È iniziata oggi a Parigi la conferenza sul clima Cop21, presenti 147 capi di Stato e di Governo. Due settimane di incontri, negoziati, eventi e dibattiti in una lotta contro il tempo per arginare il cambiamento climatico provocato dall’inquinamento dell’uomo. E delle sue scelte alimentari, aggiungiamo noi.
In un recente studio, infatti, l’autorevole Chatnam House annovera la necessità di colmare il diffuso divario di consapevolezza rispetto al rapporto tra allevamenti e cambiamento climatico, tra i punti fondamentali per far comprendere all’opinione pubblica – e ai governanti – l’importanza dell’impatto che l’allevamento di animali a scopo alimentate ha sul clima.
La maggior parte delle persone infatti non vede il nesso tra alimentazione e clima.
O perlomeno non sembra (o non vuole) vederlo, in virtù di priorità individuali che non dovrebbero essere caratteristiche di una società matura e veramente civile.
Ecco, la nostra partecipazione alla Marcia per il Clima del 29 novembre è stata un modo per evidenziare con forza, informando e coinvolgendo i passanti, il collegamento tra le scelte a tavola e il futuro del Pianeta, che è nostro dovere morale preservare, con tutti i suoi abitanti, animali inclusi.
Vogliamo favorire il cambiamento verso un mondo migliore, facendo quanto possibile per allontanare il baratro che abbiamo davanti, perché questo è il nostro ruolo.
Il clima lo cambiamo noi, nessuno escluso.
Nel lungo e chiassoso corteo che si è portato da Campo de’ Fiori ai Fori Imperiali, percorrendo Corso Vittorio e Via delle Botteghe Oscure, abbiamo creato il nostro spezzone colorato, vivace e soprattutto Buono.
Buono con l’ambiente e la città, perché era aperto da un Quad a pedalata assistita – alimentato dallo speciale pannello solare che funge da tettuccio – vestito con i colori e gli slogan della nostra campagna ‘Cambiamenu’.
Buono con i partecipanti e i passanti, perché i nostri volontari – oltre a portare cartelli informativi sui danni degli allevamenti – hanno distribuito 3000 snack dolci vegani (grazie a ProBios) di cioccolato e mais, golosissimi e apprezzati da tutti, a dimostrazione che cambiare menu e fare scelte positive per il nostro futuro non è poi così difficile, al contrario, oggi è davvero facile.
Cambiare menu e orientarsi verso la scelta vegan è possibile e pressoché obbligatorio.
E un accordo davvero credibile, che limiti il riscaldamento globale a meno di 2°C – la soglia oltre la quale i grandi effetti come lo scioglimento della calotta polare, incrementeranno ancor più il global warming, rendendolo incontrollabile – non può e non deve prescindere dal tenere in considerazione il ruolo delle abitudini alimentari, della richiesta di carne, latte e uova e, di conseguenza, degli allevamenti con il loro nefasto impatto sul clima.
Speriamo che a Parigi se ne rendano conto…
Paola Segurini
Responsabile Settore Veg e Cambiamenu