possenti spire di cui sono dotate (è il caso del Boa Constrictor o dell’anaconda). Statisticamente questi rettili sono responsabili di oltre cinquantamila decessi all’anno.

    2) Leone: è il re della savana, e non a caso. Il suo morso è l’ultima cosa che le sfortunate vittime che incappano in lui sentono al mondo. E non mancano anche gli attacchi agli uomini, spesso dalle conseguenze tristi.

    3) L’elefante: è il mammifero terrestre più grande che ci sia ed è diffuso in alcune paesi dell’Asia ma soprattutto in Africa. E purtroppo, come molti altri animali, è sempre esposto al rischio estinzione per via dell’avorio del quale sono fatte le sue zanne. Se vi colpisce mentre è in carica è finita.

    4) Coccodrilli: Entrate in uno specchio d’acqua con uno di questi mostri a poca distanza e state pur certi che non ne uscirete più, se non nel loro stomaco. Causa più di duemila vittime all’anno e popola diverse zone del mondo.

    Animali più pericolosi, lo Squalo Bianco c’è

    squalo bianco

    5) Squalo Bianco: Tanto maestoso quanto pauroso, come molti suoi altri simili di varie specie, è attirato dal sangue. Una sola goccia e saprà percorrere centinaia di metri nel giro di pochi secondi. Le sue fauci sono entrate nell’immaginario collettivo occupando un posto di rilievo nel ‘museo della paura’ personale di ognuno, grazie anche a celebri film che ne hanno esaltato le doti da predatore, descrivendolo come una macchina di morte perfetta.

    6) Drago di Komodo: è un rettile dall’aspetto tanto spaventoso quanto maestoso, senza dubbio la lucertola più grande presente sul globo. Il suo habitat naturale è rappresentato da alcune zone dell’Indonesia, nelle quali la vegetazione è fitta e la presenza dell’uomo limitata. È potenzialmente pericoloso a causa del suo morso velenoso.

    7) Ippopotamo: il ‘cavallo dei fiumi’, anche questo grosso animale – secondo per stazza soltanto ad elefanti e rinoceronti – è letale quando l’occasione lo richiede. La sua enorme mascella può frantumare di tutto e lui stesso si contraddistingue per l’avere una indole assai poco amichevole.

    Chiudono la Top 10 due outsiders

    8) Orso Polare: anche questo mammifero è sempre sul filo del rasoio dell’estinzione. Ed anche lui, come gli elefanti ed i Draghi di Komodo, può vantare un record: è il carnivoro più grande presente sul nostro pianeta. La sua dieta è composta principalmente da foche ed altri animali marini che hanno la sfortuna di imbattersi in lui. Si registrano anche casi nei quali questa specie ha attaccato delle persone. Quando avviene di solito è perché si sente minacciato. Vive solamente al Polo Nord.

    9) Polpo ad Anelli Blu: questa è una specie marina certamente sconosciuta ai più. Vive nei mari del Giappone e lungo alcune coste dell’Africa, ed è estremamente pericoloso, oltre che molto veloce. Contro le sue tossine non esiste nessun antidoto efficace, sono più velenose del cianuro addirittura di diecimila volte.

    10) Bufalo Nero: un pò a sorpresa questo animale finisce nel novero degli animali più pericolosi al mondo. Se vi si dovesse scatenare contro avete di tutto per averne timore: dalle sue corna alla corsa possente che vi farà sbalzare in aria.

    A.P.

  • Evoluzione da rettili a mammiferi, dai fossili la risposta – Scienzenotizie.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Evoluzione da rettili a mammiferi, dai fossili la risposta – Scienzenotizie.it (Comunicati Stampa) (Blog)

    Diciotto anni fa Timothy B. Rowe,scoprì dei resti fossili in una formazione rocciosa di Kayenta, in Arizona, riuscì ad asportarlo a fatica in quanto immerso nella roccia e riuscì soltanto astabilirne la datazione, 185 milioni di anni fa, e identificarne la specie, “Kayentatherium wellesi”, cioè un cinodonte, un rettile precursore dei mammiferi.  Con i mezzi attuali Timothy B. Rowe insieme alla ricercatrice Eva A. Hoffman, entrambi dell’Università del Texas ad Austin, grazie alla tomografia compiuterizzata a raggi X ad alta risoluzione, hanno scoperto che la roccia conteneva il cinodonte e 38 cuccioli della stessa specie, presumibilmente una madre con i suoi piccoli.

