“Da Torino con il mio cane guida sul Cammino di Santiago” – La Stampa

«È stato un viaggio commovente, che non immaginavo potesse essere così denso di emozioni. Gli attimi di felicità si sono mescolati alla paura di scivolare nel fango o di cadere inciampando sui sassi». Dajana Gioffrè, 24 anni, è una ragazza non vedente che il 27 maggio è partita da Torino per il Cammino di Santiago insieme al suo cane guida Camilla. Ha percorso 116 chilometri da Sarria a Santiago de Compostela, guidata dal suo labrador bianco di tre anni che l’ha protetta ed è stata i suoi occhi durante tutto il percorso. Proprio come succede a Torino, quando lei va all’università di psicologia oppure a fare la spesa.

È stato un percorso intenso e faticoso: «All’inizio Camilla non era abituata alle strade sterrate – racconta Gioffrè – poi ha iniziato a segnalarmi la presenza di una radice nello stesso modo in cui mi indica quella di un gradino». Sono partiti il 27 maggio e tornati a Torino da pochi giorni «E per il mio cane sono stati senza dubbio i giorni più belli della sua vita – racconta Dajana -. Per me è stato un viaggio che mi ha aiutata a conoscere meglio me stessa, a pormi più domande, a guardarmi in profondità. La fatica, i boschi, il profumo d’eucalipto e i luoghi in cui ci siamo immersi hanno creato una condizione ideale per lasciar fluire liberamente i pensieri, e cercare delle risposte sulla mia vita».

Dajana e Camilla non hanno viaggiato da sole. Erano seguite da un’auto per ogni emergenza e accompagnate da un educatore cinofilo e da un gruppo di persone del servizio cani guida del Lions, compreso il presidente Giovanni Fossati e sua moglie. Sono stati infatti i Lions a finanziare ed organizzare il viaggio, con lo scopo di sensibilizzare l’opinione pubblica sull’importanza dei cani guida. «Lungo il Cammino di Santiago non è stato semplice trovare alberghi in cui il mio cane potesse entrare – prosegue Dajana – quindi spesso ci dividevamo dal gruppo per pernottare da un’altra parte. In Spagna dovrebbe esserci una sensibilità maggiore nell’accesso dei quattro zampe in ostelli e hotel». Aggiunge: «Non ho ancora capito se questo viaggio abbia rafforzato il nostro legame, ma senza dubbio Camilla è tornata da quest’esperienza con un corpo decisamente più tonico e snello».