Dalla superstizione alla stregoneria. Ancora oggi, esattamente come avveniva secoli fa, nel Medioevo, in tanti associano i gatti neri a presenze diaboliche o “stregate”.
Ancora oggi, spiega l’Enpa, “per ignoranza e inciviltà, sono ancora fermi all’assurda credenza che i mici del colore della notte portino sfortuna”. E l’attenzione negativa riservata ai mici neri aumenta quando arriva Halloween. “Ogni anno, specialmente nel periodo di Halloween, arrivano notizie di riti satanici in cui vengono sacrificati gatti neri anche se, per fortuna, le statistiche riguardanti il numero di gatti morti sono tanto allarmanti quanto prive di fondamento” continua l’Enpa.
Il consiglio di ENPA, per chi possiede un felino dal mantello nero, è quindi di monitorarlo per quanto possibile in questo periodo e di tenerlo al sicuro in casa nei giorni attorno al 31 ottobre, soprattutto durante le ore serali e notturne. Considerando la poca visibilità data dal colore, però, tenerlo in casa di notte anche in altri periodi dell’anno è un’opzione da valutare. In questo caso, se il micio è abituato a fare i bisogni in giardino, bisognerà naturalmente predisporre una cassetta igienica in casa. Anche per coloro che non hanno un gatto il suggerimento da parte dell’Enpa è quello di prestare più attenzione nel caso si osservino attività sospette nei pressi delle colonie feline e, in caso di dubbio, contattare le forze dell’ordine.
Per i gatti che escono, alcuni consigli che valgono sempre se il micio ha la possibilità di uscire di casa – che sia in giardino, in cortile, nei campi o altro spazio tranquillo.
– Consigliamo innanzitutto di dotarlo di un collarino con chiusura di sicurezza con medaglietta identificativa: se il gatto rimane impigliato, il collare si apre automaticamente nel momento in cui l’animale inizia a dare strattoni per liberarsi. La presenza del collarino peraltro è un segnale visibile a tutti che il gatto è di proprietà onde dissuadere le persone, magari benintenzionate, dal prelevarlo nella convinzione che sia smarrito o abbandonato. Ricordiamo infatti che non c’è alcun motivo per recuperare tutti i gatti che si incontrano a meno che non siano feriti o chiaramente in difficoltà, perché con ogni probabilità stanno semplicemente perlustrando il proprio territorio.
– Raccomandiamo inoltre di far microchippare il micio, registrandolo presso l’Anagrafe Animali d’Affezione, come per i cani. Pur non essendo obbligatorio per legge, anche in Italia un numero crescente di proprietari di gatti scelgono di farlo. Se per qualsiasi motivo il gatto dovesse arrivare in gattile o presso un veterinario (o se dovesse essere trovato morto), sarà possibile risalire ai proprietari.
– Ultimo consiglio è quello di far vaccinare il vostro micio anche contro la FeLV (leucemia felina), una malattia altamente contagiosa dagli effetti devastanti.