E necessario ammettere che passeggiando per il Corso o per altre vie del Centro bisogna essere svelti a schivare o saltale quelle che senza tanti giri di parole si chiamano “merde di cane”. Provando a mantenere la sobria locuzione dei “bisogni animali” – tanto ormai la questione è stata centrata – in città mentre ci si arrovella per il timone dell’assessorato alla cultura la quotidianità continua ad andare avanti con i suoi problemi anche di tal genere.
Da mesi le proteste di molti cittadini arrivano agli agenti della Polizia municipale o direttamente agli amministratori della città per l’incivile vizio di portare a passeggio il cane e permettere che l’animale espella i suoi bisogni sui sampietrini del centro.
“E’ facile fare le multe alle macchine, ma mai nessun vigile ha il coraggio di fermare qualcuno con il cane a guinzaglio e multarlo per la cacca che l’animale ha lasciato qualche metro più indietro”, tuonano alcune persone che hanno deciso di segnalare pubblicamente la situazione.
E non manca nemmeno di trovare cartelli nei vicoli di chi esasperato lascia messaggi diretti ai proprietari dei cani. Ovviamente con tutto il rispetto per i cani che in questo caso fanno quello che la natura ha insegnato loro, il vero problema sono i padroni. In molti casi, questo si nota con estrema chiarezza, è il cane che porta a spasso il padrone e non viceversa. E i più pericolosi sono proprio questi padroni che credendo di “padroneggiare” non fanno altro che esaltare ben altre doti della persona.
La speranza di molti è che, tra i tanti grandi e piccoli problemi della città, si riesca ad arginare questo fenomeno di inciviltà umana estremamente indecoroso. Un sacchetto e un guanto in tasca non declassano stilisticamente nessun padrone, ma lo avvicinano a quel senso di civiltà che forse non hanno mai conosciuto.
