Mercoledì, 19 Ottobre 2016 18:16
L’intervento dell’Agenzia supera ogni equivoco circa l’accesso ai fondi strutturali e di investimento europei (SIE) da parte dei lavoratori autonomi”. “La legge di stabilità 2016 – si legge nella circolare del 10 ottobre- prevede che i Programmi operativi nazionali e i Programmi operativi regionali del Fondo Sociale Europeo (FSE) e del Fondo Europeo di Sviluppo Regionale (FESR) rientranti nella Programmazione 2014-2020 si intendono estesi anche ai liberi professionisti “in quanto equiparati alle piccole e medie imprese come esercenti attività economica, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, dal titolo I dell’allegato alla raccomandazione 2013/361/CE della Commissione, del 6 maggio 2013, e dall’articolo 2, punto 28), del regolamento (UE) n. 1303/2013 del Parlamento europeo e del Consiglio, del 17 dicembre 2013, ed espressamente individuati, dalle Linee d’azione pe le libere professioni del Piano d’azione imprenditorialità 2020, come destinatari a tutti gli effetti dei fondi europei stanziati fino al 2020, sia diretti che erogati tramite Stati e Regioni”.
Con questo chiarimento, che l’Agenzia ha rivolto ai gestori dei fondi, è da a ritenersi “illegittima l’esclusione, comunque perseguita, dei liberi professionisti dalle misure di accesso ai Fondi SIE così come qualsiasi vincolo e/o condizione che abbia l’effetto di limitare, inibire, ostacolare la libera partecipazione ai relativi bandi/procedure di selezione”- dicono Confprofessioni, Confassociazioni, Acta e Alta Partecipazione.
Le tre sigle ribadiscono che “a distanza di quasi un anno dal varo della Legge di Stabilità 2015, che ha recepito il regolamento Ue che consente anche ai professionisti di accedere ai fondi strutturali, i bandi di alcune regioni stabiliscono ancora rigidi paletti alla partecipazione dei soli professionisti (ma non delle imprese), determinando l’inclusione o l’esclusione degli stessi non sulla base della qualità dei progetti presentati ma della mera iscrizione a una associazione professionale e del possesso di una attestazione rilasciata dalla medesima associazione”.
La circolare del 10 ottobre è firmata dal Direttore Generale dell’Agenzia per la coesione territoriale, Maria Ludovica Agrò (foto). Si tratta di un ulteriore documento a supporto del diritto di accesso ai fondi che in alcuni casi sono stati ingiustamente negati ai Medici Veterinari, in particolare da parte di enti territoriali che pretendevano di riconoscere il diritto ai fondi solo alle imprese iscritte alla camera di commercio.