La popolazione dei gatti randagi a Cipro è ormai fuori controllo. La grave crisi economica che ha colpito anche quest’isola mediterranea ha ridotto drasticamente il finanziamento dei programmi governativi e degli enti locali per la sterilizzazione e la castrazione degli animali randagi.
La leggenda vuole che furono i romani a introdurre i felini sull’isola, considerati validi alleati nella lotta i serpenti presenti sul territorio. Ma ora la popolazione di gatti è diventata un problema e gli animalisti locali hanno già denunciato diversi casi di avvelenamento e altri atti di crudeltà.
Alcuni volontari inglesi che operano in un rifugio sulle colline dietro la stazione balneare di Paphos, dicono che spendono circa 2100 euro al mese per sfamare i vari mici che hanno in gestione. E anche se il rifugio è ormai al completo dall’autunno scorso, molte persone lasciano i cuccioli nel parcheggio esterno.
Fino al 2011 il ministero dell’Agricoltura ha dato fondi ai servizi veterinari per finanziare un programma di sterilizzazione e castrazione. Secondo un funzionario del dicastero che ha chiesto l’anonimato, dal 2006 al 2007 il governo ha versato ogni anno 17.000 euro. Per il 2008-2009 la somma è stata aumentata a 34.000 euro ed è salita quindi a 50.000 euro per il biennio 2010-2011.
Negli ultimi cinque anni il programma è praticamente bloccato ed è facile immaginare il disastro di cuccioli nati. Per aiutare a controllare la popolazione felina, associazioni locali distribuiscono buoni sconto da usare per la sterilizzazione in studi veterinari partner.
Molto dunque è affidato al lavoro dei volontari. Come Dinos Ayiomamitis, responsabile dell’associazione Cat Paws Cyprus, che prepara trappole in giro per la capitale Nicosia per catturare i gatti non sterilizzati e a nutrirli.
Lui e sua moglie ogni settimana nutrono fino a 150 felini prima di iniziare il suo lavoro come insegnante di musica: prima dell’alba, Ayiomamitis con l’aiuto della debole luce della sua torcia, si aggira per i sentieri del cimitero con cinque piattini per mano, seguito da decine di occhi che si illuminano nel buio della notte che sta finendo. Dentro un misto di carne in scatola e riso preparato dalla moglie. Un ristorante ambulante.
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