“Gatti usati per appiccare gli incendi sul Vesuvio”. Il Mattino e il Messaggero hanno riportato la notizia – non confermata da fonti ufficiali – che sarebbero stati usati degli animali vivi per alimentare i roghi nell’area vesuviana. Secondo queste ricostruzioni, i piromani avrebbero cosparso di benzina alcuni gatti e li avrebbero gettati nei boschi per propagare le fiamme. Il Corriere della Sera ha smentito seccamente questa notizia, etichettandola come fake news. Dopo aver contattato la forestale, il quotidiano milanese ha scritto che “i roghi in Campania sono tutti di origine dolosa, ma secondo le nostre fonti gli animali non c’entrano”.
A insistere sulle indiscrezioni riportate dal Mattino e dal Messaggero è il deputato del Movimento Cinque Stelle Paolo Bernini. Per provare la sua tesi, ha pubblicato la foto della carcassa di un gatto, scattata personalmente in Via delle Montagnelle, a Torre del Greco, vicino Napoli.
“Il quadro di queste ore che ho appena trascorso sul territorio Vesuviano dimostra che non esiste un adeguato piano di emergenza e di azione per episodi come questo e che, ogni intervento di messa in sicurezza dei cani dei canili e randagi che, secondo la legge, sono invece di responsabilità del Sindaco, sono, di fatto, demandati ai volontari delle associazioni”, ha scritto Bernini in una nota.
Ho appreso questa notizia dagli organi di stampa e, per questo, ho provveduto immediatamente a chiedere informazioni al Comando dei Vigili del fuoco perché se tale notizia venisse confermata, ci troveremmo di fronte a dei veri mostri, pericolosi evidentemente oltre che per gli animali e per tutta la biodiversità, anche per le altre persone. Paolo Bernini