CALVATONE – “Dateci il cane che nessuno vuole e guarda mai”. Stefano e Francesca sono così. Regalano amore, ben consapevoli che il tempo di quell’amore sarà breve. Ma, duri quel che duri, non si tirano indietro. Avevano adottato, due anni fa, con la stessa modalità Freccia, una segugia che ha passato, dopo l’esperienza del canile, gli ultimi due anni della sua vita accudita e amata come più non avrebbe potuto essere. In una casa, al caldo.
Qualche giorno fa hanno perso Freccia, morta di vecchiaia. Ma loro – tenendo fede a quella dolcissima missione che li accomuna – non si sono persi d’animo. “Dateci il cane che nessuno vuole e guarda mai”. La richiesta al canile di Calvatone è stata la stessa. Hanno deciso di non decidere, di dare una possibilità all’ultimo degli ultimi, a quel muso che troppo volte è passato inosservato.
La scelta è stata fatta dai volontari. La ‘fortunata’ è stata Pesca, una segugiotta anziana ed introversa presente in canile dall’apertura del 2012 e ancor prima ospite di un altro canile. 13 anni passati dietro la rete, in attesa di qualcosa che per lei non è arrivata mai. Ma è tutto passato da ieri. Pesca – un po’ spaesata – se ne è andata a casa. Vivrà il tempo che le resta felice e forse si aprirà, un poco, a chi le ha aperto il cuore.
I cani anziani non hanno mai grandi possibilità, spesso invisibili agli occhi e al cuore. Ma sono loro – spesso cani molto equilibrati – che regalano le emozioni più grandi. Bisogna avere un cuore gigantesco e la consapevolezza che ogni giorno è un giorno in più, che è l’oggi il tempo che bisogna vivere con intensità perché – quello del tempo – è un concetto comunque troppo stretto per disperderlo.
Freccia è diventata luce, energia dell’universo e quell’energia non si è dispersa. Perché ora vive, ed illumina, il cammino di Pesca. E non è l’unico bel gesto, l’unica bella favola da raccontare. Oggi, al Canile di Calvatone, la coppia che ha adottato Babette qualche tempo fa ha deciso di portare 80 kg di cibo. Uno per ogni ospite presente in canile.
L’amore, per tutte queste creature, molte sfortunate, tante con passati dolorosi alle spalle, passati di abbandono e rinuncia, di strada e di buio non manca mai. I volontari – tutti persone straordinarie – si prodigano affinché la permanenza di ogni cane possa essere la più serena possibile. E l’amore ne attrae spesso altro. Pesca a casa ne è l’esempio più tangibile.
C’è ancora speranza poi, se nel mondo esistono ancora persone come tanti oscuri volontari e come Francesca e Stefano, o gli adottanti di Babette. Altri cani anziani aspettano la loro occasione. Cani splendidi, nonni capaci di regalare infinito amore da dietro le sbarre e da dentro un canile e capace di moltiplicarlo a chi aprirà loro il cuore. Oggi il canile è aperto alle visite, come tutti i giorni dell’anno. Chissà che, anche per gli altri nonni, non si aprano altre porte di casa dove esistono ancora divani da vivere e carezze.
Nazzareno Condina