Chiamatela barzelletta. Oppure chiamatela metafora del Pd e della sua incapacità di sintonizzarsi coi problemi reali. Oppure sappiate, semplicemente, che tra le urgenze di questo Paese ci sono i cani fascisti (non è insulto, si parla proprio di cani, bau) e i loro collegamenti alla Decima Mas, leggendaria flottiglia militare della marina della Repubblica Sociale Italiana (Rsi) attiva dal 1943 al 1945, un corpo d’ armata dove peraltro militarono anche Dario Fo, Valter Chiari, Enrico Maria Salerno e Giorgio Albertazzi. Questo, appunto, secondo il Pd in questo caso di Monza, che sta all’ opposizione.
Vediamo l’ antefatto. Lunedì, durante il consiglio comunale cittadino, irrompe il piddino Marco Lamperti – un 31enne che nella propria biografia, su internet, scrive di preferire il vino alla birra: non fatichiamo a credergli – e chiede fondamentali spiegazioni su un fatto increscioso che starebbe accadendo nell’ ufficio Sicurezza. In un documento, infatti, ha letto di un cane poliziotto che da qualche tempo fa parte dell’ Unità cinofila impegnata a contrastare lo spaccio di droga: e come si chiama questo cane? «Narco della Decima Mas». Insomma, Lamperti – che nella propria biografia, su internet, scrive pure che «ama terribilmente l’ ordine», che è ingegnere e che pratica joga – in pratica ha capito che «Narco della Decima Mas» sia il nome del cane per esteso, ed ecco che la sua indignazione diviene atto pubblico a conoscenza della cittadinanza: «Trovo di poco gusto», dice in consiglio, «il riferimento alla Decima Mas: forse non tutti sanno o si ricordano cosa ha rappresentato», dice Lamperti. Il quale, nella propria biografia, specifica di occuparsi professionalmente di aria compressa. Di aria, di sicuro.
Niente saluti romani – Bene, che accade? La questione è centrale, e gli risponde prontamente lo stesso assessore alla Sicurezza, il leghista Federico Arena: «Ho un goniometro, e posso assicurare che, in ogni movimento della sua zampa, Narco non fa il saluto romano. Non solo. Abbiamo controllato la sua cuccia e non abbiamo trovato busti di Mussolini», ironizza Arena un po’ grossolanamente. Poi spiega: «Decima Mas è semplicemente la dicitura esatta e completa del pedigree, della sua razza di pastore tedesco. Al Pd conviene informare l’ onorevole Emanuele Fiano prima che presenti un’ interrogazione in Parlamento». Chiaro? No, visto che neanche la spiegazione di Arena pare chiarissima.
Provvediamo noi: «Decima Mas» è semplicemente il nome dell’ allevamento dal quale proviene il pastore tedesco Narco; è normale, infatti, specificarlo nel pedigree, benché appaia come una specie di cognome.
E se questo vi paresse un po’ poco per impiccarvi l’ attuale momento politico del Pd, sappiate che ci sono dei precedenti. Identici. Nel novembre 2016, nel consiglio comunale di Albenga, il centrodestra lamentò ufficialmente che «il sindaco vuole solo cani del Pd», e c’ era del vero: al comando dei vigili locali era stato suggerito l’ allevamento «Decima Mas» (visti anche i prezzi più convenienti) ma poi era intervenuta la Cgil per proibire «l’ acquisto di cani fascisti».
Campioni – La vicenda divenne una comica definitiva quando il sindaco, il piddino Giorgio Cangiano, rispose che «le nostre risorse non ci permettono di investire per acquistare un cane». Nota: parliamo di un comune che aveva un bilancio di 41 milioni di euro a dispetto di un cane che ne costava 800.
Infatti era una balla: «Ci sono i costi eccessivi… poi, certo, c’ è che il nome dell’ allevamento da cui proviene, “Decima Mas”, ha un ruolo nella nostra scelta… è una questione di rispetto per la storia di Albenga». Mica è finita. Il 5 novembre successivo intervenne anche l’ Associazione partigiani: «L’ antifascismo è un valore fondante della nostra città che non può essere calpestato per argomenti così futili come l’ acquisto di un cane».
L’ Anpi di Ceriale (5000 abitanti al confine con Albenga) fece sapere che concordava «appieno con le considerazioni dell’ Anpi di Albenga», e, circa l’ allevamento in questione, aggiunse che «il canile (sic) ha raggiunto una certa notorietà ostentando simboli chiaramente nostalgici-fascisti». Il che è un’ altra cazzata: l’ allevamento Decima Mas (senza X) sta ad Agugliano (Marche) ed è un allevamento qualificato e conosciuto in tutto il mondo che ha fornito cani alle forze dell’ ordine statunitensi, per dire; probabilmente avete visto i loro cani in qualche video sulle ricerche dei superstiti dei recenti terremoti italiani. Sono pastori tedeschi che hanno passato gli esami della Protezione Civile e che hanno vinto tutti i concorsi e campionati possibili, ma chissà, forse sono fascisti. E forse il monzese Lamperti e il Pd di Albenga e le varie Anpi preferirebbero un pastore bergamasco (nel senso di cane) col barilozzo di cordiale. In qualsiasi caso, dato il momento politico del Paese e la situazione del Pd, non è che questa del cane sia una faccenda di poco conto. Il partito dovrebbe rifletterci bene, prima dei titoli di coda. Del cane.
di Filippo Facci