Sul territorio nazionale ci sono 2mila lupi e 700mila cani randagi. La probabilità di ibridazione tra queste due specie è altissima, così come lo sono i rischi che ne conseguono. Cercare di arginare il fenomeno è l’obiettivo del progetto Life + Mirco Lupo (l’acronimo Mirco significa: Minimizzare l’Impatto del Randagismo canino sulla COnservazione del lupo in Italia)
Il progetto coinvolge 5 partner: il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano, il Parco nazionale del Gran Sasso e dei Monti della Laga, il Corpo Forestale dello Stato, l’associazione non profit Istituto di Ecologia Applicata di Roma, la società Carsa Edizioni e la sezione comunicazione di Pescara.
Quali sono i rischi
L’ibridazione con i cani vaganti causa la perdita dell’identità genetica del lupo e può favorire la trasmissione di malattie, provenienti in larga parte dai cani randagi non vaccinati.
Inoltre, l’ibridazione fa perdere al lupo il suo carattere schivo, fattore questo che lo rende innocuo per l’uomo. La maggiore confidenza acquisita dagli accoppiamenti coi cani rende questi ibridi meno schivi verso l’uomo, con rischi di aggressioni.
Il progetto
L’obiettivo del progetto – che terminerà il 31 marzo 2020 – è quello di neutralizzare il potenziale riproduttivo degli ibridi, sterilizzando i cani vaganti presenti nel parco. Sarà poi potenziato il controllo sulle attività illegali e si lavorerà al fine di minimizzare la trasmissione di agenti patogeni dal cane al lupo. Il progetto è finalizzato anche alla creazione di una banca dati nazionale e al potenziamento del sistema di controllo delle attività illegali.
Sensibilizzare le persone sui danni del randagismo
Un ruolo fondamentale lo giocherà la sensibilizzazione dei cittadini, che saranno informati sui reali danni causati dal randagismo canino.
Meno cani vaganti sul territorio si traduce in minori possibilità di ibridazione tra lupo e cani. Inoltre, ai proprietari di cani da lavoro verrà fornita assistenza veterinaria, in modo da limitare la circolazione di malattie.
riproduzione consentita con link a originale e citazione fonte: rivistanatura.com