Secondo credenze popolari e proverbi di molti Paesi, osservare il comportamento dei gatti sarebbe un affidabile metodo per conoscere in anticipo i cambiamenti del tempo. In Italia, per esempio, è piuttosto diffuso, con alcune varianti locali, il proverbio “quando il gatto si lecca il pelo, viene acqua giù dal cielo“.
Si tratta solo di superstizione popolare?
Chi ha vissuto con un gatto sa bene che, in effetti, i nostri amici felini hanno spesso atteggiamenti particolari quando è in arrivo la pioggia, e ancora di più quando sono in avvicinamento grandine o neve.
I gatti sono più sensibili dell’uomo ai cambiamenti delle stagioni e a molte variazioni, come quelle di temperatura, pressione atmosferica, luminosità. Questo è possibile per i sensi più sviluppati del gatto, ma anche grazie ai suoi particolari baffi – le vibrisse – che, come delle vere e proprie antenne, permetto al nostro micio di esplorare e conoscere meglio l’ambiente che lo circonda. Tra le funzioni delle vibrisse c’è quella di permettere al gatto di percepire variazioni di temperatura e spostamenti d’aria.
Il nostro micio è dotato, nella maggior parte dei casi, di un senso dell’udito molto più sviluppato di quello dell’uomo. Questo gli permette, tra le altre cose, di sentire tuoni molto più lontani rispetto a quelli che sentiamo noi. Secondo alcune ricerche, inoltre, il gatto avrebbe una particolare sensibilità anche ai campi elettrostatici: per questo sarebbe in grado di percepire la variazione di elettricità nell’aria che anticipa l’arrivo di un temporale, e reagire di conseguenza seguendo il suo istinto.