    Un numero così elevato di piccoli è più del doppio della media di ogni cucciolata di mammiferi, ma molto simile a quella dei rettili.
    Dall’esame così dettagliato inoltre si è potuto vedere che il cranio dei piccoli era, in scala ridotta, identico al cranio dell’adulto come avviene nei rettili, invece nei mammiferi il muso è più corto e la scatola cranica più grande per un cervello di dimensione maggiore, e che i resti fossili avevano comunque molte caratteristiche dei mmammiferi.

    La scoperta ha portato ad una conclusione, che il passaggio da rettili a mammiferi è rilevabile dall’evoluzione del cervello, di dimensione inferiore nei rettili rispetto ai mammiferi, e inversamente proporzionale: più aumentava il cervello meno cuccioli nascevano e che questo abbia portato ad una evoluzione per gradi nel tipo di riproduzione fino ad arrivare al mammifero. La scoperta dei due ricercatori è stat pubblicata su Nature.

  • Biscia nera di campagna: è pericolosa? – MarsalaOggi.it

    Biscia nera di campagna: è pericolosa? – MarsalaOggi.it

    Ci sono ben ventitré specie di serpenti in Italia, e tra questi vi è anche la biscia nera, ovvero il Biacco, che nonostante l’aspetto, in realtà è innocua. In molti si chiedono se sia pericolosa, visto che negli ultimi periodi se ne sono avvistate parecchie. Di seguito cerchiamo di svelare questo mistero, dopo aver descritto le caratteristiche e l’habitat di questo serpente.

    Descrizione e habitat

    Questo serpente si contraddistingue per il suo colore nero, in superficie, mentre il suo ventre presenta una colorazione più chiara. Gli adulti sono lunghi dai 120 ai 130 centimetri, ed in casi rari arrivano persino fino a due metri. I suoi occhi sono di forma rotonda, le sue squame sono lisce, e può coprire una distanza di undici chilometri in poco tempo, oltre ad essere un buon nuotatore ed un arrampicatore.

    Anche se non è velenosa, in caso di pericolo la biscia nera di campagna è pronta a mordere e a scappare. In presenza degli esseri umani, tuttavia, preferisce darsi alla fuga.

    In Italia si può trovare in tutte le regioni, e nel resto d’Europa in Spagna, in Francia, in Slovenia, in Croazia, in Grecia (dove è stato introdotta) e nell’isola di Malta.

    Come si riproduce e di cosa si nutre?

    Come tutti gli altri serpenti, la biscia nera si nutre di piccoli mammiferi, piccoli rettili, uccelli nidiacei, anfibi e, in acqua, di piccoli pesci.

    Durante l’accoppiamento, il maschio immobilizza la femmina, e quest’ultima depone una nidiata che va dalle cinque alle quindici uova, a luglio, in una buca sottoterra o nelle crepe, e le uova si schiuderanno dopo sei o otto settimane d’incubazione.

    Quanto è pericolosa la biscia nera per l’uomo?

    Come si è accennato prima, questa specie di serpente (la biscia nera di campagna) non è velenosa o particolarmente pericolosa, ma può diventare aggressiva, e i suoi occhi possono fare comunque male, e i suoi denti sono uncinati, ed è quindi difficili da staccare. Ci sono casi in cui ha circolando le gambe di alcuni soggetti nella sua morsa, provocando dolore.

    Nel caso che un serpente non velenoso morda, è bene comunque disinfettare la ferita, lavandola con acqua e sapone, e chiamare il medico. In qualunque caso, è importante non agitarsi, e togliere, eventualmente, dei gioielli dalla gamba o dal braccio morso, ed andare di corsa da un dottore, senza affaticarsi.

    E’ importante ricordare che quando si viene morsi, per essere sicuri che un serpente non sia velenoso, è bene chiamare i soccorsi, in modo da catturare l’animale e farlo esaminare da un esperto.

