Si è aperto stamattina presso il Tribunale di Perugia il processo a carico di un giovane uomo accusato di aver scuoiato un gatto, poi lasciato davanti a una scuola a San Sisto, e di aver occupato abusivamente un magazzino in cui si sarebbe consumato il macabro delitto. La LAV si è costituita parte civile.

Un delitto efferato che si sarebbe consumato in un set degli orrori: quando a fine ottobre 2014, nell’ambito delle indagine relative al gatto scuoiato, i Carabinieri fecero ingresso nel magazzino si trovarono di fronte uno spettacolo raccapricciante: quattro maschere in pelle costituite da teste di gatto scuoiate, una ghigliottina, uno strumento per immobilizzare gli animali, vari utensili da chirurgo e siringhe usate, un vaso di vetro contenente una testa e zampe di gatto immerso in liquido, altri vasi di vetro immersi in materiale organico, coltelli, uncini e martellini.

L’uomo, che fu definito il serial killer dei gatti, dovrà rispondere del reato di uccisione di animali e di occupazione abusiva di proprietà privata.

“Chiediamo a gran voce il massimo della pena per un crimine così atroce e premeditato, come si evince dalla strumentazione che è stata rinvenuta nel magazzino degli orrori, con l’aggravante di aver mostrato il macabro ‘trofeo’ davanti a una scuola, spaventando insegnanti, alunni e genitori. – dichiara Ilaria Innocenti, responsabile LAV Area Animali Familiari – Tale violenza e tale condotta ci lasciano sgomenti, anche per la pericolosità sociale che potrebbe nascondersi in simili azioni. Chi maltratta animali è spesso portato a essere violento anche in altri ambiti e ad avere comportamenti antisociali e criminali”.

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