“I gatti la parola ce l’hanno eccome. Sta scritta nel loro sguardo”. Patrizia Traverso ha scelto di soffermarsi sullo sguardo felino, prestando poi ai gatti le parole e immaginando il dialogo divertente che si potrebbe avere con loro…
Non esiste gattofilo al mondo che, osservando lo sguardo intenso e misterioso del proprio gatto, non si sia domandato quali pensieri nascondesse. Spesso agli amanti di questi animali si saranno chiesti: “Ma se il mio gatto potesse parlare, cosa mi direbbe?“
In La parola ai Gatti Patrizia Traverso ha scelto di cogliere un preciso aspetto della bellezza felina: lo sguardo. Soffermandosi su di esso ha poi prestato ai gatti le parole, tentando di immaginare il dialogo divertente e scanzonato che si potrebbe avere con loro. Il risultato è un libro composto da immagini, sguardi e parole.
“I gatti la parola ce l’hanno eccome. Sta scritta nel loro sguardo, basta saperla leggere”.
»
«
L’AUTRICE – Patrizia Traverso, dopo aver lavorato per anni nell’’editoria libraria, nel design e nell’’arredamento, oggi si dedica alla fotografia. Le sue immagini sono state pubblicate su quotidiani e riviste ed esposte in mostre personali e collettive. È inoltre autrice di diversi volumi di fotoparole, tra cui Lo sguardo e il gusto e Preferisco leggere (TEA); oggi è in libreria con La parola ai Gatti.
LEGGI ANCHE – L’irresistibile “Gatto morto”: dal successo su Facebook alle librerie
Per gentile concessione dell’editore, riportiamo un estratto:
Lo sguardo che parla
Sono millenni che gli uomini osservano i gatti. Li osservano, li ammirano, a volte li temono e quasi mai riescono a capirli. Le migliori menti di tante generazioni si sono interrogate sull’enigma di esseri che sembrano divertirsi a smontare le certezze che gli umani si costruiscono su di loro: capricciosi o austeri? Affettuosi o aggressivi? Coraggiosi o fifoni? Schivi o vanitosi? Fedeli o opportunisti? Le risposte che ciascuno si sforza di dare non riescono a soddisfare tutti e sempre. E il segreto dei gatti non viene mai sciolto. Per fortuna. Perché il mistero che li circonda è parte fondamentale del loro indiscutibile fascino.
Fotografo gatti da tempo e devo ammettere che non mi sono mai posta l’obiettivo di risolvere il loro arcano. Sono attratta dalla bellezza in tutte le sue manifestazioni, quella di un’opera d’arte e quella di un’onda del mare. E i gatti, in quanto a dispensare bellezza, eleganza, armonia, sono generosissimi, su questo credo non ci sia discussione. La bellezza di un gatto si manifesta principalmente nelle sue movenze, nella grazia sinuosa che non perde mai, neanche nelle situazioni più difficili o nei momenti più intimi, quando sbadiglia o quando fa toeletta. Fotografare il movimento non è un’impresa facile, anzi, è quasi impossibile. Così ho deciso di concentrarmi su un’altra componente determinante della bellezza dei gatti, il loro sguardo.
A lungo, mentre lo preparavo, questo piccolo libro si è intitolato, nella mia mente, Lo sguardo dei gatti. Negli occhi dei gatti ho trovato concentrata la loro bellezza. Diceva Goethe che la bellezza è negli occhi di chi guarda. Vero, ma è anche in quelli che ti guardano. E i magnifici occhi dei gatti ti guardano, guardano te e solo te.
I gatti ti guardano con tanta intensità da rendere spontaneo il pensiero che con gli occhi ti stiano comunicando qualcosa. Quindi spero che non sembri presuntuoso se mi sono permessa di provare a tradurre in parole umane i loro sguardi. Da Lo sguardo dei gatti a La parola ai gatti il passo è stato breve e naturale. Non ho mai pensato che ai gatti mancasse la parola perché i gatti sono completi così, nella loro gattità perfetta, e soprattutto perché la parola ce l’hanno eccome. Sta scritta nel loro sguardo, basta saperla leggere. Naturalmente non pretendo di esserci riuscita, ma ci ho provato, spero con leggerezza e allegria.
E se, fotografandoli, non mi illudo di aver penetrato il mistero dei gatti, di averli “capiti”, sono sicura di aver capito un po’ di più me stessa.
Grazie a Chokina, Cipria, Claretta, Gian Fidoro, Ginfilla, Kelly, Luigino, Mammo, Mia, Minou, Narnia, Tatone, Titti, Tetto e a tutti i gatti che ho incontrato, consapevoli e inconsapevoli protagonisti dei miei scatti.
(Continua in libreria…)