Il cane è il più fedele amico dell’uomo. Il cane è generoso, senza macchia e paura e adora il suo proprietario, anzi tutta la famigla. Quanto volte lo abbiamo sentito dire, quante volte io stesso l’ho scritto e, nella maggior parte dei casi, tutto ciò è assolutamente vero. Il felice connubio tra cane è proprietario però talvolta non è proprio così armonico, anzi si può affermare che, in casi per fortuna rari, i cani possono odiare il proprio padrone. È ciò che scrive un veterinario comportamentalista inglese, Nicholas Dodman in un articolo ripreso da varie testate, comprese l’autorevole Independent.
«Posso asserire – scrive Dodman – che, dopo oltre 30 anni di lavoro sul rapporto cane/uomo, mi sono accorto che in alcuni frangenti il matrimonio tra cane e proprietario diventa una tragedia e questo apparentemente per colpa del cane».
Dodman cita il caso di Ruckus, un cane adottato da un uomo di giovane età di nome Rick che lo adorava. Il problema era che Ruckus non adorava Rick e non andava neanche molto d’amore e d’accordo con sua moglie Cindy. Rick era una persona assolutamente irreprensibile, gioviale, generosa e negli assoluti canoni medi del classico inglese del Surrey. Appena portato a casa, Ruckus si è mostrata da subito molto diffidente nei confronti della famiglia e soprattutto di Rick. All’inizio le manifestazioni del cane si limitavano a forte marcatura del territorio con atteggiamenti inequivoci di comando. Il lupo alfa non era l’uomo. Era lui. Alla fine la faccenda ha preso una piega talmente drammatica che Rick doveva chiamare Cindy a casa, prima di tornare, in modo che confinasse Ruckus da qualche parte, perché aveva tutti gli atteggiamenti classici di un cane pronto ad attaccare. Insomma Ruckus proprio non poteva vedere Rick e il tutto è precipitato quando, un giorno, Rick stava tagliando il prato e Ruckus era legato dietro la casa con una catena di quelle mobili. A forza di strattonare, il cane è riuscito a liberarsi dalla catena è ha assalito Rick. Ne è nato una sorta di match di wrestling e Cindy è stata costretta a chiamare le forze dell’ordine perché la battaglia tra i due si protraeva in modo pericoloso. Per fortuna non ci sono stati danni gravi se non qualche ferita da morso. Purtroppo ovviamente Ruckus ha fatto ritorno al canile.
Scrive Dodman che l’amore tra un animale domestico e il proprietario non è sempre una via scontata. «Rick adorava Ruckus, ma era un amore unico. Ruckus lo odiava veramente e si assunse quella che chiamavo aggressione unidirezionale. Più tardi ho scoperto che l’aggressione unidirezionale è un’entità riconosciuta nelle persone e nelle altre specie animali».
In questi rari casi, il vissuto dell’animale è di estrema importanza. Dodman ricorda il caso di un cane da caccia addestrato utilizzando un collare a scossa elettrica. Un giorno, tirato fuori tremante da sotto il letto, diede un morso al proprietario. Questa è la classica aggressione da paura.
Rick aveva sempre trattato benissimo Ruckus, ma si scoprì poi che il cane aveva subito pesanti maltrattamenti da parte di un uomo durante la fase critica del suo sviluppo. Questo deve porre una particolare attenzione nelle adozioni da canili, quando si ignorano le condizioni di sviluppo dei cani nei primi mesi. Un’attenta valutazione del veterinario, coadiuvato dai volontari, e un eventuale periodo di prova con i nuovi proprietari eviteranno le situazioni drammatiche capitate a Rick e Ruckus.