Fury è ancora un cucciolo, ma è destinato a fare grandi cose. E’ stato selezionato nelle strade dei villaggi dello Zambia per diventare il primo “canis africanis” – la razza di cani diffusa nel territorio – a far parte del nucleo anti-bracconieri, per difendere gli elefanti africani a rischio estinzione.
Normalmente vengono addestrati dei pastori tedeschi, cani di razza considerati adatti a far parte di queste unità di elite e ad imparare a riconoscere gli odori per individuare trafficanti illegali di avorio e bracconieri. «Tutti gli addestratori che ho conosciuto in Africa credono che il “canis africanis” sia una razza che non può essere addestrata», ha detto Jay Crafter, fondatore di Invictus K9, che si occupa di formare queste unità cinofile.
Crafter ha girato per i villaggi nell’area, per selezionare cuccioli da addestrare, combattendo contro le perplessità della popolazione locale. Questi cani, infatti, sono una specie molto comune in Africa e vengono utilizzati come normali cani da guardia, fatti vivere in condizioni misere.
Crafter ha selezionato 33 potenziali cuccioli, che sono poi stati sottoposti ad una serie di test per valutare chi fosse il più predisposto a livello caratteriale per venire addestrato. Alla fine ha vinto Fury, un cucciolo di 14 settimane: «Lei è eccezionale, Sono stupito di quanta voglia di imparare abbia e quanto in fretta lo faccia»; ha detto.
Inoltre, i cani nati in Africa sono ottimi per diventare unità cinofile, perchè sono abituati alle superfici ostili e alle temperature alte, che sopportano molto meglio rispetto alle razze importate. Crafter ha anche sottolineato come sia molto costoso importare cani e mantenerli in salute, a differenza delle specie locali, che hanno già sviluppato gli anticorpi contro le malattie del luogo.
E’ difficile prevedere se la piccola Fury avrà successo nel diventare un cane anti-bracconieri, ma Crafter è fiducioso e spera che la cagnolina sia pronta dopo 9-12 mesi di addestramento.
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