Hanno voluto chiamarlo come l’eroe scozzese colpito a morte in battaglia e guarito in una sola notte, quel centro cinofilo nato nel 2005 a pochi passi dall’Aeroporto.
Un nome che oggi – di fronte alla misteriosa morte di Achille, il bulldog inglese lasciato ieri in custodia presso la struttura – appare come la classica beffa unita al danno.
“RIP amore mio” – scrive in un post comparso sulla sua pagina Facebook alle 11 di questa mattina, il proprietario, Emiliano Ghetti.
Avevano amato quel cane come un figlio. Lo avevano scelto per l’indole pacifica e dolce, tipica di questa razza. Al di là dell’apparenza, un tenerone che ama essere coccolato, il bulldog inglese, è molto paziente e tollerante con tutti: dai bambini agli anziani.
Eppure questo cane – uno dei più straordinari rappresentanti della specie canina – era nell’antichità un combattente di tori, dotato di coraggio e di audacia – due doti che, nel corso degli anni, ne hanno fatto il simbolo della Gran Bretagna.
Non è stato fortunato il povero Achille. Chi lo ha preso in custodia forse non ha tenuto conto che questo esemplare – più di ogni altro – soffre le temperature elevate. E che va tenuto sotto osservazione durante la stagione estiva, lontano dall’attività fisica e da sforzi particolarmente intensi. Ai primi sintomi di un colpo di calore, occorre intervenire subito rifocillandolo con acqua fresca.
Di tutto questo dovevano essere al corrente i gestori della struttura dove ieri mattina Achille è stato lasciato intorno alle 9 per essere ritirato alle 18 circa. Nove ore in cui non si sa cosa sia successo: qualcosa su cui si vuole fare chiarezza, a detta dei proprietari, che hanno già sporto denuncia.
Nel frattempo il centro Highlander fa sapere di aver disposto l’autopsia per stabilire se l’animale non soffrisse già in precedenza di qualche ignota patologia o malformazione.
Il gestore del centro, Claudio Iavarone, al telefono è di poche parole.
“Sono cani brachicefali – dichiara – e come tali soggetti a problemi di respirazione”.
E allora, si chiedono in molti, come mai non sono state adottate tutte le misure precuazionali per tutelare l’animale?
Per un giudizio defintivo sulla vicenda, bisognerà ora attendere il risultato dell’esame autoptico, rifiutato però dai proprietari, ancora sconvolti per l’accaduto.
Nel frattempo, il centro ha tentato un’autodifesa pubblicando un post sulla propria pagina Facebook, che riportiamo per intero:
“La cinofila e’ tante cose, studio del comportamento del cane, disciplina, gioco, ma anche dolore.
Oggi e’ il giorno del dolore per il Centro Higlander, perché qui e’ morto Achille, un giovane Bull dog francese.
Era nel nostro asilo diurno, sgambettava insieme ad altri nostri Amici pelosi, per giocare, per passare il suo tempo nel breve periodo in cui i suoi padroni non avrebbero potuto tenerlo.
Se n’e’ andato.
E non sappiamo perché.
Quando un cane viene per la prima volta ad Higlander, per noi tutti diventa e restaera’ per sempre un componente del branco Highlander.
Siamo vicini al suoi padroni e con loro condividiamo dolore e rabbia; si’, anche la rabbia, perché per primi vogliamo sapere che cosa è successo ad Achille.
Da 15 anni il centro Highlander è aperto a nuovi Amici a 4 zampe, che qui passano le loro vacanze, vengono all’asilo, vengono a fare addestramento e a partecipare a discipline sportive.
Sì, da 15 anni rendiamo un servizio, e, senza presunzione, anche qualificato, professionale, che ha sempre soddisfatto chi è venuto da noi, e, soprattutto, i cani che entrano diventano affettivamente i nostri cani e questo rende per noi tutto ancora più doloroso.
Se condividiamo il dolore del padroni di Achille, e finanche la loro rabbia e i loro sfoghi, non tollereremo l’ingiuria, che non lede solo il Centro Higlander, ma nuoce alla Verità, alla quale proprio Achille ha diritto.
Perseguiremo, pertanto, le ingiurie, le diffamazioni, ma abbiamo una priorità: capire perche’ Achille se n’è andato.
Per questo ci siamo messi subito a disposizione dei proprietari per fare l’autopsia al piccolo Achille; dobbiamo anche rispettare le volontà della padrona di non effettuare un esame autoptico ma di pensare solo ad un degno riposo per lui.
Nel frattempo, affronteremo il dolore continuando a ospitare i nostri Amici pelosi, perché qui tutti sono venuti gioisi, carichi di aspettative, molti sono rimasti, altri sono andati via, ma contenti, soddisfatti.
Per Achille non è stato così.
Ciao piccolo Achille.
Te lo promettiamo e lo promettiamo ai tuoi padroni: cercheremo e troveremo il perché”.
Rosanna Sabella
Giornalista Ambientalista
Presidente NON SOLO PETS Onlus