Una giornata di ricerche e soccorso a Clusone: 12 equipaggi cinofili provenienti da tutta Italia, sabato 3 giugno hanno preso parte ad un’esercitazione sfidandosi per la conquista della targa di miglior gruppo di ricerca e soccorso. Le operazioni hanno preso il via sin dalle prime ore del mattino, alle 7, e sono continuate per tutta la giornata fino alle 19.

Le aree adibite al campo test per l’esercitazione sono state ben 4: Rovetta in località Biellone, Sovere in zona Polanchio, Fiorine (frazione di Clusone) e Songavazzo in zona Falecchio. Due campi sono attrezzati per la ricerca in superficie, mentre i restanti per la ricerca tra le macerie.

Il compito delle unità cinofile è stato quello di dimostrare il livello di preparazione raggiunto sia singolarmente dal binomio uomo-cane che come squadra per identificare un “disperso” o “diversi dispersi” in un tempo predefinito.

Ogni squadra è composta da un direttore e un assistente di campo, da un logista, conduttori e figuranti (simulatori delle vittime); tutti hanno dovuto effettuare le operazioni di ricerca a rotazione nelle quattro zone prestabilite.

“Il cane – spiega Roberto Torri, Responsabile del Servizio Protezione Civile di Clusone – ha un filo diretto con il proprio conduttore e opera per conto di quest’ultimo; ogni animale segue il suo conduttore, il quale si occupa della sua formazione e del suo addestramento che deve cominciare nel primo anno di vita. Questi cani, prima di essere operativi, sono sottoposti a tre anni di preparazione e devono poi superare un esame; gli animali si allenano tre volte alla settimana. L’obiettivo è quello di scovare la presenza di una persona in un determinato contesto; quando questo avviene il cane avvisa del ritrovamento abbaiando senza smettere finché il conduttore soccorre la vittima. “L’esercitazione di oggi – conclude Torri – rappresenta una vera e propria palestra per questi cani: tempi ristretti e necessità di risultato con un metodo di valutazione”.

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