Giovedì, 10 Novembre 2016 14:14
Cosimo Iavecchia, Presidente dell’Ordine dei Veterinari della Provincia di Benevento, esprime “forti preoccupazioni” e scrive al Prefetto di Benevento, al Governatore De Luca ed al Consigliere regionale Mortaruolo della Regione. Nella sua nota- indirizzata anche alle amministrazioni locali e al Direttore Generale della ASL di Benevento, Iavecchia sottolinea che “la presenza di una struttura così qualificata, sulla più piccola provincia della Regione Campania è di fondamentale importanza”.
Questa sezione, infatti, “serve un bacino di utenze superiore alle altre province campane più popolose; utenze legate alle attività zootecniche, alle attività di produzione di alimenti, di trasformazione di prodotti tipici e di ristorazione”. La delocalizzazione del laboratorio degli alimenti dalla sezione di Benevento a quella di Avellino avrebbe pesanti conseguenze sull’agro-alimentare del territorio. “La situazione che si manifesterà a breve- scrive Iavecchia- produrrà sugli OSA (Operatori Settore Alimentare) grandissimi disagi legati ai tempi di esecuzione degli esami di laboratorio ed alla mancanza di un punto di riferimento che in questi anni è stato di grande supporto per lo sviluppo economico e di assistenza sanitaria delle stesse aziende”.
Il timore è che questa delocalizzazione “possa essere solo l’inizio di un progressivo smembramento che potrà portare a breve alla definitiva chiusura della sezione di Benevento dell’ Istituto”.
Con la definitiva chiusura della sezione di Benevento verrebbero sacrificate “anche tutte quelle preziose collaborazioni professionali che si sono venute a consolidare negli anni e che hanno contribuito a produrre studi epidemiologici regionali di interesse internazionale”.
L’auspicio del Presidente Iavecchia è quindi ci “un intervento urgente degli Enti istituzionali preposti, non solo per scongiurare l’eventuale chiusura della Sezione di Benevento, ma anzi nel poter ripristinare e potenziare la stessa, nello spirito di tutelare le aree interne con le loro peculiarità enogastronomiche territoriali”.