    Sebbene questo serpente non sia pericoloso (ed alcuni potrebbero trovarlo persino affascinante), è meglio non prenderlo in considerazione se si vuole avere un rettile del genere come animale domestico, in quanto il possesso di questo animale configura come reato.

  • Gli Angeli di Brancaleone: “Così salviamo Dolores e le altre … – http://www.ciavula.it/ (Comunicati Stampa)

    Gli Angeli di Brancaleone: “Così salviamo Dolores e le altre … – http://www.ciavula.it/ (Comunicati Stampa)

    Notizia tratta da: corriere

    Dolores verrà presto liberata, dopo una degenza di oltre sei mesi a causa di un amo ritrovato nell’esofago e della presenza di lenza da pesca e altro materiale plastico all’interno dell’intestino. Era alla deriva non lontano da Vibo Valentia e un diportista ha allertato la Guardia Costiera lo scorso 15 gennaio, data in cui è deceduta la cantante dei Cramberries: da cui il nome scelto. Poi è stata consegnata nella mani di Filippo Armonio, presidente del Centro di Recupero Tartarughe Marine di Brancaleone (RC) che gestisce con Tania Il Grande, vice-presidente. La «Costa dei Gelsomini» è un tratto di litorale di circa 36 km con terreno quasi desertico aperto completamente al Mar Ionio Meridionale, ed è proprio qui che si concentra circa l’80% di tutti i nidi deposti in Italia dalla tartarughe Caretta caretta. È un rettile marino di origini «preistoriche», diventata specie protetta a livello internazionale perché più al limite dell’estinzione.

    La specie è fortemente minacciata dall’inquinamento marino, primo tra tutti l’inquinamento da plastiche, dalla riduzione degli habitat adatti alla nidificazione, dalle collisioni con le imbarcazioni e dall’attività di pesca sia con reti a strascico che con il palamito. Le stime contano più di 40 mila tartarughe marine decedute ogni anno nel bacino del Mediterraneo per attività riconducibili all’uomo. Questi rettili acquatici, sopravvissuti praticamente inalterati dal punto di vista evolutivo dal periodo preistorico, fanno fatica ad adeguarsi ai mutamenti indotti dalla specie umana: nutrendosi di meduse, ad esempio, spesso scambiano i sacchetti di plastica abbandonati in mare come cibo. Presso il Centro recupero tartarughe marine (Crtm) di Brancaleone, un vero e proprio ospedale veterinario per tartarughe marine, sono circa cinquanta gli esemplari curati ogni anno. Nella struttura sono presenti un ambulatorio, una piccola sala operatoria, una sala per i raggi X, vasche di quarantene e di riabilitazione dotate di depuratori, termo-riscaldatori e filtri UV; gli animali vengono recuperati su quasi tutto il territorio regionale. La riabilitazione degli esemplari ricoverati costituisce gran parte del lavoro: per sostenere i costi del centro la struttura si finanzia grazie a donazioni private e al contributo dei sostenitori che decidono di trascorrere una vacanza in modo innovativo ed utile.

    I volontari, che provengono da tutta Italia, si fermano una o due settimane: al tempo di svago personale alternano attività di volontariato in supporto al lavoro dell’ospedale: dalla pulizia quotidiana delle vasche, alla raccolti di rifiuti delle spiagge fino al sostegno durante le operazioni di recupero o rilascio in mare. Non disponendo di alcun tipo di finanziamento l’associazione ambientale non profit «Naturalmente Brancaleone» si autogestisce organizzando attività di raccolta fondi per il mantenimento della struttura stessa e degli animali da curare con iniziative benefiche: lotterie, negozio con gadget solidali, visite guidate, progetti educativi ed eco-campus di formazione e volontariato. Impresa da titani tenere in piedi questa piccola ma importante realtà in un’area tristemente nota per la forte presenza ‘ndranghetista, sebbene l’attività dell’ospedale non ne sia direttamente languita. La sede dell’associazione è simbolica: l’antica biglietteria della Stazione Ferroviaria di Brancaleone, data in comodato d’uso gratuito dal Comune, che a sua volte ricevette la struttura a cavallo del nuovo millennio quando furono chiuse la maggior parte delle stazioni di questa linea ferroviaria costale per scarso utilizzo.

    Alessandro Rota